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Leopardi a Roma

Di: Giovanni Dall'Orto [1]

Giacomo Leopardi in un ritratto coevo


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La mostra "Leopardi a Roma", ospitata nel Museo napoleonico della capitale, promette qualche stuzzicante novità sulla questione dell'omosessualità di uno dei più noti poeti italiani. 

Nell'esibizione, organizzata dalla Giunta nazionale leopardiana, dall'Università e dal Comune di Roma, sono infatti esposti per la prima volta alcuni autografi inediti di e su Giacomo Leopardi, fra i quali appare per la prima volta anche una lettera acquistata di recente presso una casa d'aste parigina.

La mostra è stata organizzata in occasione delle celebrazioni per il secondo bicentenario della nascita del celebre poeta (con un anno di ritardo... ma siamo in Italia!) e illustra la vita della Roma dei primi tre decenni del XIX secolo, dove Leopardi giunse da Firenze nell'inverno 1831-1832 per non separarsi dal suo amato Antonio Ranieri.

Ufficialmente il viaggio era motivato dalla speranza di trovare un clima più adatto alla sua salute traballante. Inoltre, secondo i giornalisti che han parlato della mostra, Leopardi sarebbe andato a Roma per cercarvi "un ambiente culturale più confacente alle sue ispirazioni intellettuali"; tuttavia, essendo Roma l'ultima capitale europea che viveva ancora in piena Controriforma nel XIX secolo avanzato, il poeta non avrebbe potuto fare scelta più stupida di questa... se l'avesse fatta davvero per questo motivo.

La realtà è un'altra: Leopardi si mosse da Firenze, dove si trovava bene e dove sarebbe tornato, per seguire il suo amore, il napoletano Antonio Ranieri (1806-1888).

Quanto i due fossero inseparabili è testimoniato proprio da una delle lettere in mostra in questi giorni. Nel novembre 1831 la principessa francese Charlotte Bonaparte, corrispondente di Leopardi, scrisse alla sorella Zenaide a proposito della brusca partenza del poeta e di Ranieri da Firenze: "Io so l'indirizzo di Oreste e Pilade ma se lo rivelassi commetterei un'indiscrezione".
 
Oreste e Pilade in un affresco pompeiano (Napoli, Museo nazionale)
Oreste e Pilade in un affesco di Pompei.
L'allusione ad Oreste e Pilade (leggendaria coppia d'amici dell'antica Grecia), per parlare di Leopardi e Ranieri, contiene più d'un grano di malizia: infatti secondo alcuni autori antichi (ad esempio il poeta Bione) Oreste e Pilade non erano stati solo amici, ma anche amanti.

Perciò quando Paolo Martini, in un articolo per l'ADN-Kronos sulla mostra, ha scritto in questi giorni che la lettera "testimonia un affettuoso rispetto protettivo nei confronti di Leopardi e del suo sodale Antonio Ranieri, ormai identificati come una coppia inscindibile", non si è accorto d'aver detto più di quanto non credesse.

Ma tant'è: l'amicizia fra "Oreste e Pilade" che creava scandalo all'epoca, continua a crearne anche oggi. Al punto che gli organizzatori della mostra di questi giorni si sono affrettati a gridare all'amore fra Leopardi e la ex-regina francese. Un certo professor Foschi, autore di una ricerca sulla principessa francese e Leopardi, ha dichiarato alla stampa che l'incontro con Carlotta Bonaparte "fu forse più significativo di quanto finora è sembrato". 

E il già citato Paolo Martini non ha esitato a spingersi ancora più in là: "I documenti permettono di ipotizzare un serio legame affettivo con Carlotta, che si aggiunge agli altri già ipotizzati dagli studiosi, come quello, noto da tempo, con la nobildonna fiorentina Fanny Targioni Tozzetti, immortalata dal poeta nel ciclo lirico di "Aspasia".

Si noti il termine usato: ipotesi. Gli amori di Leopardi per donne sono infatti stati solo "ipotizzati" dagli studiosi. 
Mentre la parola "amore" nei confronti del Ranieri è Leopardi stesso ad usarla.

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi gli segnalerà eventuali errori contenuti in questa pagina.
Note

[1] Apparso in origine col titolo poco felice (non mio) Si vergognano di Leopardi, "Pride e Guide" n. 6, dicembre 1999, p. 19.
Dall'articolo ho tolto quanto è ripetuto nella voce principale su Leopardi, lasciando le sole notizie specifiche e i i commenti sulla mostra.

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