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ERODE ATTICO (ca. 101-177 d.C)
(Lucius Vibullius Hipparchus Tiberius Claudius Herodes Atticus) 
 
di: Giovanni Dall'Orto
 
Erode Attico

Nato in Grecia ma cittadino romano, Erode Attico fu uomo politico (console nel 143 d.C.), oratore di successo e filosofo: è annoverato tra gli esponenti più rilevanti della Seconda Sofistica

Fu amico personale dell'imperatore Adriano, e l'imperatore Antonino Pio gli affidò l'educazione dei figliadottivi Marco Aurelio e Lucio Vero.

L'Odeon di Erode attico ad Atene, circa 1868 (foto di Bonfils)Fu altresì uno degli uomini più ricchi della sua epoca: le sue ricchezze gli permisero di costruire con munificenza svariati edifici pubblici, fra i quali lo stadio di Delfi, il teatro di Corinto e il cosiddetto "Odeon di Erode Attico" ad Atene, che esiste ancor oggi ed è tutt'ora sede di spettacoli.
In ringraziamento Erode ottenne dai beneficati numerose statue onorarie che ne hanno tramandato le fattezze, fra le quali è interessante il busto oggi conservato al Louvre.

Vissuto a lungo in Italia, dove ricoprì cariche pubbliche (fra le altre anche il consolato), Erode Attico vi possedette alle porte di Roma un'enorme tenuta, il "Triopio", dei cui edifici rimangono ancora alcuni resti lungo l'Appia Antica.

Polluce in un busto conservato all'Antikenmuseum di BerlinoErode Attico ebbe amori omosessuali che non si preoccupò di rendere pubblici. Quello che fece più parlare di sé fu l'ultimo, perché quando ad Atene l'adolescente "discepolo" Pollùce (Polydeukes / Polydeukion / Polideuce) morì, verso il 173-174, Erode iniziò un plateale "culto della personalità" del defunto, erigendogli statue e monumenti e proclamandolo "eroe", in palese imitazione d'Adriano, che aveva proclamato dio l'amato Antinoo elevandogli statue in tutto l'impero.

Polluce non fu il solo discepolo che Erode onorasse con statue (almeno altri due, morti in giovane età, godettero dello stesso trattamento), ma questa volta la teatrale ostentazione del dolore scandalizzò e divertì al tempo stesso i suoi contemporanei.
Il significato erotico di tale culto è del resto rivelato dal fatto che alla morte della moglie Regilla, a Roma, Erode aveva fatto erigere anche a lei lapidi di delirante devozione (il già citato Odeon di Atene non è altro che un... monumento funebre in suo onore).
La mancanza di moderazione nella passione per Polluce (più che la sua natura omosessuale) valse ad Erode lo scherno dei filosofi suoi avversari, come racconta Luciano di Samosata nella Vita di Demonatte:
 

"Il famoso Erode piangeva il suo Polydeukes morto nel fiore degli anni, e per lui faceva tenere un cocchio aggiogato, e i cavalli pronti, come se quegli dovesse montarvi, ed una mensa imbandita. 
Va [il filosofo cinico] Demonatte e gli dice: "Ti porto una lettera di Polydeukes". 
Erode si rallegra, e credendolo venuto con gli altri secondo l'uso a condolersi con lui, gli dice: "Che vuol dunque Polydeukes?".
E Demonatte risponde: "Si duole di te, che non sei ancora andato a trovarlo" [nell'aldilà!, NdR] [1].

Sempre Luciano testimonia dello scandalo raccontando che Demonatte affermò che aveva ragione Platone a dire che l'essere umano ha più di un'anima, perché non può essere la medesima anima quella con cui Erode offre banchetti per Regilla e Polluce come se fossero ancora vivi, e che poi scrive orazioni così belle [2].

Erode Attico nel busto conservato a Parigi, Museo del LouvreDemonatte insomma critica come eccessiva, e indegna di un filosofo, l'espressione dei sentimenti di dolore di Erode.

Come già detto, nelle onoranze "eccessive" decretate da Erode è stata vista [3] una palese imitazione di quelle che Adriano (del quale Erode fu amico) tributò ad Antinoo
E a ben guardare non può essere un caso se in epoca romana i due soli casi di "culto della personalità" per un ragazzo amato, con manifestazioni pubbliche e statue, avvengono contemporaneamente. 
Per questo motivo il fenomeno "Erode Attico-Adriano" meriterebbe uno studio ulteriore: fu solo imitazione cortigianesca o piuttosto "clima culturale"?

Le fattezze di Polluce sono tramandate da vari ritratti, fra i quali è in ottime condizioni quello all'Antikenmuseum di Berlino (che conserva pure il ritratto di un altro dei discepoli-amanti di Erode).

Un altro ritratto è al Museo archeologico regionale di Palermo.

Queste statue ci raccontano un poco la storia di un grande dolore provato per la morte prematura d'un ragazzo molto amato. 
Solo l'enorme ricchezza e l'enorme potere di Erode gli permisero di esprimerlo in modo pubblico, anziché celarlo nel silenzio, come hanno fatto milioni di omosessuali per decine di generazioni, per non "compromettersi".
 

Rilievo che rappresenta Polluce, l'amato di Erode Attico. Atene, Museo Archeologico nazionale.
Apoteosi (cioè accoglimento fra gli dèi) di Polydeukion ("il piccolo Polluce"). Dettaglio da un rilievo di Erode Attico ora ad Atene, Museo archeologico nazionale. (Grazie ad Andrew Calimach per avermi inviato la foto). Polluce è qui rappresentato, nonostante i tratti da adolescente, come un Eroe mitico: nudo, con accanto le armi, il cavallo da guerra, e il serpente, simbolo mistico di vita e rinascita.

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi gli segnalerà eventuali errori contenuti in questa pagina.

Note

[1] Luciano di Samosata, I dialoghi e gli epigrammi, Casini/I dioscuri, Genova 1988, vol. 1, pp. 481-482.

[2] Luciano di Samosata, Op. cit., p. 482.

[3] Raffaele Mambella, Antinoo, Editrice Nuovi autori, Milano 1995, pp. 53-55 (con foto b/n di un busto di Erode e di Polideuce/Polluce).



Originariamente edito in traduzione inglese sul Who's who in gay and lesbian history (a cura di Robert Aldrich e Garry Wotherspoon), vol. 1, ad vocem. Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

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