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"Ragazzo con canestro di frutta" [1593-1594]

Caravaggio - Ragazzo con canestro di frutta

Michelangelo da Caravaggio (1571-1610), Ragazzo con canestro di  frutta detto anche:
"Il fruttaiolo" [1593/1594], Roma, Galleria Borghese. Fare clic sull'immagine per un ingrandimento.
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Secondo Donald Posner,
 
"l dipinto della Galleria Borghese che oggi è generalmente chiamato "Il fruttaiolo" non sembra, ad un primo sguardo, problematico. 
Ma un attimo di riflessione basta a convincere che il soggetto del dipinto non è certo un comune garzone di fruttivendolo. 
Difficilmente i suoi capelli arruffati e il suo sguardo caldo ed eccitato possono essere intesi come un richiamo pubblicitario per verdure. Né la sua camicia è scivolata per caso rivelando la sua pelle liscia e la spalla tornita. 
Il ragazzo sta evidentemente offrendo se stesso, e il canestro di frutta, un simbolo non inconsueto di "ingordigia sessuale", simboleggia i deliziosi piaceri che attendono chi lo riceverà[1].

E altrove aggiunge: 
 

"Il fruttaiolo è un quadro in cui il contenuto omosessuale è diventato esplicito, ma con una spontaneità che sembra quasi innocente[2]

Una curiosità:  quando il dipinto fu riscoperto nel nostro secolo, in un primo momento fu intitolato La fruttarola, segno che il carattere erotico della figura era stato inteso e al tempo stesso frainteso (l'omosessualità era, in quegli anni, semplicemente "impensabile").

Con sprezzo del ridicolo ha cercato di correre ai ripari il critico d'arte cattolico Maurizio Calvesi, che afferma: 
 

"chi crede nell'omosessualità del Caravaggio, ne vede in questi efebi un segno; ma abbiamo già detto del significato "divino" dell'androginia, già riscontrabile del resto, prima del Caravaggio, in alcune figure di Leonardo <che infatti era omosessuale, NdR> (tra gli altri), indubitabilmente sacre. (...)
Difficilmente si sbaglia pensando che il ragazzo della Borghese è una personificazione dello Sposo, ovvero un'allegoria del Cristo fanciullo, latore di amorosi frutti di Grazia[3].

Su un critico disposto a scrivere queste cose di un quadro così sfacciatamente erotico  non occorre un giudizio: occorre una diagnosi [4].

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi gli segnalerà eventuali errori contenuti in questa pagina.

Note

[1]-Donald Posner, Caravaggio's homo-erotic early works, "Art quarterly", XXXIV 1971, pp. 301-324. Poi in: Wayne R. Dynes e Stephen Donaldson (a cura di), Homosexuality and homosexuals in the arts, Garland publishing, New York & London 1992, pp. 111-134. 
Citazione da p. 304.

[2]-Ibidem, p. 307.

[3] Maurizio Calvesi, Caravaggio, Art & dossier, aprile 1986, p. 27.

[4] Sulla questione, Caravaggio e il suo tempo Electa, Milano 1985,  pp. 211-214 dribbla l'aspetto omoerotico, mentre Mina Gregori (a cura di), Michelangelo Merisi da Caravaggio, Electa, Milano 1991, pp. 282-289, sia pure con titubanza discute dell'implicazione omoerotica.



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