Matrimonio gay e unioni civili:
ventre molle della Sinistra italiana
di:
Giovanni Dall'Orto.
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Si
ripete oggi quanto avvenne nel 2000, quando il
cardinal Ruini scatenò l'inferno contro il World Pride al solo
scopo di sabotare l'alleanza fra sinistra e cattolici (riuscendo nell'intento,
sia pure al prezzo di garantire
al World Pride stesso un successo tanto clamoroso da prendere di sorpresa
non solo lui ma anche noi).
Berlusconi
ha ora daccapo individuato il "ventre molle" del centrosinistra italiano
nella questione dei diritti civili, e specificamente dei diritti lgbt.
Una questione che, a furia di trascurarla, rischia di costare cara al
centrosinistra.
Con la sua sparata Berlusconi ci ha annunciato che se si andrà ad elezioni la questione omosessuale sarà uno dei temi caldi che lui intende buttare sul tavolo. Di fronte a ciò, è lecito chiedere agli intelligentissimi strateghi del centrosinistra quale sarebbe la loro contromossa? O anche solo se hanno nel cervello la minima contromossa?
Io
non penso che ne abbiano, dato che finora la loro sola strategia è
stata evitare di parlare del problema.
Grazie
a questa "strategia" da struzzi, la questione dei diritti civili rischia
così di devastare l'"opposizione" ogni volta che la si evoca.
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Forse
è arrivato il momento di "dire qualcosa di sinistra", se si vuole
evitare la prossima, e questa volta definitiva, sconfitta del centrosinistra
italiano.
Lo
dice anche il
sondaggio commentato da "Repubblica" nell'articolo Il fattore coalizione
che stana gli astenuti, che mostra come il centrosinistra potrebbe
vincere senza problemi il confronto elettorale, ma al solo patto di sbilanciarsi
a sinistra, e non certo al centro cattolico... come la leadership
del Pd insiste a volere.
Post scriptum: un personaggio notoriamente molto "intriseco" alla logica dei partiti, Imma Battaglia, ha subito dopo esemplificato quale ruolo i partiti vorrebbero riservare al movimento lgbt. Battaglia ha infatti chiesto espressamente che il governo non si occupi di matrimoni gay, affermando, in uno sbocco di "ma-altrismo" veltrusconiano, che "ben altri" sono i problemi dell'Italia, ad esempio... il Medio Oriente.
Che
l'autonominata leader di un movimento chieda al governo di non occuparsi
delle questioni per discutere le quali quel movimento è nato, è
qualcosa di inedito ed assolutamente bizzarro.
Ma
la partitocrazia italiana ci ha regalato anche questo, grazie ai suoi "ventriloqui"
che ci mostrano quale dovrebbe essere, secondo loro, il nostro ruolo: non
solo stare zitti, ma addirittura tacitare coloro che provassero a parlare
di noi.
Questo non è un progetto reazionario: è semplicemente cretino...