Da: Carmina
[15__] [1]
.
Ad eundem [scil.: Ad Iolam] [1]
|
A Iola
|
Quid petet a puero caste dilectus amato
castus amans, si non oscula casta petet?
Quidve dabit casto caste dilectus amanti
ille puer, si non oscula casta dabit? |
Cosa chiederà castamente al ragazzo amato il diletto
casto amante, se non chiederà casti baci?
O che darà castamente al casto amante
quel diletto ragazzo, se non gli darà casti baci? |
Basia divino pulcherrime Phaedre Platoni
casta dabas, casto quot dabat ille tibi.
An non, & Cicero Romanae gloria linguae,
Tyronis celebrat suavia casta sui? |
O bellissimo Fedro, tu al divino Platone baci
casti davi, quali egli dava a te, casto.
Forse che pure Cicerone, gloria della lingua latina,
non celebra i baci casti del suo Tirone? [2] |
Tu quoque caste puer tantorum exempla sequutus,
accipe Amatori basia, daque tuo.
Accipe, daque tuo castissima basia amanti.
Dedecet in sancto vilis amore pudor. |
Tu pure casto ragazzo seguendo tali esempi
accetta i baci, e danne al tuo amante.
Accetta, e da' al tuo amante castissimi baci:
non sta bene in un santo amore un vile pudore. |
|
Michelangelo Buonarroti, Il bacio mistico dei beati in Paradiso. Vaticano, Cappella sistina.
|
L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti. |
Note
[1] Il testo copiato da: Carmina quinque hetruscorum poetarum, Giunti, Firenze 1562, pp. 141-142.
La traduzione dal latino, inedita, è mia.
[2] Sui versi d'amore di Cicerone per Tirone vedi l'Epistolario (Epistularum libri) di Plinio "il giovane", VII 4, 4-6.
|