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[Romanzo di fantascienza, con tematiche lgbt]
Recensione di Giovanni Dall'Orto
Una spassosa cavalcata tra fornelli, ugelli e bordelli.
(Nota bene: il libro, in formato elettronico, può essere liberamente scaricato, gratuitamente, presso il sito LiberLiber).
Degno
vincitore
del "Premio Urania" nel 1997, questo romanzo fece conoscere un ottimo
autore italiano di fantascienza che si è poi segnalato per originalità
negli anni a seguire.
Le
sue cavalcate nel mondo alieno sono sempre intrise d'umorismo, e
la sua mistura fra "letteratura di genere" tradizionale ed humour
è di solito ottimamente riuscita. Questo romanzo d'esordio è
particolarmente riuscito, e merita senz'altro la lettura per le sue vicende
sempre al bordo del surreale.
In
effetti, ogni volta che gli autori italiani di fantascienza (parlo dei
maschi: le femmine sembrano per ora escluse dal fenomeno) abbordano il
tema della sessualità, il più delle volte tendono a derapare,
dato che a quanto pare in Italia fantascienza e sessualità vivono
nello stesso mondo: la fantasia di ciò che è impossibile.
Con
troppa rapidità banali fantasie sessuali divengono così,
pari pari, insipidi episodi della vicenda, suscitando un senso di fastidio
in chiunque non condivida le fantasie masturbatorie dell'autore di turno.
Mongai, per fortuna, si mantiene su un ben diverso livello di levità e autoironia, che evita lo scadimento nel pecoreccio e nella greve omofobia da caserma di cui qualche anno dopo si sarebbero invece macchiati i suoi epigoni della Guida galattica dei gourmet.
Ciò
non impedisce che il suo protagonista, il simpatico cuoco "Basilico" Turturro,
ammiccchi alle pp. 14-15 sulla sventura capitatagli agli inizi della
carriera: una coppia di passeggere bisessuali, ninfomani insaziabili,
che lo "spompavano" con le loro richieste continue di prestazioni sessuali.
Ora,
io non ho capito cosa ci dovrebbe essere di divertente in queste due pagine,
a meno che il divertimento consista nel retropensiero goliardico che sottintende
che, per un eterosessuale, il sommo della gioia erotica consista nell'infilarsi
di straforo in una coppia lesbica/bisessuale, cosa che quindi può
essere definita in qualsiasi modo fuorché "guaio".
Per tutto il resto, il buon "Basilico" si mantiene saldamente sul lato eterosessuale del marciapiede.