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Leggere Mario Stefani. Selezione dalle sue opere
 
di: Giovanni Dall'Orto

Copertina di - Mario Stefani, Poesie, 1960-1988, La press, Venezia 1989


Elenco cronologico

1967 - La speranza avara, Pan, Milano 1967.
1968 - Il male di vivere, Pan, Milano 1968.
1970 - Libertà del prigioniero, Pan, Milano 1970.
1971 - Elegie veneziane, Rebellato, Padova 1971
1974 - Poesie ad un ragazzo, Pan, Milano 1974.
1980 - Il poeta assassinato, Pan, Milano 1980.
1984 - A debito della vita, Panda, Padova 1984.
1988 - Poesie erotiche, Panda, Padova 1988.
1989 - Poesie 1960-1988, Anthos, Riviera del Brenta (Ve) 1989.
1991 - Per più antiche memorie, Editoria universitaria, Venezia 1991.


Elenco alfabetico


A debito della vita, Panda, Padova 1984.
Un po' più neoalessandrina, un po' più sommessa e turbata da presagi di morte, anche questa raccolta di poesie non rinuncia a rapidi epigrammi, illuminazioni amorose per ragazzi bellissimi.
 

"I tuoi occhi e l'imbarazzato riso di quel giorno 
a dirti cose dolcissime e il tuo labbro
s'addolciva di sorrisi
baciare quelle tue labbra di sale
quel tuo corpo che sapeva di mare
e l'ora tarda che ci raggiunse segretamente..." (p. 56).



Elegie veneziane, Rebellato, Padova 1971
L'ispirazione è analoga a quella del precedente Libertà del prigioniero.
 
"Benedetta dunque la mia omofilìa di cristallo
che non sarà mai setta ma modo di essere di capire
di registrare in me altre voci altri suoni
di cum-patire di fuggire la torre d'avorio:
so che il mio cuore si è sfamato a volte
del suo stesso amore per gli altri" (p. 73).



Libertà del prigioniero, Pan, Milano 1970.
Prevalente in questo libro la riflessione sulla morte, ma numerose sono le composizioni d'amore per ragazzi, alcune di ironica ambientazione neoalessandrina:
 
"All'agorà stanco sono andato.
"Che fai?", mi dicono
"hai gli occhi tutti segnati
come chi non dorme da molto tempo".
È colpa di Paolo 
che non dorme di notte" (p. 101).



Il male di vivere, Pan, Milano 1968.
Appaiono qui alcune fra le prime poesie omoerotiche di Stefani, che rivelano già il suo "solito" piglio scanzonato e una sincerità in quegli anni rara.
 
"Non mi pento
d'aver speso la vita
in futili amori
non ho desiderio di potenza
né conosco la fiamma dell'odio
amo la beltà dei ragazzi
la loro voce il loro riso felice" (p. 55).



Il poeta assassinato, Pan, Milano 1980.
 
"Il peso degli anni sento e degli inganni
furono inganni felici
non mi pento di essermi donato per amore" (p. 74).



Per più antiche memorie, Editoria universitaria, Venezia 1991.
Una profonda malinconia pervade queste poesie, prendendo il posto di quella gioia "pagana" che è di solito la caratteristica delle poesie di Stefani.
Anche i ragazzi sono vagheggiati quasi a distanza, su un piedistallo. Ciò nuoce al discorso poetico di quest'opera, che non sempre è all'altezza delle prove precedenti.



Poesie a un ragazzo, Pan, Milano 1974.
Graziose poesie d'amore per ragazzi (alcune delle quali in dialetto veneziano), e divertenti epigrammi satirici sull'amore omosessuale.
 
"Stefano ha una sua grazia nascosta
che io maliziosamente conosco
non dico qual è il suo grido
ma solo la sua voce che mi sussurra a volte
che bisogna amare perché il tempo non ci sorprenda
di età stanchi e d'amarezza" (p. 90).



Poesie 1960-1988, Anthos, Riviera del Brenta (Ve) 1989.
Raccolta antologica delle poesie di Stefani, piuttosto nutrita ma non completa.
Accompagna la scelta una raccolta di scritti critici sul poeta.



Poesie erotiche, Panda, Padova 1988.
Erotiche di nome e di fatto, queste sono le poesie più "audaci" fra quelle pubblicate da Stefani, di una crudezza del tutto insolita per questo poeta.
 
"Essere un tafàno sul tuo corpo
avere la dolce ebbrezza di vivere
il tuo felice sesso come apertura
inganno forse ma anche porto
e bere fra accenni di lanugine leggera
il sorso avido della vita" (p. 38).



La speranza avara, Pan, Milano 1967.
Ancora timidi e un po' esitanti, ma mai ambigui, appaiono deliziosi epigrammi di espirazione omoerotica (in parte ripubblicati nelle raccolte successive).
 
"Chiuso nella sua bellezza
si concede allo sguardo
poi lentamente
all'amore
una nebbia
ha reso ciechi
i sensi
a lui pensi
salendo sul treno
e il cuore fatica di vivere" (p. 56).

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi gli segnalerà eventuali errori contenuti in questa pagina.


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Copertina di - Mario Stefani - Per più antiche memorie



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