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Il gay canzonato.
Un elenco di canzonette a tema l, g, b & t:
di: Giovanni Dall'Orto
1995
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Saggio sull'omosessualità nella canzonetta (prima metà).
Saggio sull'omosessualità nella canzonetta (seconda metà).
Schede di canzonette italiane - 1920-1976.
Schede di canzonette italiane - 1977-presente:
 
 
 

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1995

1995 - Malgioglio, Cristiano - "La pazza" - da - Carpe diem.
La canzone è eterosessuale e canta l'amore per una donna "pazza", ma siccome è notorio il gusto di Malgioglio per i doppi sensi non si può non notare che nel gergo gay "pazza" sta per "checca", "convinta": esiste anche una cassetta di canzoni a tema gay di Aldo Busi che s'intitola proprio così (1990). (Anche se a dire il vero Malgioglio non ha mai apprezzato molto gli omosessuali effeminati, semmai l'opposto...).
Né si può evitare, ricordandosi di quale doppio senso abbia dato Malgioglio alla parola "cuore", di percepire il doppio senso della frase: Ciò osservato concluderei però che, a fronte di decine e decine di canzoni esplicitamente lgbt che ormai uscrivano in questo periodo, una che richiede tutti questi arrampicamenti esegetici sugli specchi per essere decifrata come "a tema" sia piuttosto irrilevante per il nostro tema.
1995 - Malgioglio, Cristiano, feat. Los Chicos - "Occhio al porto" - da - Carpe diem. (Anche come 45 giri).
Campissima e trashissima, questa canzone, con demenziali coretti nello stile dei gruppi folcloristici messicani!
Il testo non è altro che un pregustamento sfrontato e fremente all'idea che sta per arrivare  in porto il rifornimento di giovani maschi affamati sulle navi in via di attracco.
Credo che pochi altri abbiano mai osato scrivere un brano altrettanto sfacciato sul tema della concupiscenza verso i marinai, con frasi assolutamente esplicite come: Un piccolo, esilarante, capolavoro del genere trash, nonché uno dei migliori brani a tematica gay di Malgioglio.


1995 - Mina - "Donna donna donna" - da - Pappa di latte.
Anche le dive si divertono. Mai però in modo esplicito. La donna bellissima che fa voltare tutti per strada e divora gli uomini: è in realtà, se si fa attenzione alle allusioni cifrate, un travestito: Se ne è accorta perfino la tontolona Wikipedia, che quando può essere reticente nel parlare di omosessualità lo fa, che pure ha definito la canzone: "drammatico canto di un gigantesco travestito eseguita con bassissima tonalità".


1995 - Nannini, Gianna - "Bellatrix" - da - Dispetto.
Stornello per una "stella guerriera", definita anche "furia dei mari" e "splendida sirena" (il che rende esplicito, almeno stavolta, che si tratta d'una donna!) alla quale l'io narrante assicura che per lei luciderà "spada e armatura", promettendole in conclusione: "ti spaccherò di baci a luna piena".
La brevità (solo otto versi, appena un minuto e mezzo di durata!) e la semplicità dello stornello lasciano sorpresi al primo ascolto, ma non sono affatto inopportuni: con questa impostazione e questa dimensione alla fine il brano, sorprendentemente, funziona.

Forse più uno scherzo che una canzone vera e proprio, ma pur sempre uno scherzo gradevole. Da ascoltare.


1995 - Russo, Renato - "Strani amori" - da - Equilibrio distante.
Cantante oriundo italiano completamente sconosciuto da noi, ma celebre nel suo natio Brasile, Russo cantava (anche) canzoni italiane per un pubblico sudamericano.
Bisessuale dichiarato (di lui esiste anche il Cd d'un concerto intitolato: The Stonewall celebration concert), è stata una delle molte persone che l'Aids ci ha portato via.

Questa cover d'una canzone di Laura Pausini mantiene l'originario genere maschile della persona amata, trasformando così il brano in una canzone gay. La cosa è sicuramente intenzionale, ma va anche osservato che in questo Cd Russo ha mantenuto pure le desinenze femminili dell'io narrante per canzoni cantate in origine da donne, per esempio in "Lettera", nella quale canta: "Non sono riuscita a dire mai"...

In conclusione, direi che per noi italiani questa sia più che altro una curiosità, che però non meritava d'essere dimenticata.


1995 - Teste Sciroppate - "Favola perversa" - da - La morale è sempre quella.
La canzone (dotata d'un motivetto allegro, e arrangiata con una cura insolita per un disco umoristico) mette in scena, attualizzandoli, i personaggi delle favole, per sottolineare che "questa vita favola non è".
Un breve cenno spetta al fatto che: Una seconda allusione è poi nei versi: Divertente...
1995 - Teste Sciroppate - "L'uccelletto ferito in chiesa" - da - La morale è sempre quella.
Messa in scena d'una versione ampiamente riscritta de "Er passero ferito", di Natale Polci (del 1952, spesso e a torto attribuita a Trilussa), che circola da anni con un finale aggiunto nel quale una coppia eterosessuale crede che il prete si stia rivolgendo a loro due.
Nella presente versione, invece, l'aggiunta riguarda una coppia formata da due ragazzi.
Il brano è parlato, non cantato, con appena un sottofondo musicale.


1995 - Vecchioni, Roberto - "Il cielo capovolto (ultimo canto di Saffo)" - da - Il cielo capovolto.
Riprendendo il tema di una celebre poesia di Saffo, Vecchioni immagina il suo addio a una delle sue amate, Anattoria: Bella e poetica, si giova per costruire l'atmosfera di un arrangiamento basato sugli strumenti classici (violoncello, pianoforte, violino).
Unico limite: chi non ha mai letto Saffo in vita sua potrebbe faticare un poco a capirne il contesto e le allusioni. Ma la canzone merita un piccolo sforzo di ricerca in Rete... e magari potrebbe essere l'incentivo per leggerla!

Nota: ho letto in Rete che anche nel suo libro di racconti Viaggi del tempo immobile (che non ho ancora letto) Vecchoni racconta la partenza di Anattoria assieme all'uomo che è destinata a sposare.


1995 - Zero, Renato - "I migliori anni della nostra vita" - da - Sulle tracce dell'imperfetto.
Questo è solo un falso allarme. La canzone m'era stata infatti segnalata grazie a un testo pubblicato online che dice: Peccato solo che alla verifica Zero canti in realtà: "io come un gentiluomo / e tu come una sposa"... Mai fidarsi d'Internet senza una verifica!
1995 - Zero, Renato - "Un altro pianeta" - da - Sulle tracce dell'imperfetto.
Canzone d'addio di una coppia omosessuale che sogna, dandosi la morte, di raggiungere un altro mondo in cui non sarà più vittima di pregiudizi e disprezzo.
Sembra una canzone "progressista", mentre in realtà sottoscrive l'idea secondo cui alla fin fine la felicità per gli omosessuali in questo mondo non è possibile. Pertanto, il sottoscritto la detesta cordialmente.
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Inedito.
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