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[Fantascienza con personaggi lgbt]
Recensione di Giovanni Dall'Orto
Il romanzo di Sf con la più alta densità di trans per metro quadrato.
Io
non so in quale parte di New Orleans abitasse Effinger, ma certo leggere
che ci si è ispirato per creare Budayeen (l'esotico quartiere
malfamato d'una mai precisata nazione araba in cui è ambientata
questo romanzo) ti fa passar la voglia di visitare quella città.
Ma
forse Effinger esagerava un po', perché questo quartiere fa pensare
molto più alla Tangeri del Falcone
maltese e ai noirs
del primo dopoguerra che a qualsiasi città orientale (od occidentale)
della realtà.
La
sola differenza è che, oltre agli stessi bulli e alle stesse pupe
presenti nei romanzi citati, in questo si agita una quantità
impressionante di transessuali, quasi che metà della popolazione
maschile del Maghreb si fosse fatta operare poco prima dell'inizio della
vicenda di questo libro.
In realtà è il protagonista ad essere un incallito cacciatore di transessuali, che quindi gli fanno sciame attorno. Anche se l'autore non insiste mai su questo aspetto del carattere del suo personaggio, non lasciano dubbi le sue frequentazioni, il fatto che la sua partner fissa sia una neo-donna, nonché il fatto che si scopre che prima l'una poi l'altra poi l'altra ancora delle sue ex amanti era stata uomo.
Del resto è palese che il protagonista, pur preferendo le donne, ha un debole per i transessuali, e se gli serve è disposto a fornicare con qualsiasi cosa respiri:
La
trama di questo romanzo è quella d'un giallo, e quindi non la svelerò
per non ammazzare il piacere di seguirne i contorcimenti.
Di
per sé gli elementi e i personaggi sono tutti abbastanza stereotipati
("tipi letterari" più che personaggi) e decisamente non nuovi (non
è colpa mia se nel visualizzare la narrazione mi
veniva spontaneo dare al protagonista i tratti di Humphrey Bogart).
La
novità qui è l'ambientazione, la tipologia dei bassifondi,
che sono un riuscito ed originale innesto d'un ambiente fantascientifico
e futuristico sopra il topos letterario del bassofondo arabo,
rinnovato dopo essere ormai consunto dalle rivisitazioni d'intere generazioni
di letterati occidentali.
Il
protagonista è un piccolo detective tossicodipendente che si trova
invischiato senza volerlo in una vicenda più grande di lui, e rischia
di fare la parte della nocciolina nello schiaccianoci dello scontro fra
grandi organizzazioni criminali, che lascia sul terreno parecchi cadaveri.
La sua salvezza arriva solo dalla sua capacità d'intuire a poco
a poco cosa stia succedendo: con l'aiuto della polizia (che peraltro lo
vede come il fumo negli occhi) riesce a sgominare il boss che attentava
alla sua vita.
Come
si vede, nulla di particolarmente originale: come ho detto, il romanzo
si regge interamente sulle atmosfere, che oggi non esiteremmo a definire
cyberpunk,
o quasi.
Quanto
alla presenza omosessuale, già a pagina 14 veniamo a sapere che
la ragazza del protagonista, Yasmin, è una trans, così come
lo è la sua ex, Nikki (p. 18).
Invece
la prostituta (e ladra) Joie (p. 89) è un travestito (anche se per
qualche strana ragione viene definito "invertito"), come la prostituta
Trudi (p. 219), mentre Mahmoud (p. 85) è un trans f-t-m (da donna
a uomo).
Saied
"il Mezzo-Hajj" è poi "rigorosamente omosessuale" (p. 86),
come lo è ovviamente il ragazzo americano (p. 28) soprannominato
Abdul-Hassan (cioè, schiavo – sessuale – del boss della malavita
Hassan).
Per
farla breve, si farebbe prima a elencare chi non è omosessuale
o transessuale, in questa cerchia di persone...
Ovviamente anche i locali del Budayeen lavorano con questa ampia fauna umana. Ecco per esempio la motivazione per cui Frenchy nel suo bar fa lavorare solo transessuali completamente operati:
Insomma,
alla fine, in questa vera e propria sarabanda di tipi umani improbabili
e assurdi ci si diverte. Il romanzo è riuscito, e pur collocandosi
al confine tra fantascienza e giallo, direi che riesca bene in entrambi
i campi.
Visto
il successo di questo primo romanzo, Effinger gli ha dato un seguito, creando
una trilogia affiancata anche da una raccolta di racconti ambientati nei
medesimi bassifondi: il secondo volume s'intitola
Programma Fenice [1989], nell'edizione Nord, 1991 e Fuoco nel
Sole, nella riedizione Hobby & Work, 2008.
(Nota: l'edizione da me utilizzata per la paginazione non è più in commercio, ma se ne trova facilmente la ristampa, in edizione economica, col titolo modificato in L'inganno della gravità, Hobby & Work publishing, 2009, ISBN 9788878515116).