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NAZIONALE o LOCALE?

Il carattere nazionale del Pride padovano, nonostante il boicottaggio di alcuni gruppetti, è alla fine emerso in modo chiaro, e non certo per incomprensibili trattative fra gruppuscoli sempre più autoreferenziali, ma perché così la gente ha sentito e voluto.
I partecipanti sono venuti a Padova perché l'idea che "uniti si vince, divisi si perde" è ormai sufficientemente diffusa, e l'idea di unire le forze in uno sforzo comune, almeno una volta all'anno, piace e appare sensata a tutti.

I Pride di Milano e Roma hanno ormai chiaramente valore locale/regionale: sono le festa gay di queste metropoli, che dal punto di vista gay sono autosufficienti, anzi possono permettersi di esportare partecipazione.

Ma Padova, come mille città di provincia (che sono l'assoluta maggioranza, in Italia), ospita un mondo gay assai più piccolo, benché costretto comunque a combattere realtà (partiti, Chiesa) che hanno dimensione nazionale o internazionale. Davide contro Golia...

Dopo il successo di Padova, e l'esplicito gradimento dimostrato per la formula del Pride nazionale, credo sarà meno difficile proseguire in futuro su questa strada.

L'onorevole Franco Grillini in affascinante compagnia al Gay Pride di Milano - Foto G. Dall'Orto

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