Il problema è politico.
Risposta a Marco Belfiore sulla candidatura di Franco
Grillini a sindaco di Roma
[1
aprile 2008]
di: Giovanni Dall'Orto
Nota: Quella che segue è la mia risposta alla replica, a firma Marco Belfiore, ad alcune delle mie critiche esposte in un intervento apparso su questo sito col titolo: Perché appoggio la candidatura di Franco Grillini contro Francesco Rutelli a sindaco di Roma. La replica di Belfiiore era appara sul sito del Di'Gay project col titolo Risposta alle accuse di Giovanni Dall'Orto a Imma Battaglia.
Gentile Marco Belfiore, innanzi tutto grazie per il tono civile della tua risposta, che ho apprezzato.
Per iniziare la mia risposta ti rassicuro: non ho mai avuto "cattivo feeling" o "rancori personali" con Imma Battaglia, con la quale non ho mai avuto né il piacere né il dispiacere di scambiare due parole in vita mia, quindi nemmeno insulti né altro. Siamo semplicemente due colleghi di militanza, che non si sono mai conosciuti di persona, abitando in due città diverse, e il mio commento verteva quindi unicamente sulla presa di posizione pubblica della Battaglia. È su questo, quindi, che dobbiamo ragionare, e non su supposti "rancori" dietrologici e privati, che non esistono per il motivo banalissimo che la mia strada e la sua in 30 anni di (mia) militanza non hanno mai avuto l’occasione d’incrociarsi. Tutto qui.
Quando
parlo degli “interessi” di Battaglia non sto certo alludendo alle solite,
eterne voci che ho sentito per Roma, alle quali, come ho sempre fatto da
decenni, ho risposto "Se avete le prove andate dal commissariato e non
da me, se non le avete, piantatela di calunniare: la calunnia è
l’arma codarda di chi non ha neppure il minimo argomento politico da proporre".
Nel
mio intervento prima e qui adesso io parlavo e parlo delle dichiarazioni
pubbliche
della Battaglia stessa, come: "Rutelli con molte probabilità
sarà il Sindaco di Roma con cui comunque Grillini e tutti noi dovremmo
costruire e trattare per la politica glbt nella città di Roma".
Ora,
ovviamente io spero che non mi farai il torto di pensare che Battaglia
pensi di trattare non per guadagnare bensì per perderci... Sarò
un poco disinformato, non essendo io di Roma, tuttavia proprio deficiente
no. Quindi confermo: Battaglia avrà anche i suoi buoni motivi per
“trattare” (ipsa dixit)… io però non li ho. (Incidentalmente:
da che mondo è mondo si “tratta”
coi nemici e con gli avversari … ma allora perché cavolo dare indicazione
– pardon, semplice “dichiarazione” - di voto per loro!?).
E
quindi continuo ad affermare che Rutelli è il peggiore esempio
di clericalismo che, al di fuori del centrodestra, potesse capitare
alla capitale italiana. Mandarlo giù fin dal primo turno senza
neppure accennare a un dissenso, neppure simbolico, neppure “di bandiera”,
senza neppure provare a mostrare e dimostrare che “un’altra politica è
possibile”… questa sì che è adesione al “pensiero unico”,
se mi permetti…
Da
qui la mia critica alla “dichiarazione” (non “indicazione”, sia chiaro,
non sia mai: la differenza è enorme) di voto di Battaglia, che ribadisco.
Non ci si arrende senza neppure accennare ad una resistenza. Se non per
il risultato, almeno per salvare l’onore. Perfino il papa, a Porta Pia,
non si arrese senza almeno sparare le ultime fucilate. Giusto per salvare
almeno l’onore. Non capisco quindi perché solo noi dobbiamo gettarci
ai piedi di Vivailpapa Rutelli al suo semplice apparire. E che è,
Gesù e fa i miracoli?
Vista
da una prospettiva non solo Roma-centrica ma nazionale, la vicenda è
sconcertante (si veda per esempio il
commento su questo blog oppure questo
commento e questo
-- come si vede le critiche non sono per la sola Battaglia, ma per le scelte
del movimento gay romano tutto, a partire da quelle di Arcigay ed Arcilesbica.
Nessuna faziosità, quindi, ma pura e semplice analisi politica –
e dissenso, ebbene sì. Ma dissentire adesso è diventato un
reato, per caso?)
Tu
mi fai poi notare che il vezzo di trattare al ribasso, o addirittura alla
svendita, con le autorità, non è della sola Battaglia, ma
anche di altri gruppi romani. Ti sorprenderò, ma ne convengo. Ho
risposto a lei perché lei aveva dato una pubblica indicazione politica
di sostegno a Vivailpapa Rutelli, ed io era a quella che rispondevo. Lo
avessero fatto altri, ad altri avrei risposto. E aggiungo che mi riprometto
di fare a breve qualche commento anche su altre realtà, come Arcigay
Roma: un gruppo che ha dato al movimento lgbt NON romano (e all’Arcigay
italiano tutto) più di un motivo di imbarazzo, e talora addirittura
di vergogna.
Ma
avrei anche da fare qualche commentino pepato sulla mania romana di pretendere
che Roma sia il centro della nazione quando si tratta di pretendere il
Gay Pride nazionale in pianta fissa qui, ma di smettere all’improvviso
di essere la capitale nazionale (deliri di Umberto Bossi a parte) se c'è
in ballo una questione di rilevanza assolutamente nazionale, quale il registro
delle Unioni civili, che per misteriosi motivi diventa una questione d’interesse
locale, da risolvere senza intromissioni di noi “forestieri”.
Se
mi è sfuggita qualche vostra raccolta di firme me ne scuso in quanto
“forestiero”; e visto che questa mia risposta è pubblica anche le
mie scuse a voi sono pubbliche. Ma a scuse fatte, mi permetto di reiterare
la domanda su cosa abbia fatto la Roma lgbt per difendere l’iniziativa
del Registro, che è stata silurata e affondata nel più scandaloso
silenzio. Sai, bastassero le raccolte di firme, per far politica, avremmo
già fatto la rivoluzione e saremmo già arrivati su Marte…
Forse qualche cosina in più sul tema, ad esempio un po’ di politica,
andava fatta.
Come non-romano chiedo quindi, e non certo alla sola Battaglia, come dobbiamo comportarci noi sudditi dell’impero romano: Roma è o non è ancora la capitale italiana? Quanto succede in questa città ha ancora o non ha più una grossa rilevanza per il resto del Paese? Il fatto che nella capitale governi un sindaco nominato da Ruini anziché eletto dal popolo (le primarie per Rutelli, scusami, chi e dove le ha fatte, di grazia? La Cei?) ha o no importanza? Ditecelo voi, e noi ci comporteremo di conseguenza. Però decidetevi. Portare in excelsis come fa la Battaglia Vivailpapa Rutelli è vostro diritto ma, lo ribadisco, è mio diritto affermare (e questa è una affermazione di carattere politico e non certo personal-personalistico) che è scandaloso che troppi gay romani scelgano sempre di arrendersi senza mai combattere, fra peana di esultanza per quel “buon sindaco” Rutelli. Che poi sarebbe quello stesso Rutelli che Battaglia, ai tempi del World Pride, aveva criticato per il suo clericalismo. Clericalismo che nel frattempo non è diminuito ma addirittura peggiorato. Ebbene: Dio dimentica e perdona; la Battaglia, a quanto sembra, pure… io però no. Mi spiace: sono fatto così.
Caro
Marco Belfiore, fate anche voi come le truppe clericali papali: sparate
almeno qualche cartuccia, prima di arrendervi e farvi legare mani e piedi
da Vivailpapa Rutelli. Fatelo almeno per la faccia, per l’onore, per fare
vedere che i gay sono anche capaci di ribellarsi, ogni tanto. Così,
non per vincere qualche battaglia ogni tanto, ma per il gusto.
Arrendersi
senza neppure provare a combattere non è mai stata una buona politica…
anzi, come scrivo nel mio intervento, averlo fatto sulla questione delle
unioni civili si è rivelato un errore marchiano da parte del nostro
movimento. Non voglio che si ripeta: errare è umano, ma perseverare…
È per questa serie di motivi che io ho scelto di “fiancheggiare” apertamente la candidatura laica, anticlericale e orgogliosamente gay di Grillini, nonostante io non mi sogni minimamente di votare per il partito socialista (io voto Rifondazione, quindi Arcobaleno). Ma questa è tutt’altra storia.
I miei saluti più gay a tutti voi.
Giovanni
Dall’Orto
P.S.
Ho appena letto questa dichiarazione di oggi: “Papa
Wojtyla e' stato un uomo unico, un Papa di forza leggendaria e un uomo
che ha cambiato la storia del mondo. La riconoscenza nei suoi confronti
non finirà mai”.
Chi
lo ha affermato: Casini? No. Mastella? Neppure. Binetti?
Nemmeno. Chi lo ha detto, allora? Ma colui con cui Battaglia vuole “trattare”!
Be’,
tanti auguri… Mi sa che la sola cosa che si potrà “trattare” con
costui sarà la resa senza condizioni...
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