Home page Giovanni Dall'Orto > Scritti di cultura gay > Il gay canzonato > 1994.
 
Il gay canzonato.
Un elenco di canzonette a tema l, g, b & t:
di: Giovanni Dall'Orto
1994
<--- 1993 - vai al - 1995 --->

Saggio sull'omosessualità nella canzonetta (prima metà).
Saggio sull'omosessualità nella canzonetta (seconda metà).
Schede di canzonette italiane - 1920-1976.
Schede di canzonette italiane - 1977-presente:
 
    
    

1920-1976

1977    
1978     
1979     
1980     
1981
1982    
1983     
1984     
1985     
1986
1987    
1988     
1989     
1990     
1991
1992    
1993     
1994     
1995    
1996
1997    
1998     
1999     
2000     
2001
2002    
2003     
2004     
2005     
2006
2007    
2008     
2009     
2010     
2011
Ignoto 
Aggiunte

1994

1994 - Celentano, Adriano - "Quel punto" - da - Quel punto.
Attacco alle persone omosessuali (gay e lesbiche) di rara violenza e volgarità. E che ovviamente scatenò le legitime proteste del movimento lgbt. Il fatto che l'accompagnamento musicale sia accattivante, e arrangiato con una certa cura, è per me solo un'aggravante, non certo un'attenuante.


1994 - Concato, Fabio - "Porcellone" - da - Scomporre e ricomporre.
Riproposizione, con nuovo arrangiamento, della canzone del 1979.


1994 - D.ablo - "Volgayrap" [single]. Riedito nel 2002 anche in: AA.VV. - Gay right compilation.
Riproposta del brano del 1989, riarrangiato.
 

1994 - Gem-Boy - "Siero positivo "- da - Cautelatevi (musicassetta autoprodotta).
Parodia, stupida e volgare, di "Penso positivo" di Jovanotti, trasformata in una canzonaccia sull'Aids.
Anche qui, come già in "Aids, Aids baby" di Slang (1992), omofobia, provincialismo e pura e semplice ignoranza (a dieci anni dall'esplosione dell'epidemia!) si mischiano in un pasticcio micidiale. E meno male che, fin dalla copertina della musicassetta, c'era pure un'ambizione "educativa"!
La canzone, tanto per iniziare, criminalizza le persone sieropositive, affermando Dunque, il sieropositivo è per prima cosa un untore che se ne va per le alcove a contagiare i poveri innocenti.
Poi, ovviamente, ce l'ha con gli omosessuali: il virus: C'è da dire che per lo meno qui, rispetto alla già esecrata canzone di Slang, si prende atto del fatto che le donne eterosessuali con partner promiscuo erano il gruppo a maggior rischio, in Italia.
Ciò va a parziale discolpa del gruppo, ma non basta a scusare la "caccia alle streghe" a cui incita la canzone.
Davvero un episodio triste da parte di chi pretendeva d'essere oltre i limiti morali della società benpensante...


1994 - Grönloh, Anneke - "Quello che sei". (Singolo).
Questo Cd nasce da un'operazione che ha dell'incredibile: una cantante olandese, "icona gay" anche se non più celebre quanto in passato, incise in varie lingue europee un motivetto che parlava della condizione gay. Il Cd fu finanziato dal periodico "De Gay Krant" e portato in Italia, dove noi gay militanti provvedemmo a distribuirlo ad amici e conoscenti.
Era il periodo in cui il musicologo Buscaroli, di Aleanza Nazionale, inaugurava la campagna di linciaggio omofobo coltivata poi per tutto il quindicennio successivo dalla destra italiana, chiedendo apertamente i lager per gli omosessuali, e la Grönloh provò a lanciare questa canzone come risposta di tolleranza a tali sparate. Tuttavia, in assenza d'un investimento nella promozione, l'operazione passò inosservata, se si eccettuano gli ambienti del movimento gay, all'interno del quale circolarono fisicamente i Cd. All'epoca non esisteva infatti ancora la Rete per ovviare al fatto che sulle radio o alla tv questo pezzo non fu mai trasmesso: l'Italia non era l'Olanda.

La musica era un motivetto rock-and-roll molto semplice... fin troppo semplice, forse, arrivando alla superficialità. Non so se questa scelta sia stata fatta per garantire il massimo pubblico possibile alla canzone, sta di fatto che ottenne il risultato opposto, dato che nessuno considerò "memorabile" o "notevole" il motivetto.
Col testo, se non altro, si andava meglio: si trattava infatti d'un invito alla tolleranza che chiedeva di non discriminare sulla base del colore della pelle o del "colore dell'amore". Vero, la pronuncia italiana della Grönloh a tratti sa di teutonico, e i versi hanno qualche rima sciocchina... ciononostante i concetti espressi non erano affatto malvagi:

Conclusione: Nonostante tutto, insomma, questo brano non era da disprezzare. Ma come ho già detto, l'Italia non è l'Olanda.


1994 - L. A. Cristiana - "Baby, lascia che sia" - da - Una vita fatta così - Poi in: AA.VV. - Gay right compilation.
(Commento ancora da scrivere).


1994 - Mietta - "Cambia pelle" - da - Cambia pelle.
Questa canzone è segnalata come lesbica da LesWiki, ma in base a un equivoco.
La canzone è effettivamente un invito a non avere paura delle diversità e a cambiare mentalità per adattarsi ai cambiamenti e alla varietà della vita: Tuttavia il verso in cui si accenna a una "lei" sta in realtà parlando di "essa" (la pelle), e non di una persona: Ovvero: cambiando la tua pelle, graffi e morsi ti sembraranno solo carezze su di essa (la pelle).
Per quanto appena detto, questa non è una canzone a tematica lgbt.


1994 - Mister Max - "Ma quanti peli hai?" - da - Ma quanti peli hai?
(Commento ancora da scrivere).


1994 - Nava, Mariella - "Sposa" - da - Scrivo.
Questa canzone celebra un impegno di coppia stretto senza bisogno di altari o promesse o veli bianchi, basandosi unicamente sulla volontà e il desiderio di farlo vivere: In nessun punto è possibile arguire che la persona a cui si sta rivolgendo l'io narrante sia un uomo, al contrario un paio di versi alludono semmai al fatto che l'altra persona "rispecchia" ciò che è la cantante: Tuttavia non c'è nulla di più esplicito di così.


1994 - Prophilax - "Aiddiesse" - da - Under cool. Autoprodotto. Scaricabile gratuitamente dal sito del complesso.
Canzone a favore della prevenzione contro l'Aids. Magari un po' fuori tempo massimo (l'attenzione verso il tema in Italia era esplosa fin dal 1985) ma meglio tardi che mai.
Fra le altre cose i versi ricordano che:

1994 - Russo, Giuni - "La sposa" - da - Se fossi più simpatica sarei meno antipatica. Riedito nel 1996 anche in - Onde leggere, come singolo nel 1997, e infine nel 2003 in - Demo de midi.

Visto il titolo, la cantante può permettersi di cantare la passione per una una donna, usando per di più le immagini della Bibbia. Ma nel testo si rivolge alla propria anima, che quindi sembra essere lei la mistica Sposa. Infine, nei concerti la Russo faceva precedere la canzone da una spiegazione: "Inno alla Sapienza", trasformandola così in una preghiera mistica...

Ora, era davvero necessario fare tutti questi pasticci, creando un'accozzaglia di contraddizioni, quando grandi cantanti come Vanoni o Milva avevano già cantato in prima persona d'amore per donne senza che nessuno facesse una piega, né le accusasse di alcunché?
A volte ci si fa scudo del pretesto dell'arretratezza della società per scusare limiti umani degli artisti, e non della società.


1994 - San Culamo - "Ho rotto il cu*o a dio" - da - Scomunicati e vincenti. (Musicassetta autoprodotta).
Ne esiste una cover dei Prophilax, del 1999.
Parodia di "Rotta per casa di Dio", degli 883. La boutade di questa canzoncina goliardica consiste unicamente nell'uso metaforico dell'espressione "rompere il c...", che qui va inteso nel senso di "stracciare in un  gara", "sconfiggere". Tant'è che il verso successivo a quello usato per il titolo prosegue con:  "a Subbuteo so' più  fforte io".
La canzone è infatti il racconto di come in Paradiso l'io narrante abbia sconfitto Dio a Subbuteo, ping pong, boccette, poker...
E alla fine si scopre che l'io narrante è san Giuseppe, che s'è così vendicato del fatto d'esser stato "fatto cornuto".
La canzone è piena di bestemmie e parolacce, ma non ha il minimo contenuto a tematica lgbt. Irrilevante per il tema della presente bibliografia.


1994 - Squallor - Cambia Mento.
Si vedano le canzoni:
1994 - Trovato, Gerardina - "Elisa" - da - Non è un film.
Questa breve canzone (meno di tre minuti) non propone un racconto filato, limitandosi a un elenco di domande da una donna a un'altra donna (Elisa).
Queste domande ruotano attorno a un rapporto esistito in passato fra le due, ma non permettono mai di definirne l'esatta natura (Amore? Amicizia infantile o adolescenziale? O altro ancora?).

La musica è più che altro evocativa, limitandosi a una serie di accordi che non si trasformano in una melodia vera e propria.
Il testo propone qualche bella immagine, ma tutto sommato non è che permetta di capire molto bene di cosa si stia parlando:

A me personalmente la canzone sembra un poco acerba, e non fra le più riuscite della Trovato.


1994 - Venuti, Mario - "Fortuna" - da - Un po' di febbre.
Descrivendo una persona il cantante dice di lui: ma è la sola allusione lgbt di tutta la canzone, e non ha alcuna conseguenza sul resto del testo. Puramente incidentale.


<--- 1993 - vai al - 1995 --->

 
Inedito.
Quest'opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons "Attribuzione - Non opere derivate 2.5" Italia.
La ripubblicazione integrale è consentita a chiunque sotto i termini di tale licenza. La ripubblicazione parziale è concesso esclusivamente previo accordo con l'autore: scrivere per accordi.
[Torna alla pagina principale] [Torna all'indice delle canzonette gay]
[Mandami correzioni, suggerimenti o proponimi un nuovo link]