Da:
Confessions of a
European intellectual
[1946] [1]
.
Chap.
18. Sicily, Taormina, and connected matters
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Cap.
18. Sicilia, Taormina e questioni correlate.
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(...) The
“rich foreigners” of Taormina were much more
colourful perhaps because most of them were really rich only
in the eyes of Sicilian fishermen, or perhaps because most of
them were a bit “queer” not only in their erotic
habits.
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(...) I
“ricchi stranieri” di Taormina erano molto più
pittoreschi, forse perché la maggior parte di loro era
ricca solo agli occhi dei pescatori siciliani, o forse perché
la maggior parte di loro non era un po' “queer”[2]
solo nelle
abitudini erotiche.
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Breaking
free from the usual social conventions, they had become
prisoners of their dreams, and lived in the strangely isolated
sphere of Taormina a strangely artificial life of their own.
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Liberandosi
dalle consuete convenzioni sociali, erano diventati
prigionieri dei loro sogni, e vivevano nella sfera stranamente
isolata di Taormina una vita stranamente artificiale e tutta
loro.
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Their
particular worship of antiquity had something touchingly
anachronistic and involuntarily parodistic, like the terribly
sweetish pictures which one of the oldest members of this
little colony used to produce for sale, in order to make a
living.
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La
loro particolare adorazione dell'antichità aveva
qualcosa di anacronistico in modo toccante e involontariamente
parodistico, come le fotografie terribilmente dolciastre che
uno dei membri più anziani di quella piccola colonia
era solito produrre per la vendita, per guadagnarsi da vivere.
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Originally
a Prussian officer descended from an old Junker family, he one
day had discovered his real vocation and had escaped to this
enchanted island. He had grown a beard and had become a
photographer.
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Originariamente
un ufficiale prussiano discendente da un'antica famiglia di
Junker[3],
un giorno aveva scoperto la sua vera vocazione ed era fuggito
su quest'isola incantata. Si era fatto crescere la barba ed
era diventato fotografo.
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To
his own and his fellow believers’ delight, he took
innumerable pictures of pretty fisher boys.
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Per
la gioia sua e dei suoi correligionari, scattò
innumerevoli foto di graziosi pescatorelli.
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Disguised
in a somewhat fragmentary Greek costume or without any
costume, but with little wreaths of flowers in their hair and
a Pan’s pipe in their hands, they were supposed to
revive the feeling of antiquity.
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Camuffati
con un costume greco un po’ raffazzonato o senza alcun
costume, ma con ghirlandette di fiori tra i capelli e un
flauto di Pan in mano, puntavano a far rivivere il sentimento
dell’antichità.
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For
a more objective observer this sentimental masquerade had
something irresistibly comical. But of course the expression
of emotions which you do not share seems always somewhat
“funny.”
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Per
un osservatore più obiettivo questa mascherata
sentimentale aveva qualcosa d'irresistibilmente comico. Ma
ovviamente qualsiasi espressione di sentimenti che non
condividi ti sembra sempre un po’ "buffa".
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And
even a couple of quite normal but too visibly enamored lovers
will sometimes have for the cool observer a delightful
ridiculousness. (...)
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E
anche una coppia di amanti del tutto normali, ma troppo
visibilmente innamorati, sembrerà talvolta, a un
osservatore distaccato, deliziosamente ridicola. (...)
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L'autore
ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e
ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa
pagina, e chi gli segnalerà
eventuali errori in essa contenuti.
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Note
[1]
Il testo (pubblicato direttamente in inglese, durante l'esilio
negli Usa come antinazista) viene da: Franz Schoenberner,
Confessions
of a European intellectual,
MacMillan, New York 1946, p. 227 (ma l'introduzione è
datata 1943 e la visita a Taormina di cui parla risale al 1924).
L'interro capitolo propone cosiderazioni
sull'omosessualità (intesa ancora come "amore greco");
la citazione che ne traggo testimonia il totale mutamento
d'estetica avvenuto entro il 1943, che aveva reso ridicolo ciò
che ai tempi di Gloeden era sembrato la migliore espressione del
senso artistico.
[2]
In inglese "queer"
vuol dire sia "eccentrico, buffo, bizzarro, strano,
stravagante", che "omosessuale".
[3]
Nome dato alle famiglie prussiane di proprietari terrieri.
Chiaramente Schoenberner parla per sentito dire, su un personaggio
ormai scomparso, e qualche informazione inizia ad essere
sbagliata: infatti Gloeden non era mai stato un "ufficiale
prussiano".
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