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[Fantascienza con personaggi lgbt]
Recensione di Giovanni Dall'Orto
Antologia di fantascienza con due bei racconti d'interesse gay
Questa antologia di fantascienza contiene due contributi d'interesse gay.
Il primo è il racconto di Greg Egan, "Il culto degli Oceani" ("Oceanic", da: "Asimov's Science Fiction", August 1998), alle pp. 57-110.
Alla ricerca d'un senso alla sua vita e del posto da dare alla religione che è impregna nel suo mondo, il protagonista Martin scoprirà il segreto biologico che ha cambiato la vita sul suo mondo tremila anni dopo l'arrivo dei terrestri.
A lato
della vicenda principale apprendiamo en passant (pp. 88-89 e 76)
che i coloni originali del mondo hanno bioingegnerizzato i loro discendenti,
che sono alternativamente di un sesso e dell'altro, perché nell'atto
sessuale il "ponte" s'impianta nella vagina e si stacca; al suo posto si
forma una "neovagina", finché il "ponte" non viene restituito, e
così via...
Incomprensibilmente
però la società descritta prevede ancora uomini e donne,
madri e padri: Egan era troppo occupato a descrivere il rapporto fra scienza
e religione di questo mondo per accorgersi del fatto che, con una mutazione
come quella che ha escogitato, è impensabile che rimangano, uguali
ad oggi, maschi e femmine, madri e padri, e concetti simili.
Peccato
per l'occasione mancata.
Nota: interessante il sito (in inglese) di Greg Egan, con una pagina dedicata anche ad "Oceanic" (con il testo inglese integrale).
Il secondo contributo è il romanzo breve di "storia alternativa", Le isole dell'estate (The summer isles [1998]), di Ian McLeod.
Il
Regno Unito ha perso la prima guerra mondiale, e il revanscismo ha portato
il fascismo al potere qui, non nella vittoriosa Germania.
Nel
Regno Unito "modernista" gli ebrei vengono deportati alla chetichella verso
le "isole dell'estate", e gli omosessuali scompaiono all'improvviso e si
dice vengano sottoposti a "terapie" a base di elettroshock (che peraltro
nel Regno Unito del dopoguerra sono esistite davvero, senza bisogno di
nessun fascismo).
L'autore sceglie come protagonista ed "io narrante" un anziano storico omosessuale. Costui, dopo la deportazione del suo unico amante occasionale perché marito di un'ebrea, e dopo la contemporanea scoperta d'un tumore incurabile, ripensa all'unica vera storia d'amore della sua vita, con un giovane di nome Francis, morto nella prima guerra mondiale. Dato che ormai non ha più nulla da perdere, medita l'uccisione del dittatore (che essendo stato suo allievo alle elementari lo invita a rivederlo).
All'improvviso
un attentato che uccide il dittatore salva (ottimisticamente) il Regno
Unito dall'escalation che nella storia "vera" ha portato alla Seconda
guerra mondiale: gli ebrei vengono liberati e gli inglesi dimostrano di
essere dei gran bravi ragazzi...
Inoltre
il protagonista scopre a sorpresa notizie sulla sorte di Francis, e ottiene
l'opportunità di dedicare la vita che gli resta al suo magnum
opus storico, il che permette all'autore alcune considerazioni sul
senso della storia.
Il
personaggio omosessuale è ben delineato, e descritto con simpatia:
se la sua vita è claustrofobica ciò non dipende da lui, ma
dalla vita che la società gli chiede di vivere.
Inoltre
la sua omosessualità gioca un ruolo importante - e a sorpresa -
nella trama del romanzo.