Il gay canzonato.
Un elenco di canzonette
a tema l, g, b & t:
di: Giovanni Dall'Orto
2000
<--- 1999
- vai al - 2001
--->
Saggio
sull'omosessualità nella canzonetta (prima metà).
Saggio
sull'omosessualità nella canzonetta (seconda metà).
Schede
di canzonette italiane - 1920-1976.
Schede
di canzonette italiane - 1977-presente:
2000
2000 -
AA.VV. - World Pride Roma 2000. Compilation, proclamata,
non si sa in base a quali meriti, inno ufficiale del World Pride romano
del 2000.
La
canzone, cantata
in origine da Caterina Caselli nel 1966, non aveva e non ha testo di
carattere omosessuale, limitandosi al massimo alla generica affermazione
che "nessuno mi può giudicare, nemmeno tu". La sua scelta
fa parte della tradizione italiana, tipica dei Pr delle discoteche gay
tramutati in leader del movimento gay, a trasformare motivetti yé-yé
(meglio se trash) degli anni Sessanta/Settanta in inni del movimento
lgbt italiano. Alla ricerca (finora vana) dell'I
am what I am nostrano...
Questo
Cd ne contiene diverse cover, ovviamente con arrangiamenti diversi,
nessuna delle quali memorabile:
-
2000 -
Carpinelli, Elvis - "Nessuno mi può giudicare". Un arrangiamento
di tipo "cantautoriale", che punta tutto sulla cantabilità.
-
2000 -
Castriota, Ermanno - "Nessuno mi può giudicare".
Castriota,
che dopo la riattribuzione di sesso s'esibisce oggi col nuovo nome d'arte
di H.E.R., fa
di questa canzonetta la base d'un brano sperimentale su accompagnamento
di violino solo, molto dissonante, ma anche molto interessante. Ovviamente
questo arrangiamento tanto "cameristico" è inadatto alla discoteca,
ma il pezzo risultante è comunque, assieme a quello di Etta, per
i miei gusti, il pezzo più interessante del Cd.
-
2000 -
Etta - "Nessuno mi può giudicare". Un'altra versione dall'arrangiamento
decisamente insolito, un misto fra rock sperimentale, swing e dodecafonia,
che alla fine risulta quasi più interessante dell'insulsa canzonetta
stessa.
-
2000 -
Luxuria, Vladimir - "Nessuno mi può giudicare" (in due versioni,
entrambe in arrangiamento dance, una delle quali è stata
riedita anche nel 2002 nel Cd - AA.VV., Gay
right compilation).
-
2000 -
Russell Russell [pseudonimo di Russell Spellman] - "Nessuno mi può
giudicare".
Russell
Russell, ballerino statunitense di colore, era già stato il vocalist
degli
"Easy Going". Fu anche una presenza fissa nel programma Rai Sotto
le stelle, incidendone la sigla (assolutamente eterosessuale) "Buonasera
ragazzina". Qui rilegge il brano con un arrangiamento mambo (e pronuncia
alla Stanlio e Ollio).
-
2000 -
Russell Russell - "No one can judge me". Doppia versione in inglese, una
con un arrangiamento funky, l'altra trasformata in un lento dalle
sonorità lounge da "American bar", nessuna delle due di particolare
urgenza per la storia della musica occidentale.
-
2000 -
Silenzi, Luca - "Nessuno mi può giudicare".
Molte chitarre elettriche, arrangamenteo rock-and-roll, e un'interpretazione
insolitamente intonata, per questo cantante.
2000 -
The angry beavers - "Monthy is an homosexual" - da - Masterpiss.
Nonostante
il nome e la lingua che usano nella canzone, questo è un gruppo
punk italianissimo, come rivela la pronuncia inglese "de noantri" (precisamente
di Tortona) e lo strafalcione del titolo (davanti all'acca aspirata
in inglese si usa l'articolo indeterminativo "a", non "an": "a home"
non "an home"). Della serie: tu vuoi ffà l'ammericano,
ma...
Il
testo ripete ossessivamente "Monty is an homosexual" dall'inizio
alla fine; viene cantata anche qualche altra breve frase ("he doesnt'
want to go out, but"...?), ma tra fracasso di chitarre, coretti e pronuncia
improbabile non riesco a decifrarla. Ma immagino non si tratti di una grave
perdita per la cultura occidentale.
E
tantomeno per Monty, chiunque egli sia.
2000 -
Avvolte Kristedha - "Mi sento lesbica" - da - Am-a-ntide.
(Commento
ancora da scrivere). Il brano è scaricabile
gratuitamente dal sito degli Avvolte.
2000 -
Cecchini, Erika - "Years" - da - In
my bed.
È
un vero peccato che questa cantante si ostini, da molti anni, a cantare
rigorosamente in inglese. Di talento ne ha, addirittura più della
media delle cantanti nostrane, ma visto che lo showbiz internazionale
si ostina a non farle posto accanto alle Britneys e alle Gagas, forse provare
con la nostra lingua potrebbe essere una strategia da provare almeno una
volta. Vedremo se in futuro si deciderà a farlo o no.
"Years"
è una sorte di rêverie dedicata al trascorrere del tempo,
e all'immaginazione di quel che il futuro può riservare, nella speranza
che sia un futuro felice.
La
riflessione è accompagnata da un ricordo, che immagino possa essere
un ricordo personale significativo:
"L'atmosfera
della discoteca / era offuscata da una nebbia azzurrina, / e il mio sguardo
come lampi / la percorreva, / catturato da una ragazza che / era caduta
e s'era rialzata / e continuava a ridere, continuava a ridere / (...)
/
Capisco
che dobbiamo essere, solo essere / e più siamo <quel che
siamo> / meno paure avremo".
2000 -
Cecchini, Erika - "Where I am now" - da - In
my bed.
Su una musica lievemente inquietante,
un "lento" un po' dissonante, si dipana il ricordo di Louise, ormai lontana,
e dei momenti trascorsi assieme:
"Ancora adesso, quando è buio
/ posso sentirla qui, che ride a me /
dicendo cose come: "Bimba / pagliaccio
che piange, asciùgati le lacrime sulla mia gonna /
e stanotte / ti rallegrerò il
cuore".
2000 -
Grasso, Gabriella - "Illusa" - da - Illusa. (Ep autoprodotto, con
due tracce).
Un'altra cantante
(anzi, cantautrice) dalle buone capacità vocali e dal prodotto curato.
Lo stile diquesto
brano, è al solito, un po' "alla Nannini" (una cantante sopravvalutata
che, per motivi che continuano a sfuggirmi, sembra restare la Stella polare
di tutte le cantanti italiane interessate alla tematica lesbica), con largo
spazio al fracasso di chitarre elettriche. Tuttavia, a mio personalissimo
parere (lo so, adesso mi crocifiggerete) il risultato è anche migliore
di quello del modello.
Non fosse altro
che per il fatto che la Grasso non colleziona le stecche della Nannini,
e che i suoi testi hanno un capo e una coda.
Questa canzone,
per esempio, è l'esplicito addio d'una donna a un'altra che l'ha
illusa, facendole credere che il loro fosse amore, salvo poi costringerla
a ricredersi:
"E va bene, se
punti sempre il dito / (il ritornello è trito e ritrito): /
ci credevo quando
ti sentivo mia, / ma adesso, credo solo in Dio. / (...) /
Fidarsi è
bene, ma non fidarsi è meglio; / non voglio più cadere /
(anzi, non cado
più) / nel tuo tranello. /
Illusa, / mi
sono sbagliata, / sono illusa!".
Ecco un brano che pur
non "spaccando" per qualche aspetto particolare, si colloca allo stesso
livello qualitativo di tanti altri brani che hanno incontrato successo
di pubblico, e che non meritava di cadere nell'oblio in cui è caduto.
Un ascolto consigliato, quindi, e una potenziale "sorpresa" per chi lo
scoprirà.
2000
- Grasso, Gabriella - "Strano averti" - da - Illusa.
Questo secondo brano
contenuto nell'Ep è un lento dall'arrangiamento acustico, decisamente
più romantico.
L'io narrante vi
esprime il proprio deliziato stupore per il fatto d'essere riuscita ad
avere l'amore della donna amata:
"Che strano adesso
averti / che strano adesso sentirti mia
vorrei gridarlo
a l mondo / vorrei pensare la mia vita nella tua / (...)
Che strano adesso
averti, / che strano adesso che mi manchi così /
Vorrei fermare
il tempo / chiudere gli occhi e pensare che sia una pazzia":
L'arrangiamento è
essenziale ma perfettamente adatto a creare l'atmosfera desiderata, e la
cantante è brava, nonostante qualche piccola nota sporca qui e là
sveli il carattere fondamentalmente di "demo" di questo Ep.
Ciò detto,
la qualità complessiva, sia del testo, sia della musica, sia dell'incisione,
è decisamente superiore alla media di questo tipo di prodotti, e
personalmente me la sento di consigliare l'ascolto di questo brano, ingiustamente
passato inosservato.
2000 -
Marquez, Carolina - "Bisex alarm". (Singolo). Poi nel 2002 nel Cd - Más
musica.
Questa cantante
e dj colombiana trasferitasi in Italia, ha inciso nel nostro Paese questo
singolo di dance elettronica, il cui testo è per metà
in spagnolo e per metà in inglese (ma come per tutti i pezzi dance,
non si capisce quasi nulla di ciò che viene cantato).
E' un brano dalle
sonorità elettroniche accattivanti, ma ripetitivo oltre ogni dire.
Il titolo è preso dal ritornello che ripete "Sex alarm, bisex
alarm, you are my sex alarm".
Gli otto versi di
testo, in spagnolo, si rivolgono a una donna a cui viene detto:"Sei
estatica, fantastica, / pura adrenalina erotica".
2000 -
More, Billy - "The new millennium girl". (Singolo).
"Billy
More" fu il personaggio artistico creato innestando la voce di
un vocalist (John
Biancale, che rivela il suo ruolo in
questa pagina del suo sito) sulla divertente presenza scenica d'una
drag queen (Massimo
Brancaccio) dai costumi eccessivi ("Non hai idea di che cifra
spaventosa costi una della mie parrucche"; mi disse una volta Brancaccio)
e campissimi.
Rivolto
alle discoteche, il prodotto ebbe successo in tutto il mondo per diversi
anni, fino alla morte prematura, ad appena quarant'anni, di Brancaccio.
Nonostante
i testi fossero in inglese, "Billy More" era italianissimo. Poco prima
della sua morte m'aveva mandato il testo di una sua canzone in italiano
per un'antologia di canzoni gay a cui stavo lavorando, la Pride
compilation, specificando di dover però aspettare il placet
da parte della casa discografica. Che a quanto pare non arrivò.
Perciò di Billy More abbiamo solo testi in lingua inglese.
Lo
stile di More prevedeva canzoni piene di doppi sensi sessuali, con allusioni
alla sua natura di travestito nascoste, ma non troppo.
Così
è anche nel testo di questa canzone, che tradotto dice fra l'altro:
"Non
ti preoccupare: sono un'amica / voglio farti capire / quello che sono.
/
Se
vuoi puoi venire dentro di me, / se ti piace posso venire dentro di te".
In una
versione di questa canzone, poi, More si divertì a variare una volta
un verso del ritornello, alla chetichella, per cui anziché ripetere
"sono la ragazza del nuovo millennio" (in omaggio all'inizio del
nuovo millennio celebrata quell'anno), specificò: "I am the new
millennium pussy"; "sono la fi*a del nuovo millennio".
In
ciò riprendendo, rovesciandola, una battuta omofoba molto usata
fra gli eterosessuali quando si parlava d'omosessualità in anni
lontani dal 2000, ovvero: "Eh, ma cosa sono tutti questi pregiudizi?
Non lo sapete ancora che il cu*o è la fi*a del Duemila?".
2000 -
Nadi, Nedo (il compositore goliardico) - "In un mondo di finocchi" - [Già
disponibile come downloard gratuito su "Vitaminic"].
Questo tango autoprodotto
l'ho trovato in Rete anche riedito con il titolo di "N.G.O.
(New Gay Order)", "Nuovo ordine gay" (l'allusione si capisce se si
sa che il nazismo voleva costruire un "Nuovo ordine mondiale", dunque gli
omosessuali sono i nuovi nazisti che vogliono impadronirsi del mondo. Come
i nazisti, appunto. E come gli Anziani
di Sion... Tutto ciò la dice lunga sulle radici ideologiche
di questa canzone).
Il testo, prima di
essere omofobo, è addirittura misogino. La canzone si basa
infatti interamente sul paradosso d'immaginare un mondo di soli uomini,
che sarebbe tanto migliore, dato che si potrebbe fare a meno dei capricci
e delle incomprensioni causati dalle donne.
Ovviamente il cantante
parla, come detto, per paradosso, tuttavia il successo dei transessuali
nella prostituzione non si basa forse sul fatto che, si dice e si ripete,
"sono
più donne delle donne vere", ovvero che sono fisicamente donne
ma con un comportamento che è quello che un maschio pretende, e
che essendo assurdo solo un altro (ex) maschio può arrivare a comprendere?
Le donne invece procurano
solo guai, tanto da spingere a dire: "stiamo così ben tra di
noi / forse il futuro sarà gay". Se fossimo tutti dello stesso
sesso potremmo invece parlare delle stesse cose e capirci a vicenda.
Saremmo anche tutti
più ricchi, perché non ci sarebbe più bisogno di offrire
tutto alle ragazze che poi magari "ti mandano in bianco" dopo averti
fatto spendere un capitale (la logica è impeccabile: come da proverbio
milanese "mi paghi, mi poedi", cioè più o meno: "io
pago, quindi esigo!").
E perfino nel sesso
le cose andrebbero meglio:
"Non ci sarebbe
differenza, / poi, nei rapporti sessuali: /
ognuno avrebbe
il proprio spazio, / saremmo insomma tutti uguali, /
perché
l'attivo ed il passivo / sarebbero due ruoli intercambiabili. /
Tutti più
elastici e flessibili, / in un mondo di finocchi!"
Che questa sia una goliardata
è palese, che poi sia anche divertente... non saprei, decidetelo
voi. A me non fa ridere.
2000 -
Pravo, Patty - "Buongiorno a te" - da - Una
donna da sognare.
Questa
canzone è stata proposta, nel 2008, anche
dall'autrice, Pia Tuccitto.
Dopo "Pensiero stupendo" Patty Pravo aveva
scoperto che una canzone con spunti omosessuali ogni tanto non danneggia
affatto la carriera di una celebrità, anzi! Quindi, nonostante
la sua omofobia, ogni tanto affronta il tema: direi anzi che ormai
ci è abbonata.
Questa canzone descrive la situazione
di due donne, care amiche, una delle quali matura un sentimento di amore,
che manifesta all'altra. La canzone è la risposta dell'"altra",
che sottolinea come la lunga intimità amicale abbia reso impossibile
un sentimento d'amore o di desiderio erotico. C'è insomma quella
specie di "tabù dell'incesto", che si verifica tra amici.
"Forse potevo anche amarti / o forse
forse / un po' desiderarti
Ma dimmi come faccio adesso / di punto
in bianco: / sei l'amica più grande / non mi stanco di te".
L'io narrante un po' si scusa della sua impossibilità
di reciprocare il sentimento, e ribadisce quanto sia importante l'amicizia
fra loro due per lei:
"Comunque è bello / cercarti
tra la gente / io che senza di te / non riesco a ridere.
Buongiorno a te / che sei uguale a
me / ma sai com'è".
All'io narrante piace pensare di continuare
ad essere amiche, di invecchiare assieme.
"Se mi vuoi bene / non c'è niente
di male / se piangi per amore / cosa devo fare?"
Il testo è particolarmente bello e
la musica, un lento, dà la giusta atmosfera. Il pounto forte è
comunque l'interpretazione svagata, quasi assente, di Patty Pravo, che
rende la canzone un po' rarefatta e come stupefatta. La Pravo sarà
anche omofoba ma, quando ci si mette, come cantante ci sa fare, e non posso
negare che qui l'interpretazione sia superba.
Ascolto consigliato.
2000 - Saccani, Roberta e Taverna, Francesca
- "Prendere o lasciare" - da - Rent.
Questo
Cd è la colonna sonora della versione
teatrale italiana del musical Rent, del 1994, di cui esiste
anche una versione cinematografica (2005).
In
questo brano va in scena la reazione del personaggio di Maureen, la cui
ragazza, Joanne, s'è arrabbiata per il suo vizio di flirtare continuamente
con tutti/e.
Joanne
ribadisce che non può farci nulla, è fatta così, però
ogni sera lei è nel letto di Joanne, non in quello di qualcun'altra,
ed è questo ciò che conta. Perciò, conclude, se mi
vuoi la regola è "prendere o lasciare". Joanna però ribadisce
a sua volta che la stessa regola vale anche per lei... e il risultato è
che le due rompono la relazione.
Consiglio
di cercare
lo spezzone di questa scena su Yotube perché com'è ovvio
la canzone è nata per essere recitata, oltre che cantata,
e per quanto la musica sia bella, il brano da solo è un po' frigido.
(Un
nota: la festa alla quale le due litigano e si lasciano nel filmato era
quella di "fidanzamento" ufficiale di fronte alle loro famiglie e agli
amici!).
2000 - Mingo, Alan - "Ti coprirò d'amore"
- da - Rent.
In
questo brano il personaggio di Tom Collins offre al personaggio di Angel
di andare a vivere con lui, che lo proteggerà, e lo curerà.
I due hanno una relazione, come aveva rivelato Angel nel precedente brano
"Oggi è per voi" (che a parte questo dettaglio non ha nulla a tema
gay).
Angel
è un travestito prostituto malato di Aids, e finirà per morire
nella braccia di Tom.
Il
forte accento americano del cantante rende a tratti di difficile comprensione
il testo. La musica non è comunque un capolavoro e il brano ha più
un valore narrativo per lo spettacolo che un valore a sé.
2000 -
Silenzi, Luca, Cuore di fango (Ep). Autoprodotto.
A differenza che nel Cd precedente qui
la tematica gay non è più esplicita. Dei quattro brani diquesti
Ep si veda
-
01 - "Isole".
Rimpianto per una persona il cui sesso
non è specificato (l'io narrante le si rivolge con i "tu"). Si ripetono
i problemi d'intonazione già riscontrati nel
Cd precedente.
-
02 - "Fango".
Vale lo stesso che è stato
detto per la canzone precedente.
-
04 - "L'osservatore".
Riproposta,
con arrangiamento diverso, del brano già apparso l'anno prima nel
Cd Vizi
e conflitti.
2000 ca.
- Special in love - "Muoio per te" - (Demo). Poi in: Gay
right compilation (2002).
Questo Cd demo mi fu consegnato a mano
per recensione nel 2000, ma non riporta né data e né qualsiasi
altro dato di sorta (perfino sul Cd non è stampato nulla). Quindi
potrebbe essere anteriore alla data del 2000 qui indicata.
Il brano fu comunque pubblicato nella
Gay Right compilation, nel 2002.
(Commento
ancora da scrivere).
2000 - Trash, Sabryna - "Non
sono passiva!". (Singolo autoprodotto,
scaricabile
gratuitamente dal suo sito).
Mal
cantato, fuori sincronia con la musica, con testo troppo volgare per essere
citato qui, questa è la risposta sarcastica che, secondo quanto
riporta il suo sito, sarebbe stata creata per "i clienti sempre più
frequentemente passivi" (il sito aggiunge peraltro: "la Sabryna
attiva?!? auhahauauhahuauhahauaahua!!!!"):
"Non sono passiva!
/ Proprio per niente, anzi sono una vera macha!".
Trascurabile senza alcun
danno.
2000 - Trash, Sabryna
- "Oops...
L'ho ripreso di nuovo!" - (Singolo autoprodotto, scaricabile
gratuitamente dal suo sito).
Parodia di "Oops!...I did it again" di
Britney Spears.
Confessione alla madre, relativa all'irresistibile
attrazione che Sabrina confessa di provare per un certo dettaglio anatomico
maschile per agli usi creativi che se ne possono fare. Il testo è
troppo osceno per poterlo citare nelle parti più significative.
"Per tutti son la Sabrina la travestita,
sputtanata ormai dovunque. /
Mamma, che ci vuoi fare? Non mi posso
sposare, non fa per me. / (...) /
Mamma, scusami tanto, il vizietto ogni
tanto mi fa perdere il capo, oh mamma! /
Oops, l'ho ripreso di nuovo, mamma,
io non volevo: / per te è un dispiacere... e per me è
un piacere!".
Esprimo solidarietà alla povera madre
di Sabryna.
2000
- Tricarico, Francesco - "Brillantini" - da - Io sono Francesco.
Canzone che non
ho capito cosa voglia dire, dato che l'io narrante spiega che lui è
un uomo (dunque non si tratta d'un trans) ma oggi vuole vestirsi da donna,
e uscire di casa truccato "per capire se stesso".
"E l'immagine
è un'illusione: io posso diventare quello che mi pare / per trovare,
per capire che l'assoluto nella mia mente / è proprio in fondo,
è dove il sogno è il desiderio, non c'è paura. /
E io sto andando,
amore, in un tempio dorato / dove ci sono i fichi, il miele e il caco.
/ (...) /
Così vestito
da donna, e mi accorgo che io sono la donna più bella, / la donna
più bella, la donna che voglio e sogno io nella mia testa".
Non so voi, ma io in
questo groviglio di parole non riesco a trovare una gran logica...
Il vero tallone d'Achile
della canzone è comunque un altro: l'interpretazione vocale. Il
cantante fatica ad azzeccare le note e glissa dall'una all'altra nel tentativo
di farlo, e sforzando la voce negli acuti, "miagolando".
Purtroppo la melodia
giocava (in modo abbastanza raffinato, a dire il vero) con le dissonanze,
ma se ad esse si aggiungono le stecche il risultato finale è
a tratti la cacofonia.
Se la Cia usasse questa canzone per torturare
i prigionieri, si potrebbe fare a meno di Guantanamo...
2000 -
Unabomber - "6etero 6gay". (Singolo).
Remix
da discoteca di "Volga(y)rep"
di D.ablo (1989), di cui ripete ossessivamente solo il ritornello.
E basta.
<--- 1999
- vai al - 2001
--->
Inedito.
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