Da: Commentarii,
ò vero historie [1555] [1].
Libro XXI
(anno 1548)
/
p. 735 / Quell'Arcivescovo
di Benevento,
ch'abbiam detto, compose un libretto in tutto lascivo, e piu dishonesto
ch'huom si potesse imaginare. Imperoché non si vergognò di lodare
sommamente quel dishonesto e bruttissimo vitio de la Sodomia,
fra gli altri troppo conosciuto per l'Italia, e per la Grecia [2].
Libro XXI
(anno 1549)
[cita
un libello
contro Paolo III, uscito dopo la sua morte, che fra l'altro chiedeva]:
/
p. 753 / "Ma
quanto fu
brutto & horribile à dirlo, quel che fece Pier
Luigi tuo figliuolo contra 'l Vescovo di Fano?" [3].
Libro XXI
(anno 1550)
[Elezione
di Giulio
III]
/
p. 761 / Il nuovo Papa
secondo
l'antica usanza dona il suo cappello à chi gli piace.
Papa Giulio
nel tempo
ch'era Legato in Bologna haveva appresso di se un certo giovanetto per
nome Innocentio: il qual lo fece Cardinale contra 'l volere &
opinion
di tutti; e di nuovo [oltre a ciò] lo riceve per suo famigliare
[lo
adottò], e gli dette 'l suo cognome e le sue insegne.
In Roma si
diceva, e fu
ancora scritto in alcuni cartelli, che Giove intratteneva Ganimede,
ancor che brutto [nonostante
fosse brutto].
In oltre il
Papa stesso
non ricopriva [nascondeva] questo à gli altri Cardinali:
e si dice che à le volte per motteggio [per scherzare] rac- /
p. 762 / contava quanto quel giovanetto fusse lascivo
&
importuno.
Mentre
ch'erano nel Conclave
furono prese [intercettate] certe lettere, che si diceva, che
l'haveva
scritte à XXVI. de Gennaro un certo Camillo Oliva, famigliare [servitore]
del
Cardinal di Mantova, ad Annibal Contino suo amico: ne le quali
lettere
si ritrovò un Sonetto in lingua volgare; nel quale parlando de la
sua affettione e del desiderio, che havea di lui; usava parole tanto
disho<ne>ste,
che non si potrebbono raccontare [non si potrebbero riferire] senza
sceleratezza.
Di quì ne
venne
il motto [la battuta] di quelli, che dicevano, che cio
significava
che doveva essere qualche Papa infame, che uscirebbe del Conclave,
d'onde
sono uscite simili lettere.[4].
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L'autore ringrazia
fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati
su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà
eventuali errori in essa contenuti.
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Note
[1]
Il testo da: Johannes Sleidan, Commentarii, ò vero historie, s.e., s.l. (ma
François Jaquy, Antoine Davodeau & Jacques Bourgeois, Genève) 1557, pp. 735,
753 e 761-762. Online
su Google books.
L'autore è un protestante, quindi ovviamente ostile ai papi, ma è noto
per il suo sforzo d'imparzialità.
Questa è una traduzione dell'originale latino: De statu religionis
et reipublicae Carolo V Caesare imperatore commentariorum libri XXVI
[1555].
[2] Giovanni
Della Casa. La voce era calunniosa: si veda quanto ne scrivo qui.
[3] Correva voce che Pier Luigi Farnese, figlio
di papa Paolo III Farnese, avesse stuprato
Cosmo Gheri, vescovo di Fano.
[4] "Era un
presagio del fatto che era destino che da un
conclave da cui erano già uscite simili lettere sarebbe uscito
un papa infame".
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