Testa da statua romana di Domiziano. Monaco, Glyptotek. (Foto Dall'Orto)
Imperatore romano dall'81 al 96.
Secondo figlio dell'imperatore Vespasiano e fratello dell'imperatore Tito, fu pretore nell'anno 70 e succedette al fratello Tito nell'81. Domiziano promosse vittoriosamente l'espansione romana in Britannia (81-83) e sul Reno (83) ma non riuscì a sconfiggere i Daci nel tentativo di espansione oltre il Danubio. In politica interna egli abbandonò l'alleanza con i ceti più conservatori dell'aristocrazia seguita dal padre e dal fratello.
A causa dell'ostilità degli aristocratici è dubbia la piena attendibilità delle accuse d'omosessualità mosse a Domiziano da storici legati a questo partito e da coloro che da questa tradizione attinsero. Così l'affermazione di Svetonio [1] secondo cui da giovane egli si prostituì a Nerva o al pretore Clodio Pollione, appare calunnia generica scagliata contro un avversario politico. Alla tradizione
avversa
a Domiziano appartiene anche Filostrato
di Lemno senior (sec. II-III d.C.), che racconta [2]
di un bellissimo ragazzo greco, incarcerato per aver resistito alle avances
del tiranno Domiziano, ma infine liberato e divenuto celebre per la sua
virtù.
Inteso unicamente a sminuire Domiziano è anche l'attacco di Dione Cassio che afferma [3] che egli, nonostante amasse l'eunuco Earino, proibì per legge la castrazione unicamente per infamare la memoria di Tito, che aveva amato gli eunuchi. La tradizione ostile a Domiziano convinse anche il cristiano Tertulliano (ca. 155/60-dopo 220 dC) che incluse Domiziano in un elenco di celebri dissoluti [4].
Sicuramente più attendibili sono le testimonianze contenute in due opere favorevoli a Domiziano. Esse confermano, in modo non sospetto, l'effettiva esistenza di una sua notoria passione per il già citato eunuco Earino [5]. Il poeta Marziale(ca. 40-ca. 104 d.C.) loda infatti Domiziano per aver proibito la castrazione e protetto i ragazzi dai seduttori [6] e subito dopo con sprezzo della contraddizione adula Earino in una serie d'epigrammi [7], paragonandolo addirittura a Ganimede. Anche Stazio
(ca. 40-ca. 96 d.C.) nelle Silvae adula
Earino in una composizione[8]
che ne celebra il raggiungimento dell'età adulta con lodi tanto
smaccate da oltrepassare forse il limite del buon gusto. Earino, dice fra
l'altro Stazio, cambiò sesso (!) grazie ad Apollo con un'operazione
indolore. L'imperatore allora non aveva ancora proibito la castrazione:
se fosse nato più tardi, oggi avrebbe la prima barba.
Eppure oggi ci si chiede [9] se non sia stato proprio l'amore di Earino ad ottenere infine che la pratica della castrazione fosse, almeno formalmente, proibita. L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi gli segnalerà eventuali errori contenuti in questa pagina. |
Note
[1] Svetonio, Vita Caesarum, "Domiziano" 1. Traduzione italiana: Vite dei dodici Cesari, Rizzoli, Milano 1982. [2] Filostrato di Lemno, Vita di Apollonio di Tiana, Adelphi, Milano 1988, VII 42. [3] Dione Cassio, Romaiké istorìe, LXVII 2, 3. Traduzione italiana, Storia romana, Rizzoli, Milano 1998, vol. 7. [4] Tertulliano, De pallio, IV, 2-9. [5] Su Earino non c'è nulla in Rete, ma si veda l'ottimo saggio a stampa di C. Henriksen, Earinus: an imperial eunuch in the light of the poems of Martial and Statius, "Mnemosyne", L 1997, pp. 281-294. [6] Marco Valerio Marziale, Epigrammata, IX 5 e IX 7.
[7]-Ibidem, epigrammi IX 11-13, 16-17 e 36. [8] Publio Papinio Stazio, Silvae, III 4. Traduzione italiana in: Opere, Utet, Torino 1980. |