Pasquale Penta (Fontanarosa,
aprile 1859 - Napoli, 29 novembre 1904) è stato un medico e criminologo
italiano.
Vita
Si laureò in medicina
all'Università di Napoli con una tesi sulle "perversioni sessuali",
e nel corso della sua non lunga vita (morì a soli 45 anni) lavorò
negli ospedali psichiatrici giudiziari e nei manicomi, concludendo la carriera
prima come coadiutore dell'"Istituto di Clinica psichiatrica e neuropatologica"
di Napoli, e infine come titolare della cattedra di antropologia criminale
presso l'università di Napoli "Federico II", creata appositamente
per lui, e che egli tenne fino alla morte.
Contributo
La sua importanza per la
storia dell'omosessualità consiste nel fatto che nel 1896 Penta
creò l'"Archivio
delle psicopatie sessuali", che fu primo periodico al mondo nato con
lo scopo di "aiutare" i "devianti" a vivere meglio, facendo piazza pulita
dei pregiudizi sociali attraverso una migliore comprensione scientifica
della loro condizione. In questa battaglia Penta precedette anche il celeberrimo
"Jahrbuch
für sexuelle Zwischenstufen" di Magnus
Hirschfeld, che sarebbe nato solo nel 1899 [1].
Alla rivista, che ebbe scadenza
anche quindicinale, collaborarono alcuni fra i più importanti nomi
del nascente "liberazionismo" sessuale europeo, come Marc André
Raffalovich, Richard
von Krafft-Ebing ed Havelock Ellis. Nonostante il suo carattere
d'avanguardia, o forse proprio per questo, il periodico ebbe però
solo un anno di vita.
Nell'"Archivio" Penta pubblicò
anche alcuni scritti propri, nei quali tentò esplicitamente una
sintesi fra le varie teorie delle cause dell'omosessualità prevalenti
ai suoi giorni: in due articoli [2]
iniziò quella che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto essere una
sintesi delle tesi principali propugnate dai suoi contemporanei. Prevedibilmente
non ebbe molto successo il suo sforzo di conciliare le teorie lombrosiane
sulla "inversione
sessuale" come forma di "atavismo" (regressione a forme più
primitive della vita animale) con le tesi "psicologiche" [3],
che sostenevano invece l'origine appresa del comportamento criminale o
deviante, anche se la sua chiara esposizione di tali tesi risulta di utile
lettura ancor oggi.
Negli ultimi scritti, apparsi
dopo la chiusura dell'"Archivio", e a dimostrazione dell'attenzione con
cui egli seguiva il più aggiornato dibattito scientifico all'estero,
si riscontrano echi che rimandano alla lettura di qualche opera di Sigmund
Freud, all'epoca non ancora noto in Italia. La morte precoce gli impedì
tuttavia di completare tale evoluzione.
Studi sull'"Inversione
sessuale"
|
Ritratto di transessuale
napoletano, "N. M.", pubblicato nel 1898 da Penta nello scritto: Sopra
un caso d'inversione sessuale. |
Per una bibliografia delle
sue opere criminolgiche si
veda la voce dedicatagli da Wikipedia. Qui di seguito elenchiamo le
sue opere sulla sessualità, con particolare attenzione a quelle
sull'omosessualità:
-
Penta, Pasquale, I pervertimenti
sessuali nell'uomo e Vincenzo Verzeni strangolatore di donne: studio biologico,
L. Pierro, Napoli 1893. La monografia parla d'un caso di sadismo eterosessuale
che aveva fatto molto parlare di sé. Non tratta di omosessualità.
-
Pasquale Penta, Dei pervertimenti
sessuali: caratteri generali, origine e significato dimostrati colle autobiografie
di Alfieri e di Rousseau e col dialogo "Gli amori" di Luciano, "Archivio
delle psicopatie sessuali", I 1896, fasc. 1 e 2. Anche in estratto: Capaccini,
Roma 1896. Testo breve e divulgativo, curioso per certi documenti che cita
(come l'autobiografia dell'Alfieri).
-
Pasquale Penta, L'origine
e la patogenesi delle inversioni sessuali secondo Krafft-Ebing e gli altri
autori, "Archivio delle psicopatie sessuali", I 1896, pp. 53-70. Estratto:
Capaccini, Roma 1896. Sintesi documentatissima delle spiegazioni date dai
vari autori di fine Ottocento per spiegare le "cause" dell'omosessualità.
Ancor oggi utile a chi volesse un agile riassunto delle tesi prevalenti
all'epoca.
-
Pasquale Penta, Rassegna
generale dei varii studi pubblicati sui pervertimenti sessuali dai primi
sino ai più recenti dei giorni nostri, "Archivio delle psicopatie
sessuali", I 1896, pp. 91-105 e 11-117. In questa eccellente rassegna sono
in breve riassunti i contributi di Johann Ludwig Casper (1856/58), Auguste
Ambroise Tardieu (1857) e Carl von Westphal fino al 1870 circa. Penta aveva
intenzione di proseguirla, ma la sparizione della rivista glielo impedì.
-
Pasquale Penta, Recensioni,
"Archivio delle psicopatie sessuali", I 1896, pp. 26-27, 123-125, 192-198,
261-262, 284-286, 304-306, 322-324. Le recensioni di Penta non si limitano
ad analizzare i libri, ma ne discutono le tesi, argomentando. Di particolare
interesse le pp. 192-198, in cui è fra l'altro esposto il caso d'un
omosessuale californiano che a poco a poco venne letteralmente spinto alla
pazzia per la sua "diversità" (fra le altre cose fu persino castrato
dalle autorità!).
-
Pasquale
Penta e Alfredo D'Urso, Sopra un caso d'inversione sessuale in donna
epilettica, "Archivio delle psicopatie sessuali", I 1896, pp. 33-39.
Estratto: Capaccini, Roma 1896. "Ogni profonda degenerazione psichica
(...) non solo àltera (...) le funzioni mentali, ma
(...) disturba anche il normale apparire degli istinti sessuali".
L'epilessia e l'omosessualità della ragazza in questione sono perciò
messe in stretta relazione.
-
Pasquale Penta, Sopra un
caso d'inversione sessuale, "Rivista mensile di psichiatria forense,
antropologia criminale, e scienze affini", I 1898, pp. 109-115. Estratto:
Tocco, Napoli 1898. Breve relazione sul caso di un transessuale la cui
"inversione" Penta ritiene causata dall'aver avuto un padre estremamente
severo e autoritario, che lo aveva educato alla "passività" e "quindi"
alla femminilità. Con questo scritto siamo ormai nel campo di quello
che sarà la psicoanalisi, sebbene Penta non si liberi ancora dall'idea
ottocentesca dell'inversione come forma di regressione ("degenerazione")
verso forme di vita più primitive di quella umana.
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Il
ritratto del "pedofilo fellatore" pubblicato da Penta (1903).
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Pasquale
Penta, In causa di oltraggio al pudore, "Rivista mensile di psichiatria
forense, antropologia criminale, e scienze affini", III 1900, pp. 89-95.
Polemica perizia su un giovane, affetto da manie ossessive, arrestato per
"atti osceni in luogo pubblico". Penta vuol dimostrare che la sua omosessualità
è sintomo di alienazione mentale al pari degli "altri" comportamenti
ossessivi. Conclude con un fervorino finale sui magistrati italiani che
non tengono mai conto delle perizie come la sua, continuando a condannare
gli "ammalati".
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Pasquale Penta, In tema di
pervertimenti sessuali: documenti umani. Lettere di amore tra individui
dello stesso sesso, "Rivista mensile di psichiatria forense, antropologia
criminale, e scienze affini", III 1900, pp. 69-89. Due anni dopo l'articolo
del 1898, Penta ha aderito alle tesi "psichiatriche" sull'origine dell'omosessualità,
che ritiene sempre appresa, ed ha quasi ripudiato l'idea che possa essere
congenita. In questo articolo appare un interessante esame delle carceri
minorili e della prostituzione omosessuale a Napoli, seguito da una discussione
su diverse lettere d'amore fra una cantante e la sua amante, e fra un seminarista
ed il suo amante. Un documento molto interessante.
-
Pasquale Penta, Un pedofilo
fellatore, "Rivista mensile di psichiatria forense, antropologia criminale,
e scienze affini", VI 1903, pp. 477-505. Perizia psichiatrica su un ricco
statunitense, gravemente alcolizzato, arrestato a Napoli per aver più
volte praticato rapporti orali su un ragazzetto di 15 anni. L'intossicazione
alcolica era al momento del reato così grave, che Penta sostiene
la semi-responsabilità dell'imputato. La perizia originaria è
del 1901, ma stranamente Penta vi appare meno sicuro che in precedenza
sulla natura sempre acquisita (e non innata) della "perversione". In compenso
ne attribuisce la génesi in molti individui al clima "decadente"
e fin-de-siècle dell'epoca. È l'ultimo articolo sul tema
omosessuale di questo autore, che sarebbe morto prematuramente l'anno dopo.
Altri articoli sull'omosessualità,
scritti da altri autori, sono elencati alla voce: Archivio
delle psicopatie sessuali.
Bibliografia
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Chiara Beccalossi, "Pasquale
Penta, first class sexologist", in: Female sexual inversion. Same-sex
desires in Italian and British sexology, c. 1870-1920, Palgrave Macmillan,
London 2012, pp. 147-171.
Link esterni
L'autore ringrazia fin d'ora
chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone,
luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi gli segnalerà
eventuali errori contenuti in questa pagina. |
Note
[1]
Il periodico "Der
Eigene", nacque in realtà nel medesimo anno, ma come rivista
politica anarchica, e solo a partire dal 1899 avrebbe iniziato ad affrontare
tematiche sessuali ed omosessuali
[2]
Pasquale Penta, L'origine e la patogenesi delle inversioni sessuali
secondo Krafft-Ebing e gli altri autori, "Archivio delle psicopatie
sessuali", I 1896, pp. 53-70 (estratto: Capaccini, Roma 1896) e Rassegna
generale dei varii studi pubblicati sui pervertimenti sessuali dai primi
sino ai più recenti dei giorni nostri, ibidem, pp. 91-105
e 111-117
[3]
Nel suo necrologio, Leonardo Bianchi afferma che: "Darwinista sincero,
il Penta era forse soverchiamente corrivo alla dottrina della reversione
atavica nell'interpretazione di una numerosa classe di delitti e di delirii.
Ciò, però, non lo chiudeva alla discussione ed alla potenza
delle dottrine patologiche".
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