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[Fantascienza con personaggi lgbt]
Recensione di Giovanni Dall'Orto
Strana ma efficace antologia.
Antologia di racconti di fantascienza.
In inglese "they make strange bedfellows" è un'espressione idiomatica per dire "quei due costituiscono un'accoppiata improbabile, bizzarramente assortita", e non ha significato erotico... Qui è stata però usata per indicare proprio le strane combinazioni sessuali tipiche dell'Eros nella fantascienza.
Nella sezione "Gay people" si vedano i seguenti racconti:
Theodore Sturgeon, "Il mondo ben perduto" ["The world well lost", 1953], pp. 59-79.
Questo racconto è considerato una pietra miliare nell'approccio della fantascienza al tema omosessuale. Non solo è un "classico"; ma non ha perduto interesse dopo mezzo secolo.
Una civiltà aliena (che rifiuta qualsiasi contatto coi terrestri) chiede l'estradizione di una coppia di concittadini. Gli astronauti incaricati di consegnarli scopriranno non solo che il delitto dei due è l'omosessualità, ma che la ragione per cui gli alieni hanno disgusto di tutti i terrestri è che essi non distinguono le differenze tra maschi e femmine umani (troppo poco marcate, per i loro criteri) e giudicano quindi tutti gli esseri umani, in blocco, come una razza di "finocchi" pervertiti (e immaginiamo il panico dei lettori dell'epoca, che scoprivano di appartenere a una razza che, da una certa ottica, poteva esseere giudicata in un certo modo: in quel certo modo)...
Scoprendosi uniti nelle conseguenze del pregiudizio e influenzati dall'aura di amore che promana dai due "delinquenti", i terrestri li lasceranno fuggire perché vivano in pace la loro storia.
Alludendo in modo molto indiretto (si era in pieno maccartismo!) ai gusti... "artistici" di uno degli astronauti terrestri (che si è portato su un'astronave libri con fotografie di opere di Michelangelo da ammirare!), Sturgeon ci fa poi intuire che anch'egli è omosessuale. E implicitamente invoca anche per lui la tolleranza e la solidarietà che i terrestri hanno saputo esercitare verso i due "alieni".
(Nota bene: una prima traduzione di questo racconto era stata proposta in: Roberta Rambelli (a cura di), Fantascienza della crudeltà, Lerici, Milano 1965, pp. 97-122, col titolo "Un mondo proprio perduto". Il racconto è stato successivamente antologizzato in E pluribus unicorn, monografia di racconti di Sturgeon, ma è "stranamente" sparito dalla traduzione italiana di questa raccolta. Chissà perché... L'ultima antologizzazione è apparsa in Isaac Asimov (a cura di), Le grandi storie della fantascienza n. 15 (1953), Bompiani, Milano 2010, pp. 216-241, col titolo "Un mondo davvero perduto").
Walt Leibscher, "Gli androidi fanno sogni d'amore elettrico?" ["Do androids dream of electric love?", 1972], pp. 80-82.
Un piccolo "classico", che nel titolo cita un celebre scritto di Philip K. Dick (Gli androidi sognano pecore elettriche?) e nelle conclusioni risponde di no: fanno sogni di amore umano.
Un androide (uomo artificiale) psicoanalista, è incaricato di curare un omosessuale, in una società futura in cui l'omosessualità è un reato. Ma, curiosamente, si comporterà con lui con un'inattesa indulgenza e liberalità. Non è un difetto di programmazione, è altro: si è innamorato del suo paziente!
Il vero difetto, che gli impedisce di fare di più per lui, è che... Scopritelo da soli.
William Carlson, "A cena da Helen" ["Khartum: dinner at Helen's", 1972], pp. 83-92.
Misterioso
incontro con un essere femminile (oppure maschile?).
Questo
voleva essere uno scritto esotico e misterioso, ma è solo pasticciato
e inconcludente.
Anthony Boucher, "Limerick in prosa" ["A prose limerick", 1955], pp. 205-206.
Brevissima boutade su due transessuali (un uomo e una donna) rapiti dagli alieni, che s'incontrano su un'astronave col compito di... perpetuare la razza umana, che a parte loro due è stata destinata allo sterminio!