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[Fantascienza con personaggi lgbt]
Recensione di Giovanni Dall'Orto
Flotta di mondi. Abitati da alieni omosessuali...
Romanzo di fantascienza.
Forse per la presenza di un'altra penna, che utilizza in proprio il mondo fantastico dello "Spazio Conosciuto" elaborato da Niven, qui cambia il tono delle "puntate precedenti", rendendo i "Burattinai" decisamente meno benevoli e più inquietanti (tengono in schiavitù un gruppo di esseri umani, li usano come cavie per esperimenti, e progettano genocidii di intere razze con una facilità impressionante).
Al
tempo stesso, però, c'è infine l'agio d'esplorare infine
in maggior dettaglio questa razza aliena, della quale si apprende che solo
i maschi sono dotati d'intelligenza, mentre le femmine sono quadrupedi
erbivori del tutto privi d'intelletto.
In
una simile situazione tutti i maschi, sia pure funzionalmente eterosessuali
al momento del coito, al di fuori di questo atto non hanno altra scelta
che creare legami di coppia con altri maschi.
Anzi,
a quanto pare l'accoppiamento eterosessuale richiede sempre una coppia
di maschi e una femmina. Da qui l'esigenza di corteggiarsi e di formare
coppie fra maschi.
Uno dei protagonisti della vicenda, Nessus, è motivato nei suoi comportamenti "da pazzo" (ossia, coraggiosi) proprio dal desiderio di far colpo sul suo superiore Nike, che lo attrae, per formare una coppia con lui.
Va
aggiunto che, presi dall'entusiasmo per l'esotico fine a se stesso, gli
autori hanno raffazzonato un metodo riproduttivo che non ha senso.
Occorrono
due maschi per fecondare una femmina, che produce un piccolo, e poi muore.
Ovvero:
la popolazione si riduce di due terzi ad ogni generazione? Ciò non
ha senso.
Inoltre, che razza di pressione selettiva può avere eliminato le femmine intelligenti e i maschi stupidi?
Insomma, questa pensata degli autori non sta in piedi... e l'omosessualità dei burattinai è giusto un tocco d'esotismo in più, peraltro non necessario, buono al massimo a renderli tutto ad un tratto ancora più odiosi a una parte del pubblico.