Di questo quadro si conservano due versioni, una alla Galleria Capitolina e l'altra (che probabilmente è solo una copia) alla Galleria Doria-Pamphili, entrambe a Roma.
Il santo (per il quale posò Cecco di Caravaggio), impubere, completamente nudo, sta semisdraiato e abbraccia un montone, girando il capo per guardare lo spettatore con spudorata seduzione. L'erotismo del ragazzo non è negato dai critici (non italiani), tanto è sconcertante, così com'è sconcertante la sostituzione dell'agnello, simbolo del sacrificio di Cristo, con un montone, che se nei primissimi secoli del cristianesimo fu sì simbolo del Cristo, in epoca più recente è stato visto semmai come simbolo della lussuria e addirittura del demonio. La Walters osserva: san Giovannino
Analisi come questa non piacciono a un critico d'arte cattolico nostrano, Calvesi (per il quale Caravaggio era eterosessualissimo e cattolicissimo):
Si dice che un libertino francese, vedendo l'espressione orgasmica della dell'Estasi di Santa Teresa del Bernini, abbia esclamato: "Ma se è quello l'amore divino, allora lo conosco bene!".
In effetti, più realisticamente, Adriana Marucchi osserva sul dipinto:
Si osservi per un confronto la seguente foto di Wilhelm von Plüschow che combina la posa di Michelangelo con la tipologia fisica del Caravaggio (caricando ulteriormente l'intento erotico). A dimostrazione del fatto che l'esistenza del famigerato "filo rosso" fra artisti omosessuali di secoli diversi può essere negata finché si vuole, ma esiste. [4]. L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi gli segnalerà eventuali errori contenuti in questa pagina. |
Note
[1]-Margaret Walters, The male nude, Penguin, Harmondsworth 1978, p. 188. [2] Maurizio Calvesi, Caravaggio, Art & dossier, aprile 1986, p. 18. [3] Adriana Marucchi, in: Giulio Mancini, Considerazioni sulla pittura, Accademia nazionale dei Lincei, Roma 1957, vol. 2., p. 115. [4]-Su questo quadro vedi anche: Caravaggio e il suo tempo, Electa, Milano 1985, pp. 120-123 (nega il carattere omoerotico); Caravaggio e la collezione Mattei, Electa, Milano 1995, pp. 120-123; Raffaele Bruno, Roma. Pinacoteca capitolina, Calderini, Bologna 1978. |
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