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[Fantascienza con personaggi lgbt]
Recensione di Giovanni Dall'Orto
Un lucido "puzzle" di fanta-biologia, con l'omosessualità come tassello..
[Recensione edita in origine su Culturagay.it]
In questo romanzo di fantascienza (o meglio, di fantabiologia), raffinato e originale, anche se dal finale decisamente inquietante, l'omosessualità del protagonista Prabir Suresh non è elemento centrale della trama (che verte su un'isola su cui si innesca una misteriosa serie di evoluzioni biologiche inspiegabili).
Essa è tuttavia è ben integrata nel racconto, e a tratti è usata sottilmente come metafora stilizzata di una delle molte forme di forze che plasmano l'evoluzione.
Suresh ha un sacco di doti ma è pieno di sensi di colpa perché forse da bambino ha causato per un'imprudenza la morte dei genitori.
Ha preso cura di sé e della sorellina minore, negandosi ogni piacere, accettando tardi la propria omosessualità per non deluderla, fino a che proprio l'anticonformista sorella, ormai adulta, gli ha fatto conoscere Felix, che ora è il suo ragazzo.
Alle pp. 105-112 Felix e Prabir discutono da un punto di vista biologico del senso dell'omosessualità, e insolitamente la loro è una discussione né stupida, né gratuita, né omofoba.
La sessualità è forse un diamante creato dall'evoluzione per darlo in premio a chi si riproduce, e che gli omosessuali hanno "rubato" per sé?
O forse l'omosessualità è il lago che fiorisce nell'ansa cieca di un fiume che ha cambiato corso?
O è forse una strategia genetica per favorire gli altri membri della famiglia, prendendosi cura di loro... proprio come Prabir ha fatto con la sorella?
Successivamente vedremo Prabir considerare l'ipotesi d'un rapporto sessuale con una biologa a cui si è unito per investigare sul mistero dell'isola (pp. 166-167), ma questo desiderio, insolito per lui, a p. 285 si rivelerà in effetti come provocato da... non lo dico per non sciupare il piacere della lettura (anche se va detto che il finale è un po' debole, rispetto alla suspence sapiente di tutto il romanzo).
Unanime
è il parere dei lettori
di lingua inglese secondo cui Egan, concentrandosi molto sul "puzzle
scientifico", ha creato personaggi un po' bidimensionali.
Ciò
sarà forse vero, ma la riuscita dell'insieme è tanto buona
che questo difetto non vi guasterà il godimento della lettura.
Che
è quindi consigliata a tutti gli appassionati del genere.
Interessante è infine anche il sito di Egan, contenente fra le altre cose una "postfazione" a Teranesia.