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Pittore italiano.
Nacque a Pontorme di Empoli, in Toscana; studiò pittura con fra Bartolomeo e, negli anni 1510-1511, con Andrea Del Sarto.
I documenti a partire da cui la critica ha proposto una lettura omosessuale del Pontormo sono di due tipi: il primo iconografico, il secondo letterario.
In questi
disegni, non destinati all'occhio (e al giudizio) del pubblico, viene
meno la dimensione sempre sorvegliata e a tratti ieratica tipica della pittura del Carucci, ed appaiono invece nudi tanto sensuali e vibranti da non aver lasciato dubbi a molti commentatori.
"Si può ammettere che, come il Vinci e Michelangelo, il Pontormo identificava il suo ideale artistico nell'efebo platonico, e non soltanto "platonico". L'accento va messo subito su questo elemento d'inversione sessuale [sic]" [2]. E Corrado Levi è arrivato al punto di divertirsi a paragonare provocatoriamente [3]i disegni del Pontormo a quelli leather del nostro contemporaneo "Tom of Finland" (incidentalmente: Hacke si sbaglia su un punto: i disegni di Pontormo non celebrano gli efebi languidi, bensì giovanotti già usciti dall'adolescenza, e con muscolatura virile) [4].
"Quel che il diario chiaramente rivela è che il Pontormo amava Battista: e il fatto che questo amore fosse al tempo stesso quello dell'amante per l'amato, del padre-madre per il figlio e del maestro per l'allievo-schiavo non può sorprenderci altro che perché la struttura amorosa si è ai nostri occhi enormemente alveolata" [5]. Pontormo morì a Firenze e vi è sepolto nel chiostrino della chiesa della Santissima Annunziata; il monumento funebre è invece nella cappella di san Luca della stessa chiesa. L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi gli segnalerà eventuali errori contenuti in questa pagina. |
Note
[1] Janet Cox Rearick, The drawings of Pontormo, Harvard University Press, Cambridge 1964, poi Hacker Art Books, New York 1981.
[2] Jean-Claude Lebensztejn, Specchio nero, "Bullettino storico empolese", VIII 1985, pp. 199-268, specie alle pp. 219-225. Citazione da p. 220. [3] Corrado Levi, Madame Pontormo (1494-1556), "Dalle cantine frocie" (numero unico), giugno 1977, inserto centrale. [4] Gabriel Balin, Pontormo, peintre manièriste toscan, "Masques" n. 20, hiver 1983, pp. 24-40. |