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Umanista
e storico.
Nacque a Gazano (o Gazzane) sul Garda e studiò a Verona e Padova. Dal 1532 visse a Roma e Napoli come segretario di vari cardinali e vescovi; nel 1540 fu poi a Padova come precettore di Torquato, figlio del cardinale-umanista Pietro Bembo (1470-1547). Nel frattempo i suoi scritti lo avevano reso celebre: in particolare furono apprezzate le sue poesie e, per la loro eleganza, le Lettere famigliari, edite in parte nel 1543 da Aldo Manuzio e ristampate molte volte. Questa fama
gli valse l'offerta, nel 1544, d'insegnare filosofia presso
l'Università di Genova.
Lo scrupolo
nel ricercare la "verità" storica gli fu però fatale:
secondo la ricostruzione più attendibile degli avvenimenti alcune
potenti famiglie, che non avevano apprezzato il modo in cui Bonfadio aveva
parlato di loro, approfittarono del fatto che lo storico era stato
accusato d'aver sedotto un suo studente e lo fecero condannare
a morte per sodomia e decapitare il 9 luglio 1550.
Lo scandalo
per la sua condanna a morte fu enorme ed intellettuali di tutta
Italia si mobilitarono, invano, per salvargli la vita.
Con la scomparsa delle carte, dal Settecento in poi fu facile per gli studiosi "patriottici" negare che la vera causa della condanna del Bonfadio fosse la sodomia: sull'argomento è apparsa una quantità enorme di scritti, e ancora non troppi anni fa Urbani [3] ha sostenuto che essa occultava in realtà un'accusa d'eresia! Cosa questa che sarebbe comunque senza paralleli, dato che all'epoca nessuno sentiva il bisogno di "occultare" le accuse di eresia. In realtà
gli studi recenti, specie quello
di Giovanni Delfino.[4],
mostrano che i documenti antichi concordano sulla verità
dell'accusa di sodomia.
Bonfadio ci
ha lasciato due commoventi "ultime lettere" scritte in attesa dell'arrivo
del boia.
"Di difendermi con tutto quel che puoi contro alle lingue, o all'operazioni de gli uomini non ti affaticare, perché gli è errore manifesto, essendo loro e noi, e la memoria, di chi fu o sarà, dal tempo devorata.Parole profetiche: il tempo ha davvero "saldato la partita" e cancellato la memoria dei carnefici di Bonfadio... ma non la sua. L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi gli segnalerà eventuali errori contenuti in questa pagina. |
Note
Una versione molto ampliata della presente voce è stata pubblicata su "Wikipink". [1] Chi sapesse il latino troverà facendo clic qui il De morte Bonfadii, di Paolo Manuzio, che ha parole di biasimo verso la Repubblica di Genova. [2] Un'antologia di questi testi si legge nello studio fondamentale sul tema della condanna del Bonfadio, Giovanni Delfino, Dei martirii e delle pene: il caso Bonfadio, "Sodoma", I 1984, n. 1, pp. 81-92 (con ulteriore bibliografia). Nel mio sito
ho pubblicato:
[3] Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana - Treccani, Roma 1960, vol. XII, ad vocem. [5] Jacopo Bonfadio, Le lettere e una scrittura burlesca, Bonacci, Roma 1978, pp. 155-156. |