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Joe Haldeman, Guerra eterna: ultimo atto, “Urania” n. 1543, febbraio 2009 [2006].
 
Copertina di ''Guerra eterna - ultimo atto'' di Joe Haldeman.

[Fantascienza con personaggi lgbt]

Recensione di Giovanni Dall'Orto


Racconti di fantascienza con sfumature lesbiche

Questa raccolta di racconti di fantascienza contiene alle pp. 21-67 il racconto "Una guerra personale" ("A separate war", 1998), che riprende il sin troppo fortunato universo di Guerra eterna, presentando la stessa vicenda, ma dal punto di vista "personale" di un personaggio secondario, Marygay Mandella.

La protagonista è descritta nell'intervallo di tempo tra il termine d'una missione, quando viene curata delle ferite e poi fatta ripartire per una nuova azione, e l'arrivo sull'obiettivo quando ormai la "guerra eterna" fra umani ed alieni è terminata.

Mentre è sul pianeta-ospedale in riabilitazione la protagonista deve prendere atto della trasformazione in senso omosessuale della società umana avvenuta durante i secolari viaggi della nave spaziale, ma la sua convalescenza può se non altro essere trascorsa col commilitone che ama, eterosessuale come lei.

Tuttavia una volta sulla nave della nuova missione la musica cambia: ormai tutti gli altri sono felicemente omosessuali (e la cosa è abbastanza esplicita: per esempio la protagonista sbotta contro un sottoposto:

    "ogni volta che avevo bisogno di lui dovevo andarlo a recuperare in palestra. Se non era lì, era a farsi svasare il retto da qualche adoratore", p. 51).

Pur rifiutando di farsi riorientare in senso omosessuale, in mancanza d'altro inizierà una relazione lesbica con una soldatessa, Cat, dicendosi:

    "Se non può essere con chi amo, amerò quello con cui sto" (p. 48).

Alla fine riuscirà a ritrovare l'uomo amato e a stabilirsi con lui sul pianeta-riserva genetica riservato agli eterosessuali.


In "Rincorrendo la mia ombra" ("Finding my shadow", 2003), pp. 165-184, la protagonista è una cacciatrice (lesbica dichiarata: p. 171) addetta all'eliminazione dei superstiti d'una devastante epidemia che ha colpito diverse città americane.

La sua vicenda prende una piega imprevista quando, nel corso d'una missione, reincontra la donna che stava in coppia con lei al momento della catastrofe, a cui la protagonista era sfuggita per caso.
L'amata le rivelerà una verità inattesa, che però le sarà fatale.


In "Volti" ("Faces", 2004), alle pp. 199-215, si scopre che solo concentrandosi su un sentimento d'amore per un'altra persona è possibile uscire da un misterioso labirinto psichico.
Purtroppo la protagonista "non ama le donne" ed ha con sé solo una donna, o un uomo talmente stupido che è ben difficile amarlo.
Ma se la caverà rivelando la sua, diciamo, "simpatia", verso la collega.


Infine l'omosessualità è brevemente presente, ma solo come dato marginale, anche alle pp. 301-303 della "Fantasia per sei elettrodi e una goccia di adrenalina" ("Fantasy for six electrodes and one adrenaline drip", 1972), stampato alle pp. 292-321.

È un testo con pretese sperimentali, in forma di finto dialogo teatrale.


 
 
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