SISTO IV
(Francesco Della Rovere, 1414-1484)
di: Giovanni Dall'Orto
Papa Sisto IV
Papa dal 1471 al 1484.
Entrato nell'ordine dei frati minori, si laureò in teologia a Padova nel 1444. Insegnò in varie università italiane prima di diventare Ministro generale dell'ordine dei frati minori conventuali (1464-1469). Nel 1467 fu creato cardinale da Paolo II, alla cui morte (1471) fu eletto papa. Sisto IV perseguì una politica di rafforzamento del potere temporale della Chiesa, per mettere in atto la quale praticò il nepotismo, collocando i nipoti in posti chiave ed arrivando ad elevarne al cardinalato due, Giuliano Della Rovere (poi papa come Giulio II) e Pietro Riario (secondo alcuni in realtà suo figlio). In politica estera il suo principale obbiettivo (che ebbe scarsi risultati) fu l'organizzazione di una crociata contro i turchi. Egli fu l'iniziatore del rinnovamento urbanistico della Roma rinascimentale; fra le sue costruzioni si annovera pure la Cappella Sistina. Il superbo sepolcro in bronzo di Sisto IV (1493), già nell'antica basilica di san Pietro distrutta per costruire quella attuale, si trova oggi presso il Museo della Basilica di San Pietro in Vaticano. Viene considerato fra i capolavori di Antonio del Pollaiolo (1433-1498).
Sull'omosessualità di questo pontefice il cronista Stefano Infessura (ca. 1440-ca. 1500) raccolse nel 1484 nel suo Diario in latino una congerie di fatti documentati e di pettegolezzi infondati: "Costui, come è tramandato dal popolo, e i fatti dimostrarono, fu amante dei ragazzi e sodomita, infatti cosa abbia fatto per i ragazzi che lo servivano in camera lo insegna l'esperienza; a loro non solo donò un reddito di molte migliaia di ducati, ma osò addirittura elargire il cardinalato e importanti vescovati.(in realtà Masini e Portigliotti [2] hanno dimostrato che gli onori toccarono non al ragazzo bensì a suo padre, tale "Andrea da Brescia", che divenne cubiculario papale). Va notato che da un punto di vista storiografico è oggi evidente che Sisto IV dimostrò favore verso i nipoti non per lussuria, ma per disporre di esecutori fidati della sua politica [3]. Al contrario il favore da lui dimostrato per il giovane camerarius Giovanni Sclafenato (anch'egli nominato cardinale) assume i contorni sospetti lamentati da Infessura quando si legga l'epitaffio [4] che alla sua morte, nel 1497, il papa fece scrivere sulla sua tomba, dichiarando di averlo elevato al cardinalato "per l'ingegno, la fedeltà, la solerzia e le altri sue doti dell'animo e del corpo".
Si capisce quindi che il pettegolezzo si scatenasse già vivente Sisto IV. In un falso epitaffio "in morte di Sisto IV" (che era in realtà vivo e vegeto) Antonio Campano (1429-1477) così malignava:
Come si vede, con il poco materiale oggi disponibile è impossibile sciogliere il dubbio che si trascina ormai da cinque secoli. Lo stesso non si può però dire nei confronti della "leggenda urbana" diffusa nei Paesi protestanti, che purtroppo circola ancora ai giorni nostri, secondo la quale Sisto IV avrebbe accontentato il cardinale di Santa Lucia che avrebbe richiesto, a nome di tutti i cardinali, il permesso di praticare la sodomia (considerata, chissà mai perché, meno faticosa) nei tre mesi più caldi dell'anno [6]. Qui nella propaganda protestante non si va tanto per il sottile:
Una favola del genere sarebbe inverosimile anche se Pierre Bayle [8] non avesse già nel 1702 dimostrato, con argomenti definitivi, che è falsa. Si trattava infatti di semplice propaganda protestante per screditare i "papisti" utilizando l'omosessualità. Papa Sisto IV ritratto in una medaglia dorata Purtroppo il tema divenne arma della polemica religiosa e fu quindi trattato come tale. Ad esempio nell'Ottocento lo storico cattolico Ludwig Pastor trovò scandalosa l'idea dell'omosessualità di Sisto IV, sostenendo l'assoluta eterosessualità di questo papa, protestando che: "delitti orrendi [sic] di questa natura debbono dimostrarsi ben altrimenti che con un "si dice" e simili pettegolezzi raccolti da un'autorità così sospetta come l'Infessura" [9].Pastor fu però (giustamente) ripreso da Francesco Nitti, che affermò che le voci riportate dall'Infessura potrebbero anche essere false, "ma qui, per la natura delle accuse, la prova della falsità è altrettanto difficile quanto quella della verità. Lo stemma dei Della Rovere. L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi gli segnalerà eventuali errori contenuti in questa pagina. |
Note
[1] Stefano Infessura, Diario della città di Roma (1303-1494), Ist. St. italiano, Tip. Forzani, Roma 1890, pp. 155-156. [2] Mario Masini e Giuseppe Portigliotti, I fàmuli di Sisto IV, "Archivio di antropologia criminale", XXXVII 1916, pp. 462-481. [3] L'accusa d'essere, oltre che sodomita, anche incestuoso, viene dalla polemica protestante, che però afferma di basarsi su non meglio specificate denunce del moralista poeta Battista Mantovano (beato Battista Spagnoli, 1448-1516), carmelitano che combatteva per una riforma dei costumi della Chiesa.
[4] Edito in: Mario Masini e Giuseppe Portigliotti, Op. cit., p. 473. [5] Dal manoscritto latino classe XII n. 210 = 4689, del sec. XVI, Biblioteca Nazionale marciana di Venezia, carte 80v.
[6] La voce è antica: "Che avrebbe mai detto la santa donna [la monaca Michtilde] se avesse udito dell'empietà di Sisto IV, che permise la sodomia al cardinale di Santa Lucia nei tre mesi più caldi?".
[7] Anonimo, A True history of the lives of the Popes of Rome..., H.M. and R.T., London 1679, p. 12. [8]-Pierre Bayle, Dictionnaire historique et critique, Leers, Rotterdam 1702, sub voce: "Sixte IV", nota "c".
[9] Ludwig Pastor, Storia dei papi [1889], vol. II, Desclée, Roma 1911, pp. 608-611. Citazione da p. 609. [10] Francesco Nitti, Recensione a: Pastor L., Geschichte der Päpste seit dem Ausgang des Mittelalters, Zweiter Band, Freiburg im Breisgau 1889, "Archivio della R. Società romana di storia patria", XV 1892, pp. 522-537, alle pp. 534-536. Citazione da p. 536. |