Il gay canzonato.
Un elenco di canzonette
a tema l, g, b & t:
di: Giovanni Dall'Orto
1995
<--- 1994
- vai al - 1996
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Saggio
sull'omosessualità nella canzonetta (prima metà).
Saggio
sull'omosessualità nella canzonetta (seconda metà).
Schede
di canzonette italiane - 1920-1976.
Schede
di canzonette italiane - 1977-presente:
1995
1995 -
Malgioglio, Cristiano - "La pazza" - da - Carpe
diem.
La canzone è eterosessuale e canta
l'amore per una donna "pazza", ma siccome è notorio il gusto di
Malgioglio per i doppi sensi non si può non notare che nel gergo
gay "pazza" sta per "checca", "convinta": esiste anche una
cassetta di canzoni a tema gay di Aldo Busi che s'intitola proprio così
(1990). (Anche se a dire il vero Malgioglio non ha mai apprezzato molto
gli omosessuali effeminati, semmai l'opposto...).
Né si può evitare, ricordandosi
di quale doppio senso abbia dato Malgioglio alla parola "cuore", di percepire
il doppio senso della frase:
"A mezzanotte in punto se ne va / e
un altro buco nel mio cuore ha fatto già: /
mi ha dato ancora un po' del suo veleno"...
Ciò osservato concluderei però
che, a fronte di decine e decine di canzoni esplicitamente lgbt che ormai
uscrivano in questo periodo, una che richiede tutti questi arrampicamenti
esegetici sugli specchi per essere decifrata come "a tema" sia piuttosto
irrilevante per il nostro tema.
1995
- Malgioglio, Cristiano, feat. Los Chicos - "Occhio al porto" - da
- Carpe
diem. (Anche come 45 giri).
Campissima e
trashissima, questa canzone, con demenziali coretti nello stile dei
gruppi folcloristici messicani!
Il testo non è
altro che un pregustamento sfrontato e fremente all'idea che sta per arrivare
in porto il rifornimento di giovani maschi affamati sulle navi in
via di attracco.
Credo che pochi
altri abbiano mai osato scrivere un brano altrettanto sfacciato
sul tema della concupiscenza verso i marinai, con frasi assolutamente
esplicite come:
"Mi fermo sul
porto e già vedo la nave arrivare; / chissà quanta fame,
quei giovani lupi di mare! /
Fiori di luce
soffusa su quelle lampare, / si sentono bocche di menta, e voglia di amare".
Un piccolo, esilarante,
capolavoro del genere trash, nonché uno dei migliori
brani a tematica gay di Malgioglio.
1995 -
Mina - "Donna donna donna" - da - Pappa
di latte.
Anche
le dive si divertono. Mai però in modo esplicito. La donna bellissima
che fa voltare tutti per strada e divora gli uomini:
"Donna
donna donna / ma che pezzo di donna /
si
sconvolge la gente quando passo per strada / una donna donna donna /
senza
tacchi arrivo quasi a un metro e novanta"
è
in realtà, se si fa attenzione alle allusioni cifrate, un travestito:
"Donna,
sono un sogno / travestito da donna".
Se ne
è accorta perfino la tontolona Wikipedia, che quando può
essere reticente nel parlare di omosessualità lo fa, che pure ha
definito la canzone:
"drammatico canto di un gigantesco travestito eseguita con bassissima
tonalità".
1995 -
Nannini, Gianna - "Bellatrix" - da - Dispetto.
Stornello per una
"stella guerriera", definita anche "furia dei mari" e "splendida
sirena" (il che rende esplicito, almeno stavolta, che si tratta
d'una donna!) alla quale l'io narrante assicura che per lei luciderà
"spada e armatura", promettendole in conclusione: "ti spaccherò
di baci a luna piena".
La brevità
(solo otto versi, appena un minuto e mezzo di durata!) e la semplicità
dello stornello lasciano sorpresi al primo ascolto, ma non sono affatto
inopportuni: con questa impostazione e questa dimensione alla fine il brano,
sorprendentemente, funziona.
Forse più
uno scherzo che una canzone vera e proprio, ma pur sempre uno scherzo gradevole.
Da ascoltare.
1995 -
Russo, Renato - "Strani amori" - da - Equilibrio
distante.
Cantante
oriundo italiano completamente sconosciuto da noi, ma celebre nel suo natio
Brasile, Russo cantava (anche) canzoni italiane per un pubblico sudamericano.
Bisessuale
dichiarato (di lui esiste anche il Cd d'un concerto intitolato: The
Stonewall
celebration concert), è stata una delle molte persone che l'Aids
ci ha portato via.
Questa cover d'una canzone di Laura
Pausini mantiene l'originario genere maschile della persona amata, trasformando
così il brano in una canzone gay. La cosa è sicuramente intenzionale,
ma va anche osservato che in questo Cd Russo ha mantenuto pure le desinenze
femminili dell'io narrante per canzoni cantate in origine da donne, per
esempio in "Lettera", nella quale canta:
"Non sono riuscita a dire mai"...
In
conclusione, direi che per noi italiani questa sia più che altro
una curiosità, che però non meritava d'essere dimenticata.
1995 - Teste Sciroppate - "Favola perversa"
- da - La morale è sempre quella.
La canzone (dotata d'un motivetto allegro,
e arrangiata con una cura insolita per un disco umoristico) mette in scena,
attualizzandoli, i personaggi delle favole, per sottolineare che "questa
vita favola non è".
Un breve cenno spetta al fatto che:
"Cenerentola alla festa / non ha messo
niente sotto: /
che serata sfortunata: / c'era il principe
finocchio".
Una seconda allusione è poi nei versi:
"ma i sette nani son pronti dietro
me, / e se non corro veloce ancora un po' / arriva un nano e ci prova anche
con me".
Divertente...
1995 - Teste Sciroppate - "L'uccelletto ferito
in chiesa" - da - La morale è sempre quella.
Messa in scena d'una versione ampiamente
riscritta de "Er
passero ferito", di Natale Polci (del 1952, spesso e a
torto attribuita a Trilussa), che circola da anni con un finale aggiunto
nel quale una coppia eterosessuale crede che il prete si stia rivolgendo
a loro due.
Nella presente versione, invece, l'aggiunta
riguarda una coppia formata da due ragazzi.
Il brano è parlato, non cantato,
con appena un sottofondo musicale.
1995 -
Vecchioni, Roberto - "Il
cielo capovolto (ultimo canto di Saffo)" - da - Il
cielo capovolto.
Riprendendo
il tema di una celebre poesia di Saffo,
Vecchioni immagina il suo addio a una delle sue amate, Anattoria:
"Avrei
voluto avere grandi mani, / mani da soldato: /
stringerti
così forte / da sfiorare la morte / e poi tornare qui; /
avrei
voluto far l'amore / come farebbe un uomo, /
ma
con la tenerezza, / l'incerta timidezza / che abbiamo solo noi...".
Bella
e poetica, si giova per costruire l'atmosfera di un arrangiamento basato
sugli strumenti classici (violoncello, pianoforte, violino).
Unico
limite: chi non ha mai letto Saffo in vita sua potrebbe faticare un poco
a capirne il contesto e le allusioni. Ma la canzone merita un piccolo sforzo
di ricerca
in Rete... e magari potrebbe essere l'incentivo per leggerla!
Nota:
ho letto in Rete che anche nel suo libro di racconti Viaggi
del tempo immobile (che non ho ancora letto) Vecchoni racconta
la partenza di Anattoria assieme all'uomo che è destinata a sposare.
1995 -
Zero, Renato - "I migliori anni della nostra vita" - da - Sulle
tracce dell'imperfetto.
Questo è
solo un falso allarme. La canzone m'era stata infatti segnalata
grazie
a un testo pubblicato online che dice:
"e
che bello pescare sospesi su di una soffice nuvola rosa / tu come un gentiluomo
/ ed io come una sposa".
Peccato
solo che alla verifica Zero canti in realtà: "io come
un gentiluomo / e tu come una sposa"... Mai fidarsi d'Internet
senza una verifica!
1995 -
Zero, Renato - "Un altro pianeta" - da - Sulle
tracce dell'imperfetto.
Canzone
d'addio di una coppia omosessuale che sogna, dandosi la morte, di raggiungere
un altro mondo in cui non sarà più vittima di pregiudizi
e disprezzo.
Sembra
una canzone "progressista", mentre in realtà sottoscrive l'idea
secondo cui alla fin fine la felicità per gli omosessuali in questo
mondo non è possibile. Pertanto, il sottoscritto la detesta
cordialmente.
"Noi,
siamo noi gli esiliati / noi, gli angeli deviati / costretti ad amarci
/ vergognarci di noi /
verrà
un tempo infinito / sarà il tempo invertito che vuoi. //
Noi,
ma vuoi che esistiamo noi? / Sarà un altro pianeta / o un universo
più in là /
dove
conta già esistere / senza disprezzo o pietà".
<--- 1994
- vai al - 1996
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Inedito.
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