Cardinale
cattolico e ultimo pretendente al trono d'Inghilterra per la casa degli
Stuart (detronizzata perché cattolica).
Nacque a Roma (dove visse e morì) nel palazzo Muti Papazzurri, da Giacomo III Stuart (James Edward Stuart "the old pretender", 1688-1766) e fu avviato alla carriera ecclesiastica: solo alla morte senza eredi del fratello Charles Edward "the young pretender" (1720-1788) gli successe nelle sue pretese al trono. La sua vita è priva di aspetti di rilievo, se si tolgono il fatto di discendere da una casata di sovrani spodestati e la mancanza di discrezione nelle sue relazioni omosessuali. Il suo attaccamento per giovani favoriti era infatti palese, come annotò nel suo diario un'inglese, Hester Lynch Thrale in Piozzi (1741-1821): "Il vecchio cardinale di York teneva pubblicamente un ganzo a Roma mentre io ero là, nonostante fosse un uomo del miglior carattere possibile, per pietà e carità: cosa con cui, come mi ha detto una persona, quel vizio non ha nulla a che vedere. Costoro [gli italiani] lo considerano una questione di gusti" [1].Questa testimonianze è confermata dal diplomatico e scrittore (omosessuale) Giuseppe Gorani (1740-1819, anch'egli omosessuale) che nel 1793 incontrò il cardinale nel suo palazzo di Frascati (e che lo trovò, al contrario della Thrale, arrogante e odiato dal popolo, vessato con punizioni severe per il minimo strappo alla morale):
In realtà
il "sospetto" di Gorani era una certezza, al punto che persino una fonte
cattolicissima come Gaetano
Moroni non può tacere un "increscioso incidente" avvenuto
nel 1752 fra Giacomo III Stuart, padre del ventisettenne cardinale di York,
e il vivace figlioletto:
Di fronte alle
pressioni del papa stesso il giovane cardinale non ebbe altra scelta
che cedere e tornare a Roma per riconciliarsi col padre.
Particolarmente "vicino" gli fu dal 1769 "monsignor Angelo Cesarini nobile perugino (...) che aveva fatto canonico della cattedrale [di Frascati], e ottenutogli dal Papa la qualifica di suo cameriere d'onore: quindi a sua istanza Pio VII, nel concistoro de' 28 settembre 1801 (...) lo dichiarò vescovo di Milevi in partibus..." [5].Quando lo Stuart morì, Cesarini era ancora al suo fianco, come lo era stato per ben trentadue anni. Ciò fa pensare che o siamo di fronte ad una delle più lunghe (e quindi, si suppone, felici) relazioni fra uomini che la storia ci tramandi, oppure che finita la relazione erotica Cesarini fosse rimasto come amico e confidente del cardinale (io propendo per questa ipotesi, visto il pullulare di giovanotti nel palazzo). Nella basilica
di San Pietro in Vaticano si può oggi ammirare il
celebre Cenotafio
degli Stuart scolpito da Antonio Canova (1757-1821) per
gli ultimi tre discendenti della casata Stuart, i cui corpi sono sepolti
nelle cripte sottostanti.
L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi gli segnalerà eventuali errori contenuti in questa pagina. |
Note
[1]-Hester Lynch Thrale, Thraliana. The diary of Mrs Hester Lynch Thrale (later Mrs. Piozzi), Clarendon Press, Oxford 1951, vol. II, pp. 874-875.- [2]-Giuseppe Gorani, Mémoires secrets et critiques des cours, des gouvernements et des moeurs des principaux états de l'Italie, Buisson, Paris 1793, tomo 2, pp. 100-103; citazione da p. 101. [3]-Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, vol. CIII, Tipografia emiliana, Venezia 1861, pp. 323-336. Citazione dalle pp. 324-325. [4]-Ibidem, p. 327. [5]-Ibidem, p. 330. [6]-Sul
cardinale di York si veda anche: Diego Anelli, Storia romana
di trent'anni. 1770-1800, Treves, Milano 1931, pp. 98-108, che però
non
parla d'omosessualità, come neppure l'agiografico: Pietro
Bindelli,
Enrico Stuart, cardinale duca di York, Associazione Tuscolana "Amici
di Frascati", Frascati 1982.
Varie immagini
del cardinale sono infine sul sito della National
Portrait Gallery.
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