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Franz Schoenberner (1892-1970)

Franz Schoenberner


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Da: Confessions of a European intellectual [1946] [1] 

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Chap. 18. Sicily, Taormina, and connected matters

Cap. 18. Sicilia, Taormina e questioni correlate.

(...)
The “rich foreigners” of Taormina were much more colourful perhaps because most of them were really rich only in the eyes of Sicilian fishermen, or perhaps because most of them were a bit “queer” not only in their erotic habits.

(...)
I “ricchi stranieri” di Taormina erano molto più pittoreschi, forse perché la maggior parte di loro era ricca solo agli occhi dei pescatori siciliani, o forse perché la maggior parte di loro non era un po' “
queer[2] solo nelle abitudini erotiche.

Breaking free from the usual social conventions, they had become prisoners of their dreams, and lived in the strangely isolated sphere of Taormina a strangely artificial life of their own.

Liberandosi dalle consuete convenzioni sociali, erano diventati prigionieri dei loro sogni, e vivevano nella sfera stranamente isolata di Taormina una vita stranamente artificiale e tutta loro.

Their particular worship of antiquity had something touchingly anachronistic and involuntarily parodistic, like the terribly sweetish pictures which one of the oldest members of this little colony used to produce for sale, in order to make a living.

La loro particolare adorazione dell'antichità aveva qualcosa di anacronistico in modo toccante e involontariamente parodistico, come le fotografie terribilmente dolciastre che uno dei membri più anziani di quella piccola colonia era solito produrre per la vendita, per guadagnarsi da vivere.

Originally a Prussian officer descended from an old Junker family, he one day had discovered his real vocation and had escaped to this enchanted island. He had grown a beard and had become a photographer.

Originariamente un ufficiale prussiano discendente da un'antica famiglia di Junker[3], un giorno aveva scoperto la sua vera vocazione ed era fuggito su quest'isola incantata. Si era fatto crescere la barba ed era diventato fotografo.

To his own and his fellow believers’ delight, he took innumerable pictures of pretty fisher boys.

Per la gioia sua e dei suoi correligionari, scattò innumerevoli foto di graziosi pescatorelli.

Disguised in a somewhat fragmentary Greek costume or without any costume, but with little wreaths of flowers in their hair and a Pan’s pipe in their hands, they were supposed to revive the feeling of antiquity.

Camuffati con un costume greco un po’ raffazzonato o senza alcun costume, ma con ghirlandette di fiori tra i capelli e un flauto di Pan in mano, puntavano a far rivivere il sentimento dell’antichità.

For a more objective observer this sentimental masquerade had something irresistibly comical. But of course the expression of emotions which you do not share seems always somewhat “funny.”

Per un osservatore più obiettivo questa mascherata sentimentale aveva qualcosa d'irresistibilmente comico. Ma ovviamente qualsiasi espressione di sentimenti che non condividi ti sembra sempre un po’ "buffa".

And even a couple of quite normal but too visibly enamored lovers will sometimes have for the cool observer a delightful ridiculousness.
(...)

E anche una coppia di amanti del tutto normali, ma troppo visibilmente innamorati, sembrerà talvolta, a un osservatore distaccato, deliziosamente ridicola.
(...)

 
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L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.

Note 

[1] Il testo (pubblicato direttamente in inglese, durante l'esilio negli Usa come antinazista) viene da: Franz Schoenberner, Confessions of a European intellectual, MacMillan, New York 1946, p. 227 (ma l'introduzione è datata 1943 e la visita a Taormina di cui parla risale al 1924).

L'interro capitolo propone cosiderazioni sull'omosessualità (intesa ancora come "amore greco"); la citazione che ne traggo testimonia il totale mutamento d'estetica avvenuto entro il 1943, che aveva reso ridicolo ciò che ai tempi di Gloeden era sembrato la migliore espressione del senso artistico.

[2] In inglese "queer" vuol dire sia "eccentrico, buffo, bizzarro, strano, stravagante", che "omosessuale".

[3] Nome dato alle famiglie prussiane di proprietari terrieri. Chiaramente Schoenberner parla per sentito dire, su un personaggio ormai scomparso, e qualche informazione inizia ad essere sbagliata: infatti Gloeden non era mai stato un "ufficiale prussiano". 


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