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GIUSEPPE GORANI (1740-1819)
 
di: Giovanni Dall'Orto

Giuseppe Gorani
Giuseppe Gorani.
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Soldato, scrittore, ambasciatore e avventuriero italiano.

Nacque a Milano, dalla nobile ma decaduta famiglia dei conti Gorani.

Dopo gli studi, per cercar fortuna si arruolò nell'esercito e prese parte alla Guerra dei Sette anni. Fatto prigioniero dai prussiani, restò in Germania fino al 1763, studiando diritto e interessandosi alle riforme di Federico II (1712-1786).

Grazie a questa esperienza, al suo ritorno a Milano entrò a far parte del gruppo degli Illuministi lombardi, propugnando nei suoi scritti l'idea del Dispotismo illuminato (sul modello proposto da Federico II), e divulgando le tesi dei fisiocrati francesi.

Gli anni successivi al ritorno a Milano videro la pubblicazione d'una serie di libri su temi economici e politici, nonché un gran numero di lunghi viaggi in numerosi Paesi europei, che avrebbero fornito il materiale per le sue "Memorie", scritte in tarda età.

Lo scoppio della Rivoluzione francese (1789) riscosse la sua incondizionata simpatia, al punto da spingerlo a trasferirsi a Parigi, dove nel 1793 ottenne la cittadinanza francese, e dove frequentò gli esponenti Moderati (Mirabeau, Condorcet, Bailly).

Il Terrore gli fece però cambiare idee: inviato nel 1793 a Ginevra per preparare l'annessione alla Francia di questa città, consigliò invece ai ginevrini di resistere ai francesi, e fu perciò dichiarato traditore. Come se non bastasse, la pubblicazione di alcuni scritti in cui attaccava la regina di Napoli, Maria Carolina, lo rese inviso anche ai contro-rivoluzionari (i suoi libri sarebbero finiti all'Indice).

Stabilitosi a Ginevra, inviso a tutti e dimenticato da tutti, Gorani passò gli ultimi anni della sua vita a scrivere (in francese) le sue monumentali e sorprendenti Mémoires pour servir à l'histoire de ma vie [1806-1807], edite postume e (dettaglio significativo) non integralmente [1]
Queste Mémoires sono un documento prezioso della vita privata del Settecento, in quanto Gorani non ebbe scrupolo a inserirvi dettagli e pettegolezzi sulla vita sessuale (vera o presunta) dei suoi contemporanei.

Gorani - Memorie di giovinezzaTale disponibilità a parlare della vita sessuale rende le varie memorie scritte da Gorani (fra cui vanno elencate almeno le Memorie di giovinezza e di guerra (1740-1763) [2] e le preziose Mémoires secrets et critiques [3]) un documento prezioso sulla vita del XVIII secolo, che fino ad oggi non è mai stato sfruttato dalla storiografia gay e lesbica.

Tale sincerità iunge al punto da confessare addirittura le proprie tendenze omosessuali di cui, se lo stesso Gorani non ci avesse informato, oggi non avremmo altre notizie. 
È infatti egli stesso a raccontarci come egli "acquisì" (secondo il suo punto di vista) il gusto per i ragazzi durante gli studi nel Collegio dei Barnabiti (tutt'ora esistente in Piazza sant'Alessandro a Milano), che lo tormentò tutta la vita. 
Gorani, che palesemente pensa che la tendenza omosessuale sia frutto di un goût [gusto] acquisito, così scrive:
 

"[Il mio comportamento e il mio bell'aspetto] mi guadagnarono l'amicizia dei miei compagni del collegio e un amore smodato da parte di alcuni dei Padri barnabiti che ci governavano. Due di loro concepirono per me una violenta passione e, non potendo ottenere nulla da me per mezzo delle lusinghe e dei regali, vollero provare l'uso della forza, e certamente, se già all'età di dodici anni non avessi avuto molto coraggio, il mio pudore sarebbe stato brutalmente oltraggiato. I due corruttori, che erano fin troppo riusciti nei loro intenti con alcuni dei miei compagni, furono infine puniti, ma con eccessiva indulgenza. (...)

Milano, Piazza sant'Alessandro (foto Dall'Orto)
Milano, Piazza sant'Alessandro (foto Dall'Orto).

Ma in questo collegio, dove della religione non mi si presentavano se non le pratiche assurde d'una devozione puerile, dove mi si insegnò a salmodiare come un monaco, dove non ricevetti mai alcune lezione di vera morale né di buona condotta per la vita, acquisii gusti depravati, abitudini deplorevoli, e vi contrassi un'inclinazione funesta, che è assai comune nei collegi italiani; e, checché ne dicano gli apologeti per giustificarla, puntellandola d'esempi illustri, antichi e moderni, non cessa d'essere un vizio a cui va riservata una profonda esecrazione e che va estirpato dalla società.

È adesso, nella mia vecchiaia, che io sento l'interna consolazione d'aver conseguito diverse vittorie sulle mie passioni sregolate. Ma di tutte queste vittorie, nessuna mi è costata tanto quanto il trionfo sull'inclinazione funesta per la gioventù del mio proprio sesso
È sempre per allontanarmi da questa sinistra inclinazione che io mi sono spesso determinato a galanterie con donne di tutti i tipi, senza dovermi rimproverare di averne sedotta alcuna né di averne distratta alcuna dai suoi doveri di sposa. Ma ho approfittato con prestezza di quelle che avevano disposizione alla galanteria[4].

Oltre alle confessioni dei suoi propri gusti omosessuali, Gorani ci racconta dei gusti omosessuali del cardinale di York [5], voci sul lesbismo attribuito alla regina di Napoli Maria Carolina (1752-1814) e sul suo amore per l'inglese Emma Lyons (poi Hamilton) (1761-1815), e in una descrizione celebre racconta delle fascinazioni omoerotiche e della passione per i castrati che cantavano nei teatri di Roma [6].

Poiché fino ad oggi le memorie di Gorani non sono state esplorate in un'ottica gaylesbica, non è da escludere che esse celino ulteriori testimonianze sull'omosessualità di personaggi del XVIII secolo.

Quanto alle tracce lasciate da lui e dalla sua famiglia, a Milano, in via Gorani,

si vedono ancora le rovine dei muri perimetrali del palazzo che fu dei Gorani, bombardato durante la guerra e oggi usato come... parcheggio. 
 

Milano, Palazzo Gorani, in via Gorani, prima della guerra
Milano - Quel che resta oggi del palazzo Gorani (foto Dall'Orto)
Milano. Palazzo Gorani, in via Gorani, prima della guerra.
Milano. Quel che resta oggi del palazzo Gorani (foto Dall'Orto).

La torre Gorani, adiacente, è in compenso l'unica superstite delle torri delle famiglie milanesi nel medioevo.

Ironia della sorte, al numero 9 di questa via ha sede da moltissimi anni il più noto locale lesbico di Milano.

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi gli segnalerà eventuali errori contenuti in questa pagina.

Note

[1] Giuseppe Gorani, Memorie di giovinezza e di guerra (1740-1763) [in francese], Mondadori, Milano, 1936.

[2].Op. cit.

[3] Joseph Gorani, Mémoires secrets et critiques des cours, des gouvernements et des moeurs des principaux états de l'Italie, Buisson, Paris 1793 (3 voll.).

[4] Giuseppe Gorani, Memorie di giovinezza..., Op. cit., pp. 42-43.

[5] Giuseppe Gorani, Mémoirs secrets..., Op. cit., vol. 3, pp. 100-103.

[6] Ibidem, vol. 2, pp. 298-304.


Originariamente edito in traduzione inglese sul Who's who in gay and lesbian history (a cura di Robert Aldrich e Garry Wotherspoon), vol. 1, ad vocem. Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

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