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[Antologia con tematiche lgbt]
Recensione di Giovanni Dall'Orto
Titolo recensione
Tutti
i libri sono, ovviamente, "operazioni editoriali", altimenti non sarebbero
mai stati editi, ma alcuni lo sono in modo smaccato, altri meno.
Quest'antologia
di brani di romanzo a tematica omosessuale appartiene al primo gruppo.
Perché la
prima cosa che salta all'occhio leggendo i dati delle opere da cui sono
stati tratti i brani è che tutti meno due sono stati editi dalla
Bur (Rizzoli). Dunque, a quanto pare la prima regola per giudicare cosa
costituisca un "classico dell'omosessualità" è semplice:
che sia stato pubblicato dal medesimo editore che pubblica quest'antologia.
Cosicché, a quanto pare, occorre aggionare il mantra dei
nostri omofobi critici letterari ed accademici, che da decenni martellano
sul fatto che "non
esiste una letteratura omosessuale". Ora bisogna dire: "Non esiste
una cultura omosessuale, e se esiste, deve obbligatoriamente essere stata
publicata dalla Bur. Se no, continua a non esistere".
Ovviamente, se questi
sono i limiti entro i quali l'editore ha obbligato il curatore a muoversi,
è chiaro che Zanotti i miracoli non li ha certo potuti fare. Leggendo
l'indice del volume (cosa che in libreria peraltro è impossibile
fare, dato che il libro è sigillato nel cellophane) vengono
alla mente diverse domande sulla bizzarria dei criteri di scelta, ma quando
poi si cerca il minimo comun denominatore delle opere scelte si nota che
si tratta fondamentalmente di un'antologia di scrittori per i quali non
occorre pagare diritti d'autore (essendo o anonimi o morti e stecchiti
da come minimo 70 anni) e in traduzioni già possedute dalla Bur.
Insomma, la classica
pretesa di fare un pranzo di nozze coi fichi secchi, senza investire una
lira.
È per questo
che parlo di "operazione editoriale". Chi l'ha commissionata l'ha fatta
per inseguire qualche moda editoriale, magari (ipotizzo) dopo aver visto
le vendite di Pagine
passate di mano in mano di David Leavitt, che è la stessa
cosa di quest'antologia, ma fatta con più mezzi e miglior criterio.