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2001 - La Crus - "Pensiero stupendo". Dal Cd: Crocevia.
Si può rivisitare divertendosi un
mito senza dissacrarlo? I La
Crus ci sono riusciti con questa elegante cover
della mitica "Pensiero
stupendo" di Patty Pravo (1977), edita nel 2001 nel loro cd
Crocevia.
Il video, semplicissimo nella struttura
narrativa pur essendo curato nella realizzazione formale (per quanto un
poco pasticciato), vede la presenza di due cantanti e una cantante, Patty
Pravo in persona, mentre s'inseguono e corteggiano in modo esplicito in
una discoteca etero (ma non troppo: verso la fine una coppia di ragazze
si carezza, finendo per baciarsi con trasporto).
La "genialata" della cover, e di
conseguenza del video, consiste nel ribaltamento della situazione della
canzone originaria, che vedeva una coppia eterosessuale alle prese con
una terza persona, una donna. Qui invece sono due uomini ad avere il "pensiero
stupendo" di "farlo a tre" con una donna.
Ovviamente acquisisce tutt'altro significato
anche la parte rivelatrice del sesso della terza persona: "E tu / e
noi / e lei / fra noi: / vorrei, / vorrei, / e lei adesso sa che vorrei...
/ Le mani, / le sue, / e poi un'altra volta noi due"...
Il videoclip non contiene nulla di gayo che sia degno di menzione in sé, limitandosi all'esibizione dei tre cantanti in un contesto un po' patinato, col montaggio spezzato e ansante tipico del linguaggio dei videoclip. Al più, alla fine, come massima sottigliezza narrativa, ci viene fatto intuire che tutta la scena potrebbe essere giusto un sogno ad occhi aperti di Mauro Ermanno Giovanardi (uno dei "La Crus"), mentre osservava adorante un poster di Patty Pravo... E sai che sorpresa narrativa che è.
D'altro canto, l'intenzione di produrre deliberatamente un clip sbilanciato sul versante gay è sottolineata anche nella scena conclusiva, quando Mauro Ermanno Giovanardi e il cantante-ospite Manuel Agnelli (del gruppo "Afterhours") si baciano (un po' scherzosamente, a dire il vero) al di sopra di Patty Pravo, che prima sbarra gli occhi simulando sconcerto, e poi ride come davanti a uno scherzo divertente.
E questa scena conclusiva mi ha fatto pensare
che la signorina Strambelli può aver riso qui, ma non
ha fatto ridere né nel 2004
né nel 2011
per le sue intemerate omofobe (una volta può essere un incidente
come ha sostenuto, ma due...).
Ragione per cui qui sorge un po' il dubbio
che se questo video affronta il tema in modo tanto leggero e sdrammatizzante,
il merito vada tutto ai La Crus e per nulla a lei... Ma tanto, "a caval
donato non si guarda in bocca".
(Una nota di costume
in margine a questo commento.
Ho faticato molto a capire
la data di pubblicazione di questo video (che ho appurato solo attraverso
il sito
del regista). Se Itunes, drastico, sentenzia addirittura che è
del 2011, il problema è che in Rete non iniziano ad apparirne tracce
prima del 2007. Si direbbe che gli spettatori italiani lo avessero in qualche
modo rimosso, come se fosse uscito "troppo presto".
E per una volta mi ha roso
il dubbio. Dopo tutte le maledizioni che ho scagliato contro i registi
e i discografari italiani che non hanno osato, almeno fino al 2011, proporre
nei clip di casa nostra la realtà lgbt, ecco un video che lo fa,
proponendo una canzone davvero bella... e che nessuno "si fila" per anni
ed anni. Ma vuoi vedere che coloro-che-hanno-torto forse hanno ragione,
sul fatto che il pubblico italiano non era ancora pronto?
In effetti, una cosa è
osservare l'omosessualità ingabbiata nei clip dei cantanti stranieri
(magari raccontata in una lingua che tutti fingono di sapere ma che in
Italia nessuno capisce, come l'inglese), o magari presentata in sit-com
ambientate in una realtà così diversa dalla nostra che
fra Los Angeles e Paperopoli non percepiamo alcuna differenza. Ma tutt'altra
cosa è vedersela squadernare, in lingua nostrana, in un qui-ed-ora
che potrebbe essere la discoteca sotto casa nostra. Fa rabbrividire immaginarla
infestata da simili coppie... Meglio non pensarci, quindi.
Confesso che per qualche interminabile secondo mi ha roso il dubbio sul fatto che forse i discografari non hanno tutti i torti nella loro reticenza omofoba, e qualche colpa sia da rifilare anche al gentile pubblico. O no?).
Il testo della canzone non ha alcun riferimento omosessuale, ma il videoclip di promozione contiene per alcuni secondi un bacio gay. Che nei video italiani in quel periodo erano piuttosto rari. Tant'è che il regista si sofferma per qualche secondo appena, al contrario di quanto avviene con i baci eterosessuali presenti nello stesso filmato.
Il video presenta la cantante in un bar che serve da bere (in un narghilè!) una misteriosa pozione verdognola che conferisce disinibizione e gioia di vivere a coloro che la bevono:
Nel 2002 la cantante italiana In-Grid
ebbe un successo mondiale con questo motivetto ossessivo, in lingua francese.
Sorprendentemente, a supporto d'una canzone di tanto successo esisteva
solo un video assolutamente miserello, che più che altro
ricorda i filmini di viaggio fatti dalla zia Carolina.
Nello stesso 2002 la canzone è
stata ripresa e rilanciata da un'altra cantante, nome d'arte Lamur, completamente
sconosciuta prima e dopo questo brano, ma la situazione s'è
ribaltata, dato che il video è stato affidato alle mani sapienti
Pierre
& Gilles.
Non ho trovato in
Rete nessuna notizia su questa strana "cover" (non è neppure
chiaro se il video sia del 2002 o del 2003) e tantomeno sulla cantante,
ed ho il sospetto che "Lamur" sia solo una prestanome inventata dal duo
parigino per creare una delle loro stravaganze su questa musica. Che senso
ha infatti una cover che esce a pochi mesi dall'originale, che ormai
aveva già drenato e saturato il mercato? Che senso ha che l'originale
sia uscito per una piccola etichetta, e la cover per la Emi? Che senso
ha che il video originale sia casereccio, e quello della cover sia un piccolo
gioiello d'arte, affidato a nomi prestigiosi?
Tutto ciò
non ha senso, a meno di pensare ad una specie di "adesso vi facciamo
vedere noi come si sarebbe dovuto promuovere"...
Se qualcuno ha maggiori
notizie su questo mistero, gli
sarò grato se me le farà avere.
Arrivando infine al nostro tema, noteremo subito che la canzone illustrata da questo video non ha tematica gay. La cantante si limita infatti a lamentarsi d'un amato bugiardo, che l'ha riempita di promesse, nessuna della quali è stata poi mantenuta:
Tu m'hai promesso le note di Mozart,Da queste premesse era ben difficile trarre implicazioni gay.
non piatti rotti.
Tu m'hai promesso di farmi tua regina,
ho avuto per scettro una scopa.Tu m'hai promesso...
Tu sei un fottuto.
A meno di essere Pierre
& Gilles, appunto. Che sono riusciti ad infilarci dentro
un paio di ragazzi decisamente avvenenti, che ballano in modo sensuale
vestiti da marinaretti o a torso nudo.
Nonché una stoccata finale che
svela il mistero di quanto afferma la cantante: un tableau vivant di
quelli loro, con una foto di matrimonio, che se osservata con attenzione
rivela che anche la moglie è un uomo (in abiti da sposa).
E questo in effetti chiarirebbe il motivo per cui tante promesse
romantiche non siano state mantenute...
2002 - Ruki Vverh, "On tebja celuet" ("He is kissing you"). Dal Cd: Konec popse, tantsuyut vse.
Un bel gol per i video dell'ex Oltrecortina,
che nella loro ingenuità dimostrano che non è necessario
un budget plurimiliardario per fare il botto, dato che a volte
basta avere idee. Anche idee assolutamente non originali, però
pur sempre idee.
Che sarebbero poi quella roba che latita
nei video fantastriliardari, che sono tutti esteriormente splendidi quanto
lo è un campione di nuoto diciottenne, ma nutrienti quanto la saccarina,
e preziosi quanto il similoro.
Il mondo mi perdonerà (spero!)
se confesso che non capisco una sola parola del testo russo di questo videoclip.
Per capirlo mi baso su
un
paio di traduzioni inglesi presenti
in Rete, il cui testo russo, però, non mi pare c'entri
nulla con le parole che sento cantare, almeno a giudicare dal poco
che riesco a decifrare di alfabeto cirillico.
Ma la genialità del video sta proprio nell'aver introdotto di suo la tematica, che rende interessante una situazione altrimenti frusta e banale.
Le immagini che scorrono sulle parole della
canzone presentano infatti in parallelo la sequenza d'un ragazzo bellissimo
a torso nudo (il regista deve aver fatto razzia nelle migliori agenzie
russe di fotomodelli!) che a poco a poco si trucca il viso come una donna,
e d'un altro ragazzo bellissimo, che abbraccia teneramente la sua fidanzata,
e ci va a passeggio nel parco.
Nel finale le due storie si ricongiungono,
con una sterzata in senso omosessuale, in un locale con spettacolo di travestiti
(e magari le scombiccherate drag italiane fossero belle un decimo
di questa che si esibisce nel video!), sul cui palcoscenico appare il ragazzo
che si stava truccando.
E qui... guardatevi il video e sapete
cosa succede.
Anche la musica - e mi vergogno ad ammetterlo davanti al mondo - è azzeccata, nonostante la sua banalità sconcertante: una motivetto d'una battuta ripetuto due volte, modulato, ripetuto altre due volte, modulato di nuovo, ripetuto, modulato ancora, ripetuto... Eppure, nonostante la sua cretinaggine, mi sono trovato il cervello impestato, e non ho potuto fare a meno di canticchiarla a distanza di diversi giorni dalla visione del clip, pur non sapendone le parole...
Che dire? Non si può negare che
questo sia un clip riuscito!
Avercene, di proposte così, anche
in Italia!