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ritratto da Sebastiano Del Piombo nel 1521. |
Papa dal 1513 al 1521.
Figlio di Lorenzo il Magnifico, fu destinato dal padre alla carriera ecclesiastica e divenne in segreto cardinale a soli tredici anni. Ricevette una raffinata istruzione umanistica (ebbe per insegnanti anche Marsilio Ficino ed Angelo Poliziano) e nel 1489-1491 studiò teologia e diritto canonico a Pisa.
Qui prese parte alle vicende politiche dello Stato della Chiesa riuscendo infine, alla testa di truppe alleate al papa, ad entrare in Firenze nel 1512, ristabilendo la signoria della sua famiglia.
Nel corso del suo papato, assorbito in buona parte da eventi politici e dalle guerre che squassarono l'Italia in quel secolo, ebbe inizio la ribellione di Martin Lutero (da lui condannato nel 1520), la cui portata Leone X non seppe anticipare. Morì nel 1521 in modo così improvviso che si parlò d'avvelenamento, ma un'autopsia escluse l'ipotesi. Fu un papa umanista che protesse la cultura e gli artisti (un celebre ritratto fattogli da Raffaello si ammira nella Galleria di Palazzo Pitti a Firenze), ma la sua passione per le bellezze mondane fu giudicata dai suoi contemporanei perfino eccessiva.
Sull'omosessualità di Leone X sopravvivono diversi indizi. Il documento principale è la testimonianza dello storico Francesco Guicciardini (1483-1540), che pochi anni dopo la sua morte [1525] scrisse:
Discutendo questa affermazione un biografo nostro contemporaneo ha osservato:
In effetti l'accusa di sodomia contro Leone X ritorna sovente (oltre che nella polemica protestante) nelle pasquinate, che testimoniano di una fama non proprio eterosessualissima.
Un'altra del 1521 non ha dubbi sulla "causa" della sua morte:
E la memoria della sua fama sodomitica dovette essere ampia se ancora nel 1533 una pasquinata ricorda, parlando della Chiesa, che:
Infine, un epitaffio satirico latino scritto per la sua morte ci tramanda addirittura un paio di nomi di coloro che il pettegolezzo additava come suoi amanti: il defunto è infatti compianto fra l'altro da:
Passando poi a un piano storicamente più serio (le pasquinate non sono una fonte molto attendibile), Falconi trova particolarmente significativa la vicenda di Marc'Antonio Flaminio (1498-1550),
La vicenda ha insomma indotto Falconi [8], e non senza ragione, a immaginare che Gian Antonio sospettasse (o addirittura sapesse di) doppi fini da parte del pontefice. In effetti, non è normale che un genitore rifiuti una carriera così brillante per il figlio, salvo nel caso in cui sospetti che nasconda qualcosa di losco.... L'esistenza di ulteriori documenti tutt'ora inediti [9] spinge a non escludere che in futuro la questione dell'omosessualità di Leone X possa essere discussa su basi più sicure. Leone X è sepolto nell'imponente tomba nel coro della chiesa di santa Maria sopra Minerva, a Roma. L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi gli segnalerà eventuali errori contenuti in questa pagina. |
Note
[1] Francesco Guicciardini, Storia d'Italia, libro XVI, cap. 12. Il testo è online sul "Progetto Manuzio". [2] Carlo Falconi, Leone X, Rusconi, Milano 1987, p. 156. Sull'omosessualità di Leone X vedi, in quest'opera, soprattutto le pp. 455-461. [3] In: Valerio Marucci (a cura di), Pasquinate del Cinque e Seicento, Salerno, Roma 1988, p. 170. [4] Ibidem, p. 283. [5] Ibidem, p. 391. [6] Giovanni Alfredo Cesareo, Pasquino e pasquinate nella Roma di Leone X, Deputazione alla Biblioteca Vallicelliana, Roma 1938, p. 75. Sulle accuse di sodomia a Leone X nelle pasquinate si veda alle pp. 74-75 e 88. [7] Carlo Falconi, Op. cit., p. 456-7. [9] Vi accenna Cesareo, Op. cit., p. 75: "altri componimenti su lo stesso tema italiani e latini occorrono [esistono] ne' manoscritti contemporanei". |