Codici penali preunitari,
in ordine cronologico (1803-1889)
1803
Codice penale universale austriaco. (Edizione da me consultata):
Imperial regia stamperia, Milano 1834.
Traduzione del Codice penale
austriaco promulgato il 3 settembre 1803. La "libidine contro natura"
è qui prevista espressamente come reato, e punita col carcere da
sei mesi a un anno: si veda il cap. 15, artt. 113-114, ("dello stupro violento,
e altre specie di libidine").
Abolite
da Napoleone, le disposizioni contro l'omosessualità saranno
rimesse in vigore nel 1815.
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1810
Codice dei delitti e delle pene pel Regno
d'Italia, Reale Stamperia, Milano 1810.
Codice proclamato da Napoleone
I (in
quanto re d'Italia) il 12/11/1810: è la traduzione italiana
del codice penale napoleonico francese.
Come in quest'ultimo, nessuna
pena specifica è prevista per gli atti omosessuali: i reati di stupro,
corruzione di minore ed atti osceni in luogo pubblico sono puniti, indipendentemente
dal loro carattere omosessuale od eterosessuale, con pene uguali.
Si veda al proposito il libro
III, tit. II, cap. I, sez. 4: "Attentati ai costumi".
Soldo
di Napoleone re d'Italia, 1811.
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1815
Codice dei delitti e delle gravi trasgressioni politiche pel Regno
Lombardo-Veneto, Cesarea-Regia stamperia, Milano 1815.
Codice penale austriaco per
il Lombardo-Veneto (promulgato, dopo la caduta definitiva di Napoleone,
l'1/10/1815). Riporta in vigore le disposizioni contro l'omosessualità
del codice penale austriaco del 1803.
La "libidine contro natura"
è nuovamente prevista come reato, e punita col carcere da sei mesi
a un anno: si veda il cap. 15, artt. 113-114, ("dello stupro").
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1819 Codice per
lo Regno delle due Sicilie, vol. 1, parte 2: Leggi penali,
Capasso, Napoli 1849.
Codice promulgato il 21/5/1819
da Ferdinando
I di Borbone.
Come già il Codice
penale napoleonico non fa cenno all'omosessualità.
Tuttavia nel libro II, tit.
VII, cap. II ("Dei reati che attaccano la pace e l'onore della famiglia"),
l'articolo 345 punisce ambiguamente "ogni altro atto turpe o
sregolato d'incontinenza che offenda il pudore pubblico", ma punisce
nello stesso modo etero ed omosessuali.
Ferdinando
I di Borbone in una moneta del 1818.
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1820 Codice penale
per gli stati di Parma, Piacenza e Guastalla, Ducale tipografia,
Parma 1820.
Codice promulgato il
5/11/1820 da Maria
Luigia d'Asburgo; sul modello del codice penale napoleonico non distingue
fra reati etero ed omosessuali.
Vi è però consentita
la punizione dell'"oltraggio al pudore" in luogo privato qualora
esista querela di parte (si veda libro II, capo 6, pp. 100-103: "Degli
attentati a' buoni costumi").
Maria
Luigia d'Asburgo in una moneta del 1815.
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1832 Regolamento
su i delitti e sulle pene, Tipografia della Reverenda Camera apostolica,
Roma 1863.
Promulgato da Gregorio XVI
il 20 settembre 1832, detto anche "Regolamento gregoriano", è
quanto di più vicino a un codice penale ebbe mai lo Stato della
Chiesa.
Nel titolo X gli articoli
172-173 puniscono come stupro qualsiasi congiungimento fra agenti e carcerieri
e "persone arrestate"; l'art. 178 punisce poi laconicamente
con la "galera perpetua" (cioè l'ergastolo) "i
colpevoli di delitto consumato contro natura"
Papa
Gregorio XVI.
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1839 Codice penale
per gli stati di S.M. il Re di Sardegna, Stamperia Reale, Torino
1839. Anche in versione francese, per le zone francofone
(Savoia e Val d'Aosta): Code pénal pour les états
de S.M. le roi de Sardaigne, Imprimerie Royale, Turin 1839.
In vigore in Piemonte, Liguria,
Sardegna e Savoia. L'art. 439 prevede la punizione della "libidine
contro natura", anche se avvenuta senza violenza e fra adulti consenzienti.
C'è però una
limitazione: deve esserci stata querela di parte, oppure "scandalo".
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1840 Codice penale
militare per gli Stati di S. M. il Re di Sardegna, Stamperia
reale, Torino 1840. Anche in versione francese: Code
pénal militaire pour les états de S.M. le Roi de Sardaigne,
Imprimerie Royale, Turin 1840.
Promulgato da Carlo
Alberto di Savoia il 28/7/1840. Gli atti omosessuali sono trattati
nel libro IV, tit. II, cap. IV, artt. 291-293 ("dei reati contro le persone").
I reati di "libidine contro
natura" sono puniti, quando vi concorra violenza o scandalo o querela,
coi lavori forzati a tempo.
Se esistono circostanze aggravanti,
la pena arriva fino ai lavori forzati a vita!
Carlo
Alberto di Savoia,
da
una moneta da 20 lire del 1848.
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1852
Codice penale austriaco del 27 maggio 1852, Imperiale-regia
stamperia, Milano 1852.
Valido anche per i dominii
austriaci in Italia (Lombardia, Veneto, Friuli, Trentino).
Si vedano gli articoli 125-130
(pp. 70-71): la "libidine contro natura" è punita con il
carcere duro da uno a cinque anni, o da cinque a dieci anni se è
avvenuta con uno stupro. Il testo è online sul sito di Enrico
Oliari.
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Le
bandiere dei dominatori austriaci sventolano dai pennoni di piazza san
Marco, Venezia, nel 1820 circa.
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1853
Codice penale pel Granducato di Toscana, Stamperia granducale,
Firenze 1853.
Promulgato da Leopoldo
II nel 1853, e considerato il più "moderno" dei codici preunitari,
non prevede pene specifiche contro gli atti omosessuali (si veda
libro II, tit. VI, capo III, "Dei delitti conto il pudore", pp. 102-103).
I delitti legati all'omosessualità vengono puniti allo stesso titolo
di quelli legati all'eterosessualità.
Si noti però che secondo
i commentatori dell'epoca (Puccinotti, Mori) se una relazione omosessuale
avesse creato "scandalo" sarebbe stata punibile in base all'articolo 3
("oltraggio al pudore").
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Stemma
dei duchi
di
Modena e Reggio.
1855 Codice criminale
e di procedura penale per gli stati Estensi, Soliani, Modena
1855.
Promulgato da Francesco V
il 14/12/1855 per il ducato
di Modena e Reggio.
L'omosessualità è
nominata solo come circostanza aggravante: lo stupro "con abuso dei sessi"
(art. 431) è infatti punito coi lavori forzati da dieci a quindici
anni. Per il resto si segue il codice penale napoleonico.
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1856 Codice penale
militare pel Granducato di Toscana, Stamperia granducale, Firenze
1856.
Promulgato da Leopoldo II
nel 1856.
A differenza che nel codice
penale per i civili, la punizione della "libidine contro natura"
è prevista (si veda il libro II, tit. II, capo VI, pp. 102-103:
"Disposizioni speciali intorno ai delitti contro il pudore").
La pena va da uno a tre anni
di carcere, mentre lo stupro contro femmine o maschi ha pene che variano
a seconda della condizione della vittima, arrivando fino a un massimo di
quindici anni di carcere.
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Gli
ultimi granduchi di Toscana, Ferdinando di Asburgo-Lorena e sua moglie,
in esilio a Vienna dopo il 1860.
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1859 Codice
penale per gli Stati di S.M. il Re di Sardegna,
Stamperia reale, Torino 1859.
L'art. 425 riprende
le disposizioni del codice del 1839.
Questo è il codice
che fu esteso a buona parte del neonato Regno d'Italia, dal 1860 in poi,
fino alla sua sostituzione con il primo codice penale davvero italiano,
il
"Codice Zanardelli", nel 1889.
In questo modo l'omosessualità
fu criminalizzata in gran parte del nuovo Regno.
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Vittorio
Emanuele II di Savoia (1820-1878), re di Sardegna, e primo re d'Italia.
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1859.Codice
penale militare per gli stati di S. M. il Re di Sardegna, Stamperia
Reale, Torino 1859.
Promulgato da Vittorio Emanuele
II, prevede (parte I, libro II, capo III, "dello stupro, del ratto e degli
atti di libidine contro natura") all'articolo 254 che gli "atti di libidine
contro natura" siano puniti come lo stupro eterosessuale qualora sia
intervenuta violenza (fino alla pena di morte!). Se non c'è stata
violenza, ma ci sia scandalo o querela di parte, si applica la reclusione,
o il lavoro forzato per dieci anni.
Al momento dell'Unità
d'Italia questo codice fu esteso al resto del Paese (eccetto che al Sud)
e rimase in vigore come codice penale militare del Regno d'Italia fino
al 1869.
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1865 Codice penale
della repubblica di San Marino, Nobili, Pesaro 1865. Poi in:
Raccolta delle leggi e decreti della Repubblica di San Marino, Lapi,
Città di Castello 1900.
Nella Repubblica
di San Marino, mai occupata da Napoleone, rimasero in vigore
gli antichi statuti (si veda la Raccolta delle leggi e decreti della
Repubblica di San Marino, Lapi, Città di Castello 1900, a p.
150) fino all'approvazione del codice penale del 1865.
In esso gli articoli 418
("stupro"), 421 ("stupro in meretrice") e 425 ("ratto a fine
di libidine") considerano "aggravato" il reato di stupro avvenuto "contro
natura" o ai danni di un maschio.
In questi casi la pena può
anche triplicare, e prevedere i lavori forzati.
L'omosessualità in
quanto tale non è però nominata.
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1869 Codice penale
per l'esercito del Regno d'Italia, Stamperia reale, Firenze
1869.
Promulgato da Vittorio Emanuele
II.
L'art. 273 (parte
I, libro II, capo III, "dello stupro, del ratto e degli atti di libidine
contro natura") riprende parola per parola le disposizioni del Codice
penale militare del regno di Sardegna del 1859, all'art. 254.
Rimase in vigore anche dopo
l'approvazione del "codice
Zanardelli" [2].
La
bandiera del Regno di Sardegna, poi del Regno d'Italia.
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1869 Codice
penale militare marittimo del Regno d'Italia, Stamperia reale,
Firenze 1869.
Promulgato da
Vittorio Emanuele II. Nella parte I, libro II, titolo II, capo II, art.
297 ("dello stupro, del ratto, e degli atti di libidine contro
natura"), il reato di "libidine contro natura" è punito,
a seconda dei casi, con le stesse pene previste nel codice penale per l'esercito
(vedi voce precedente).
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1889.Codice
Zanardelli.
L'autore
ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori
dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica,
e chi gli segnalerà
eventuali errori contenuti in questa pagina. |
Note
[1].Online
si può consultare un mio studio sulla tradizione giuridica italiana
dopo Napoleone: La
"tolleranza repressiva" dell'omosessualità. Quando un atteggiamento
legale diviene tradizione.
Per alcuni statuti
prenapoleonici in italiano (1548-1787) fare clic qui.
Ho messo online
anche una
selezione di statuti prenapoleonici in latino (1259-1799).
[2].A
scopo di confronto citerò anche il: Codice penale per il Cantone
del Ticino (25 gennaio 1873), Tipo-litografia Grassi, Bellinzona
1926, cioè per parte della Svizzera di lingua italiana.
(Estratto anche
in: Enciclopedia giuridica italiana, Vallardi, Milano 1892, vol.
II, parte III, p. 638).
L'articolo
249 punisce chi avrà commesso con un minore di quindici anni
"atti della specie degli aborriti dalla natura", aggravando
la pena se l'atto è stato compiuto da chi aveva tutela o cura del
minore.
L'art. 251
specifica però che il delitto è perseguibile solo su querela
di parte.
Infine l'articolo
253 prevede aggravanti di pena nel caso di stupro se la persona
stuprata aveva meno di dodici anni, oppure se era dello stesso sesso dello
stupratore...
Anche Malta
(sotto dominio britannico) promulgò in lingua italiana il suo codice
penale del 1854: Leggi criminali per l'Isola di Malta e sue dipendenze,
Cumbo, Malta 1854 (online
su Google books).
Qui si segue
ovviamente la tradizione britannica, pertanto gli articoli 201 e 202 del
Libro II, titolo VI, capitolo II puniscono coi lavori forzati "qualunque
congiungimento carnale contro natura" senza violenza.
Francesco
II di Borbone (1835-1894), ultimo re delle Due Sicilie.
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