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HEINRICH HOESSLI (1784-1864)
 
di: Giovanni Dall'Orto

Dagherrotipo di Hoeesli in tarda età.
 
Lo scrittore svizzero Heinrich Hoessli (scritto anche Hößli e Hössli, Glarona, 6 agosto 1784 - 24 dicembre 1864), è considerato il primo "precursore" del movimento di liberazione omosessuale, per la sua opera Eros (1836), la prima vera "difesa" dell'amore omosessuale maschile in età moderna. 


Vita 
Heinrich Hoessli fu un modista e commerciante [1] di Glarona (Glarus), capoluogo del cantone omonimo, dov'era fiorente l'industria tessile. Glarona era anche tristemente nota come sede dell'ultimo processo alle streghe d'Europa [2], tema su cui Hoessli avrebbe scritto un saggio [3]. 

La famiglia di Hoessli possedeva un'azienda di moda, nella quale fu messo a lavorare fin da ragazzo anche Heinrich, che per questo motivo non poté seguire una carriera scolastica regolare, e neppure studiare il latino. Per tutta la vita Heinrich avrebbe rimpianto la mancanza di un'istruzione formale, attribuendo a tale mancanza anche la notevole fatica da lui lamentata nello stendere i propri scritti. 
Nonostante l'assenza d'un corso di studi regolare Hoessli non fu però mai un analfabeta ma solo, più semplicemente, uno studioso autodidatta. Bibliofilo ed avido lettore, nonché frequentatore dei letterati della sua città, le sue letture ne fecero un "libero pensatore" (ma non un ateo) in religione e un liberale in politica. 
Egli non fu mai neppure l'umile "artigiano" descritto dalla leggenda nei decenni passati [4], dato che fu un imprenditore di successo, sia pure con l'hobby della scrittura. 

Grazie a un ottimo "fiuto" per le nuove "tendenze" della moda femminile Hoessli ebbe infatti notevole successo in tutta la regione nel ruolo di quello che oggi chiameremmo "stilista", e ciò gli permise di acquistare immobili e di accumulare un buon capitale. 

A 27 anni, nel 1811, Hoessli sposò la governante Elisabeth Grebel, che si trasferì in breve a Zurigo, dove Henrich l'avrebbe visitata spesso. Fu nel corso di tali visite che furono concepiti i due figli della coppia, che crebbero con la madre a Zurigo, mentre il padre rimaneva a Glarona a dirigere gli affari. 
Non si ha nessun elemento che faccia pensare che Heinrich Hoessli fosse omosessuale, mentre sappiamo dall'epistolario che lo era certamente il più giovane dei due figli, Johann Ulrich Hoessli [5]. 


Frontespizio del vol. 1 di Eros.
Eros 
Nel 1817 la condanna a morte di Franz Desgouttes (1785-1817), un dottore in legge di Berna, sconvolse Hoessli al punto da spingerlo a studiare "l'enigma" della passione erotica che lo aveva portato alla rovina. Desgouttes era stato infatti giustiziato per strangolamento ad Aarwangen (nel cantone di Berna), il 30 settembre del 1817, per avere assassinato il suo segretario e amante, il ventiduenne Daniel Hemmeler, forse per gelosia. 
Nel 1819 Hössli commissionò a un letterato svizzero allora celebre, Heinrich Zschokke (1771-1848), la scrittura d'una difesa dell'amore omosessuale. 
L'opera apparve in una miscellanea nel 1821 col titolo: Eros, oder über die Liebe ("Eros, ossia: sull'Amore") [6]: era un dialogo platonico fra tre personaggi, uno dei quali nascondeva lo stesso Hoessli e un altro Franz Desgouttes. In esso Zschokke dimostrava una notevole erudizione, citando vari testi classici sul tema; tuttavia quella che doveva essere un'apologia si concludeva riaffermando che questo tipo d'amore è un'aberrazione rivoltante. 

Hössli, infuriato, decise a questo punto di scrivere da sé il saggio, e facendosi aiutare dagli amici letterati (soprattutto il pastore protestante Bernhard Freuler, di Wülflingen, che conosceva il latino, il greco, l'ebraico ed il sanscrito, oltre a varie lingue moderne) compilò in un quindicennio di faticoso lavoro Eros (traduzione del titolo completo: Eros: l'amore mascolino dei greci. Suoi rapporti con la storia, l'educazione, la letteratura e la legge in tutte le epoche). 
In quest'opera proponeva una vasta documentazione tratta dall'antichità classica, ma anche dal mondo islamico e dalle culture extraeuropee. 
Basandosi sull'elenco di celebrità omosessuali del passato da lui raccolto, Hoessli argomentava che persone capaci di produrre grandi opere di filosofia e letteratura non potevano essere sbrigativamente liquidate come "moralmente corrotte". 

La sua idea era che: 

     «la comprensione dell'amore maschile dell'antica Grecia era stata rimpiazzata nel corso dei secoli da un tale livello di negazione, repressione e condanna che perfino quegli uomini che per natura provavano una tale passione erano incapaci di accettarla come genuina e, di conseguenza, vedevano se stessi come malvagi e si comportavano come tali. (...) 
    Il primo volume di Eros stabilì due temi su cui Hössli continuò ad elaborare: (1) che la società tratta coloro che sono sottoposti all'amore greco nello stesso modo in cui i secoli precedenti avevano trattato le streghe e gli eretici (...), e (2) "l'inaffidabilità dei caratteri esteriori nell'amore sessuale del corpo e dell'anima" (anticipando - e rifiutando - la teoria che più tardi sarebbe stata di Karl Heinrich Ulrichs, ossia che gli omosessuali esibiscano caratteristiche tipiche del sesso opposto). 
    La retorica spesso involuta di Hössli trabocca d'indignazione per motivi di giustizia, però a volte fa centro. Per esempio, egli scrive nel volume 1 di Eros: "In tempi di pazzia qualcuno che non si lasci prendere dalla pazzia è chiamato privo di coscienza, e questo tanto più quanto più egli abbia coscienza". Egli identificava tale pazzia precisamente con il trattamento riservato agli omosessuali.[7]
Di Eros Hoessli riuscì a pubblicare (nel 1836 e 1838, a proprie spese) solo due dei tre volumi progettati. Dopo l'uscita del primo volume a Glarona, su richiesta del Consiglio Evangelico locale nel 1837 le autorità non solo ne proibirono la vendita nell'intero cantone, ma aggiunsero la proibizione per Hoessli di stamparvi ulteriori libri in futuro. Il secondo volume fu quindi pubblicato nel 1838 con la casa editrice C. P. Scheitlin di San Gallo. Il manoscritto del terzo volume è andato perduto. 



 
Miniatura di Hoessli in età giovanile.
  
Fortuna 
Prevedibilmente la diffusione di Eros fu ostacolata in tutti i modi, cosicché l'opera circolò solo all'interno d'una cerchia ristretta d'intellettuali progressisti, e più grazie all'invio delle copie da parte dell'autore che per interesse spontaneo. Nei fatti (e non sorprendentemente, in assenza d'un movimento politico che ne facesse il proprio testo di riferimento) il libro non riuscì ad arrivare mai all'attenzione dei legislatori e a realizzare la riforma legale che caldeggiava. 
Tuttavia, dopo la morte di Hoessli un suo lettore segnalò l'esistenza di Eros a Karl Heinrich Ulrichs, il fondatore del movimento di liberazione omosessuale, che ne fu entusiasta e che dal 1866 in poi lo citò in tutti i suoi scritti. 
Havelock Ellis avrebbe poi definito nel suo Sexual inversion l'opera come: "il primo serio tentativo di affrontare il problema dell'omosessualità dai tempi del Simposio di Platone". 
Anche i militanti del primo movimento di liberazione omosessuale del primo Novecento avrebbero riscoperto e valorizzato la figura di Hoessli: fra loro Ferdinand Karsch-Haack, che nel 1903 ne scrisse la biografia [8]. Tuttavia l'evoluzione successiva del dibattito, sempre più lontano dall'approccio fondato sui classici dell'antichità caro a Hoessli, oscurò nuovamente la sua figura, anche se la sua esistenza non fu mai davvero dimenticata [9]. Del resto, la rarità delle copie del suo libro ostacolava una sua migliore conoscenza. 
Il movimento gay del dopoguerra ha definitivamente adottato Hoessli tra le "figure fondatrici", riaccendendo dopo un secolo l'interesse per lui: una "biografia parallela" di Hoessli e di Desgouttes, scritta da Pirmin Meier, è stata edita nel 2001 [10], mentre nel 1996-98 sono state ripubblicate in ristampa anastatica tutte le opere di Hoessli [11]. 


Opere 

  • Heinrich Hössli, Eros. Die Männerliebe der Griechen, ihre Beziehungen zur Geschichte, Erziehung, Literatur und Gesetzgebung aller Zeiten, Rosa Winkel, Berlin 1996 e 1998 (2 volumi), con un terzo volume (1998), contenente materiali e saggi su Hoessli: Materialien zu Heinrich Hössli, con una prefazione di Manfred Herzer, una biografia di Ferdinand Karsch-Haack e il dialogo Eros di Heinrich Zschokke. Il secondo volume è online su Google books.
  • Heinrich Hössli, Hexenprozeß- und Glauben, Pfaffen und Teufel, Barsdorf, Leipzig 1892. (Sui processi alle streghe. Disponibile online sull'"Internet Archive").

Bibliografia 

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi gli segnalerà eventuali errori contenuti in questa pagi
Note 
 
[1] Errata è la notizia che si legge talora in Italia secondo cui era un mugnaio, nata dalla confusione fra l'inglese "milliner" (cappellaio, modista) e "mill" (mulino). 

[2] Il 18 giugno 1782 Anna Göldi fu l'ultima donna ad essere giustiziata per stregoneria in Europa: significativamente fu condannata da un tribunale luterano e non da un tribunale civile. 

[3] Heinrich Hoessli, Hexenprozeß- und Glauben, Pfaffen und Teufel, Barsdorf, Leipzig 1892. 

[4] Per esempio nella commemorazione di Rolf (pseud. di Karl Meyer, 1897-1974), Il modista di Glarus (1964), "Culturagay.it". 

[5] Che sarebbe morto nel 1854, nel naufragio della nave che lo riportava in Europa dagli Usa, dov'era emigrato. 

[6] Riedito in: Manfred Herzer (a cura di), Materialien zu Heinrich Hössli, Rosa Winkel, Berlin 1998. 

[7] Hubert Kennedy, Hössli, Heinrich (1784-1864), "glbtq.com encyclopedia". 

[8] Ferdinand Karsch-Haack, Der Putzmacher von Glarus Heinrich Hössli, ein Vorkämpfer der Männerliebe. Ein Lebensbild, Max Spohr, Leipzig 1903. Ristampa anastatica: Arno Press, New York 1975 e in estratto: Manfred Herzer (a cura di), Materialien zu Heinrich Hössli, Rosa Winkel, Berlin 1998. 

[9] Come nel caso della già citata rievocazione dedicatagli nel 1964 da Rolf (pseud. di Karl Meyer, 1897-1974), Il modista di Glarus (1964), "Culturagay.it". 

[10] Pirmin Meier, Mord, Philosophie und die Liebe der Männer. Franz Desgouttes und Heinrich Hössli - eine Parallelbiographie, Pendo, Zürich 2001. 

[11] Heinrich Hössli, Eros. Die Männerliebe der Griechen, ihre Beziehungen zur Geschichte, Erziehung, Literatur und Gesetzgebung aller Zeiten, Rosa Winkel, Berlin 1996 e 1998 (3 volumi). 
 


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