Soldato, scrittore, ambasciatore e avventuriero italiano.
Nacque a Milano, dalla nobile ma decaduta famiglia dei conti Gorani. Dopo gli studi, per cercar fortuna si arruolò nell'esercito e prese parte alla Guerra dei Sette anni. Fatto prigioniero dai prussiani, restò in Germania fino al 1763, studiando diritto e interessandosi alle riforme di Federico II (1712-1786). Grazie a questa esperienza, al suo ritorno a Milano entrò a far parte del gruppo degli Illuministi lombardi, propugnando nei suoi scritti l'idea del Dispotismo illuminato (sul modello proposto da Federico II), e divulgando le tesi dei fisiocrati francesi. Gli anni successivi al ritorno a Milano videro la pubblicazione d'una serie di libri su temi economici e politici, nonché un gran numero di lunghi viaggi in numerosi Paesi europei, che avrebbero fornito il materiale per le sue "Memorie", scritte in tarda età. Lo scoppio della Rivoluzione francese (1789) riscosse la sua incondizionata simpatia, al punto da spingerlo a trasferirsi a Parigi, dove nel 1793 ottenne la cittadinanza francese, e dove frequentò gli esponenti Moderati (Mirabeau, Condorcet, Bailly). Il Terrore gli fece però cambiare idee: inviato nel 1793 a Ginevra per preparare l'annessione alla Francia di questa città, consigliò invece ai ginevrini di resistere ai francesi, e fu perciò dichiarato traditore. Come se non bastasse, la pubblicazione di alcuni scritti in cui attaccava la regina di Napoli, Maria Carolina, lo rese inviso anche ai contro-rivoluzionari (i suoi libri sarebbero finiti all'Indice). Stabilitosi
a Ginevra, inviso a tutti e dimenticato da tutti, Gorani passò
gli ultimi anni della sua vita a scrivere (in francese) le sue monumentali
e sorprendenti Mémoires pour servir à l'histoire
de ma vie [1806-1807], edite postume e (dettaglio significativo) non
integralmente [1].
Tale disponibilità a parlare della vita sessuale rende le varie memorie scritte da Gorani (fra cui vanno elencate almeno le Memorie di giovinezza e di guerra (1740-1763) [2] e le preziose Mémoires secrets et critiques [3]) un documento prezioso sulla vita del XVIII secolo, che fino ad oggi non è mai stato sfruttato dalla storiografia gay e lesbica. Tale sincerità iunge al punto da confessare addirittura le proprie tendenze omosessuali di cui, se lo stesso Gorani non ci avesse informato, oggi non avremmo altre notizie.
Oltre alle confessioni dei suoi propri gusti omosessuali, Gorani ci racconta dei gusti omosessuali del cardinale di York [5], voci sul lesbismo attribuito alla regina di Napoli Maria Carolina (1752-1814) e sul suo amore per l'inglese Emma Lyons (poi Hamilton) (1761-1815), e in una descrizione celebre racconta delle fascinazioni omoerotiche e della passione per i castrati che cantavano nei teatri di Roma [6]. Poiché fino ad oggi le memorie di Gorani non sono state esplorate in un'ottica gaylesbica, non è da escludere che esse celino ulteriori testimonianze sull'omosessualità di personaggi del XVIII secolo. Quanto alle tracce lasciate da lui e dalla sua famiglia, a Milano, in via Gorani, si vedono ancora le rovine dei muri perimetrali del palazzo che fu dei Gorani, bombardato durante la guerra e oggi usato come... parcheggio.
La torre Gorani, adiacente, è in compenso l'unica superstite delle torri delle famiglie milanesi nel medioevo. Ironia della sorte, al numero 9 di questa via ha sede da moltissimi anni il più noto locale lesbico di Milano. L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi gli segnalerà eventuali errori contenuti in questa pagina. |
Note
[1] Giuseppe Gorani, Memorie di giovinezza e di guerra (1740-1763) [in francese], Mondadori, Milano, 1936. [3] Joseph Gorani, Mémoires secrets et critiques des cours, des gouvernements et des moeurs des principaux états de l'Italie, Buisson, Paris 1793 (3 voll.). [4] Giuseppe Gorani, Memorie di giovinezza..., Op. cit., pp. 42-43. [5] Giuseppe Gorani, Mémoirs secrets..., Op. cit., vol. 3, pp. 100-103. [6] Ibidem, vol. 2, pp. 298-304. |