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Plüschow, chi era costui? Da quando Sandro Avanzo lo presentò sulle pagine di "Babilonia" come un fotografo tutto sommato "misterioso" [1] non è passata molta acqua sotto i ponti. Ciononostante le notizie sul conto di questo artista tedesco di fine secolo hanno continuato ad accumularsi, rendendolo sempre meno "misterioso", cioè sempre meno "cugino povero di Gloeden" e sempre più personalità artistica autonoma. Una decina d'anni dopo quel'articolo per merito dell'editore "La conchiglia" di Capri si è addirittura tenuta a Napoli la prima mostra italiana di foto di Plüschow sicuramente autentiche, ed altre simili mostre sono annunciate per il futuro. La pubblicazione di libri, anche a buon mercato, contenenti fotografie sue e dei suoi aiutanti [2] ha infine contribuito a fare un po' d'ordine in un campo, la foto di nudo maschile d'anteguerra, in cui le attribuzioni variavano da un giorno all'altro soprattutto per motivi commerciali (era più facile e più redditizio smerciare una foto del già noto Wilhelm von Gloeden (1856-1931) che una dell'oscuro Plüschow). Vediamo allora di fare il punto sulle nuove informazioni [3]. Il tedesco Wilhelm
von Plüschow (1852-1930) arriva
dal natio Mecleburgo a Roma attorno ai vent'anni, come commerciante
di vini. Non si sa quando, fra il 1872 e il 1890, si stabilì come
fotografo a Napoli, dove comunque la sua presenza è sicuramente
documentata nel 1890 in via Mergellina, seconda rampa di Posillipo 55.
Successivamente (dal 1903) si spostò in un nuovo studio di corso Umberto 333 (oggi Via del Corso 333), dove abitò al quarto (e ultimo) piano. Qui lo assistono due aiutanti fotografi: Pietro Magnotti ed Enrico Simoncini. Questi gli inizi della sua carriera; quanto alla fine, essa arrivò per colpa di due scandali: il primo nel 1902 ed il secondo nel 1907[4]. Edward Stevenson, un americano che verso il 1904 scrisse un libro oggi rarissimo sull'omosessualità, pubblicandolo in Italia nel 1908 con lo pseudonimo "Xavier Mayne", ci ha conservato memoria della prima denuncia: [A seguito del "caso Krupp" nel 1902] lo stesso accanimento contro gli omosessuali si è verificato in uno scandalo, a Roma, che ha coinvolto il ben noto fotografo P., accusato di prossenetismo abituale e corruzione di minori, un caso che coinvolge un gran numero di persone di elevato ceto e di tutte le nazionalità, professioni e condizioni sociali.Il secondo scandalo scoppiò il 14 maggio 1907. Plüschow stavolta fu arrestato per: una denuncia sporta dal signor Alfredo Marinelli, abitante al vicolo del Villano, 63, il quale esponeva come il proprio figliuolo Ernani, di 12 anni, fosse stato fotografato dal Plüskow (sic), nel suo studio di Corso Umberto, in un atteggiamento non conforme alle leggi del pudore [7].L'appartamento che si intravede nelle foto di Plüschow è così descritto da un articolo di giornale: L'ambiente nel quale convenivano i modelli del Plüskow [sic] è al riparo da ogni sguardo indiscreto.E da un altro articolo: L'appartamento del sig. Pluschow si compone di otto stanze, fra cui due salotti, uno dei quali elegantissimo, dalle pareti ricoperte di quadri a olio, di varia dimensione, di fotografie in grande formato di ciociarette e ciociaretti, vestiti nei loro pittoreschi costumi, o nel costume che usavano Adamo ed Eva [9].Ciò che queste descrizioni dell'appartamento con le allusioni alla sua lussuosa eleganza cercano di insinuare è che Pluschow gestisse clandestinamente un bordello, e avesse perciò arredato la casa di conseguenza. Non conosco
l'esito del processo (un mio tentativo di rintracciare gli atti presso
l'Archivio di Stato a Roma è fallito perché i processi successivi
all'anno 1890... non sono stati ancora archiviati, e giacciono accatastati
in un sottoscala!) [10].
Comunque sia, poco prima del 1910 Plüschow era ancora al lavoro in Italia, ma "convertito" all'innocua foto di paesaggio. La quale però non dovette rendere molto, se verso il 1910 egli gettò la spugna e tornò in Germania. Calò così il sipario su di lui: non si sa più nulla della sua vita fino al 1930, anno della morte. Plüschow
aveva iniziato verso il 1880 a produrre, forse a Napoli, immagini di
ragazzi (e anche molte di ragazze, per onor del vero) nudi, e nel decennio
1880-1890 fu tra i più celebri autori (se non il più celebre)
di questo tipo d'immagini in Europa..
Plüschow produsse e pubblicò anche libri di paesaggio, ritratti, e come si è già detto nudi femminili. Insomma, fu fotografo professionista a tempo pieno, che dalla fotografia ricavò di che vivere (anche se nei processi fu accusato, sembra, di prossenetismo, non è possibile sapere se a ragione o torto). Solo a partire dal 1890 si fece vivo sul mercato del nudo maschile il cugino Wilhelm von Gloeden, al quale la leggenda vuole (a torto) che nel 1876-1878 lo stesso Plüschow avesse insegnato a fotografare durante il comune soggiorno napoletano. Di certo c'è che i due si conobbero, come dimostrano alcuni ritratti di Plüschow che suona il mandolino, scattati sulla scala della casa taorminese di Gloeden, e le foto di alcuni modelli di Gloeden, scattate sulla terrazza della casa napoletana di Plüschow. Gloeden
si fece strada a poco a poco, e coi decenni la sua fama ha del tutto cancellato
la memoria del cugino, al punto che fino a poco fa (ma accade ancora oggi),
come ho detto, le opere di Plüschow erano spesso pubblicate (e vendute)
sotto il nome di Gloeden.
Tale confusione
appare ormai abbastanza strana, dato che le immagini di Plüschow possiedono
un'immediatezza, una crudezza, un realismo che Gloeden invece
deliberatamente evita.
Mentre i lavori di Gloeden presentano un aspetto artistico-sperimentale più accentuato e si ispirano alle tendenze artistiche della sua epoca, l'opera di Plüschow ne appare nettamente differenziata tanto sul piano dello stile quanto su quello del contenuto. Essa pare evolversi dalla semplice messa in scena ad una concezione verista del nudo.[14].Se artisticamente le immagini di Gloeden sono dunque senz'altro superiori, quelle di Plüschow possiedono un'immediatezza ed una forza che mancano a quelle di Gloeden: Sebbene i modelli di Gloeden fossero, in media, leggermente più giovani, questi mostrava una preferenza per i ragazzi in carne e muscolosi; i modelli di Plüschow tendono ad essere più esili.Se il rischio costante di Gloeden è scadere, a causa di eccesso di "abbellimenti artistici" ed orpelli, nel puro e semplice kitsch, al contrario Plüschow non pecca mai di eccesso di alibi, anzi semmai a volte rischia di scadere, a forza di inseguire un realismo crudo, nel volgare ed anche, ebbene sì, nel pornografico. Il fatto che nelle sue foto appaiano anche ragazzi in semi-erezione mostra che l'intento erotico era cercato consapevolmente.
Questo è, in breve, un riassunto delle nuove informazioni che le ricerche su Plüschow ci hanno dato nei dieci anni successivi al primo articolo su "Babilonia". Senza dubbio rimane ancora molto da scoprire. Speriamo perciò che le iniziative encomiabili come quella de "La conchiglia" di Capri, che ha promesso di trarre anche un libro dalla mostra, proseguano negli anni a venire. L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi gli segnalerà eventuali errori contenuti in questa pagina. |
Note
[1] Sandro Avanzo, Wilhelm von Plüschow, il cugino povero, "Babilonia" n. 38, luglio-agosto 1986, pp. 18-21. Dopo la pubblicazione
online di questo mio studio, Enrico Oliari ha svolto ulteriori
ricerche, riuscendo
nel 2005 a trovare addirittura la sentenza, e correggendo
in numerosi punti quanto da me scritto. Una mia biografia di Plueschow, aggiornata al 2012, si trova qui. [2] Bernhard Albers (a cura di), Galdi / Gloeden / Plüschow. Aktaufnahmen aus der Sammlung Uwe Scheid, Rimbaud Presse, Aachen 1993; Volker Janssen (a cura di), Wilhelm von Gloeden, Wilhelm von Plüschow, Vincenzo Galdi: Italienische Jünglings-Photographien um 1900, Janssen Verlag, Berlin 1991; Peter Weiermeier, Guglielmo Plüschow, Taschen verlag, Köln 1994 (con saggio biografico e ampia bibliografia, anche in francese e inglese); Et
in Arcadia ego. Fotografien von Wilhelm von Gloeden, Guglielmo Plüschow
und Vincenzo
[3] Gli studi su Plüschow da consultare sono: Bruce Russel, Wilhelm von Gloeden, Wilhelm von Plüschow. Two photo essays. I Von Plüschow: toward a definition of his canon. In: "Visual communication", IX, spring 1983, n. 2, pp. 57-59 e 65-71. Ulrich Pohlmann, Wer war Guglielmo Plüschow?, "Fotogeschichte", n. 29, VIII 1988, pp. 33-38. Uwe Scheid, Il vero nudo: Aktstudien von Guglielmo Plüschow, "Fotogeschichte" n. 29, VIII 1988, pp. 9-21 (non vidi). Winckelmann (pseud.), A rediscovered boy-photographer. Guglielmo Plüschow (1852-1930), "Gayme" n. III 1, 1996, pp. 22-30. [4]
Sul primo vedi Weiermeier, Op. cit., p. 92, e
Xavier Mayne (pseud. di Edward Stevenson), The
intersexes, edito in proprio, Roma 1908, pp. 485-486. L'intero testo è oggi disponibile su Wikisource. [Aggiunta
del 2005. La scoperta in flagrante del "cantante tedesco" (Ludwig Wüllner (1858-1938), ai tempi una celebrità della lirica, che dovette ritirarsi dalle scene per un po', trasferendosi a Taormina) avvenne in realtà nello scandalo del 1907, come emerge senza
alcun dubbio dalla sentenza. Mayne sta quindi mescolando fatti
del 1907 con quanto dice essere accaduto nel 1902.
[5] Ovviamente il parente è suo cugino Wilhelm von Gloeden. [6] Xavier Mayne, Op. cit., pp. 485-486. [7] Anonimo, Un fotografo corruttore, "La tribuna", 15 maggio 1907. [8] Ibidem. [9] Anonimo, L'arresto di un fotografo tedesco, "Il messaggero", 15 maggio 1907, p. 4. Sulla vicenda
cfr. anche:
Anonimo, Il fotografo tedesco arrestato, "Il messaggero", 16 maggio 1907, p. 4; Anonimo, Un processo scandaloso, "Il Messaggero", 15 giugno 1907. Anonimo, Fotografi corruttori, "Bollettino della lega per la moralità pubblica", XIII 2 1908, pp. 6-7; Lino Ferriani, E lo scandalo del fotografo?, "Battaglie d'oggi", III 14, 1907, pp. 1-2. [10]
Come detto sopra, l'esito
del processo è stato nel frattempo scoperto da Enrico Oliari:
Plüschow fu condannato il 4/4/1908 a sette mesi e dieci giorni di
carcere e mille lire di multa per prossenetismo (cioè aver
fatto da ruffiano, aiutando i prostituti suoi modelli a conoscere
clienti: i giudici specificano di condannare in base all'art. 346 (prossenetismo)
anziché 345 (corruzione e avvio alla prostituzione) perché
i ragazzi non erano stati "corrotti" da Plüschow, ma facevano già
"la vita" per conto loro).
[11] La foto è pubblicata da Pohlmann, Op. cit., p. 36, fig. 5. [12] Oggi (2005) sappiamo che non si trattò di un nuovo processo, ma solo della conferma definitiva della precedente sentenza comminata nel 1907. Infatti,
come appare da un'annotazione in calce alla sentenza, il 29/5/1909 fu rigettato
l'appello di Plüschow,
e il 12/10/1909 fu rigettato anche l'ultimo ricorso.
Di conseguenza, le autorità di polizia potrebbero avergli emesso un "foglio di via" in qualsiasi momento successivo al 12 ottobre 1909. Non
ci fu insomma una "partenza" deliberata, a quanto pare, ma un esilio --
senza ritorno.
[13]
Bianca Pilat (a cura di), Wilhelm von Gloeden c/o Guglielmo Plüschow,
Galleria di arte contemporanea, Milano 1987.
Cfr. anche: V. Mor., Il nudo secondo il misterioso barone von Plüschow, "Corriere della sera", 19/12/1983. |