YOSHIDA, AKIMI, Banana fish 1, Planet Manga / Panini comics, Modena 2002.
Questo manga giapponese del 1985 è decisamente anomalo. Ambientato a New York, nel mondo delle bande giovanili e della delinquenza, ha per protagonista un bellissimo diciassettenne biondo, Ash Lynx, capobanda criminale, omosessuale, ex prostituto...
Le mescolanza di elementi
da "eroe positivo" e "cattivo" è senz'altro inusuale, così
come lo è il ruolo degli omosessuali in questo fumetto: omosessuale
è infatti anche lo spietato capomafia "Papa Dino", che ha
un debole per Ash e ne è stato cliente in passato.
Omosessuali anche altri
personaggi della
serie (in 19 volumi), sia sul lato dei "buoni" che su quello
dei "cattivi" ed anche "cattivissimi".
Accanto ai protagonisti già nominati appaiono poi due giapponesi, sbarcati a New York per girare un documentario sulle gang giovanili: uno dei due è il bruno ed efebico diciannovenne Eiji, assistente. Fra i due scocca subito un'ardente... amicizia... Infatti nel 1985 certe cose potevano essere solo espresse tramite allusioni, ma non rese esplicite. Quindi se cercate un fumetto con una storia esplicitamente gay, questa serie non è quel che fa per voi.
In questo episodio Eiji si troverà, assieme ad Ash, prigioniero di Papa Dino, che vuole da Ash un campione di droga rarissima, il "Banana fish", di cui è entrato accidentalmente in possesso.
Il braccio destro di Papa Dino, Marvin, è omosessuale ha un debole per Ash, e fra le violenze che infligge al prigioniero progetta d'includere anche quella sessuale. Ma l'intenzione va a monte ed anzi, nel trambusto Eiji riesce a evadere...
Nota: per un vezzo snob puristico il senso di lettura del fumetto non è stato rovesciato ma conserva quello giapponese (invertito: dal fondo verso l'inizio e da destra verso sinistra).
YOSHIDA, AKIMI, Banana fish 2, Planet Manga / Panini comics, Modena 2002.
Secondo episodio della serie di manga giapponesi Banana fish.
Eiji, benché
ferito, è riuscito a dare l'allarme e la polizia interviene. Marvin
fugge, inseguito da Ash, che però viene "seminato". Ma Papa
Dino provvede a "incastrare" Ash, facendo trovare il cadavere
di Marvin con accanto la pistola di Ash... e per aggiungerci anche un movente,
filmini e foto pornografiche che ritraggono Marvin mentre violenta Ash
decenne.
Ash viene arrestato, e in
carcere dovrà difendersi dagli uomini di Papa Dino che vogliono
fargli la pelle. E a un certo punto riescono a stuprarlo in gruppo (no,
questo non è un fumetto per educande).
L'episodio si conclude con il compagno di cella di Ash che cerca di violentare di nuovo il ragazzino...
Divertente la scena in cui Ash, per passare ad Eiji - in visita al carcere - un biglietto in cui gli chiede di recuperare il campione di Banana fish (la droga che ha ridotto il suo fratello maggiore a un vegetale), lo bacia appassionatamente davanti a tutti... mettendogli in bocca il messaggio.
Il turbamento di Eiji per l'esperienza lascia prefigurare interessanti sviluppi successivi... (che non ci saranno!).
YOSHIDA, AKIMI, Banana fish 3, Planet Manga / Panini comics, Modena 2002.
Terzo episodio della serie
di manga giapponesi Banana fish.
Alle prese col suo compagno
di cella che vuole violentarlo, Ash ovviamente riesce a sopraffarlo
e dargli una lezione.
Esce dal carcere in libertà
provvisoria, ma è sempre inseguito dagli uomini di Papa Dino,
che vogliono che riveli dove sia il campione di "Banana fish", prima di
ucciderlo.
Da parte sua Ash vuole uccidere
Papa Dino: suo fratello è infatti morto (grazie agli uomini di Papa
Dino) senza mai riprendersi dagli effetti di "Banana fish". Ash sfugge
quindi ai suoi accompagnatori, portando con sé Eiji, e tende un
agguato a Papa Dino il giorno in cui va a cena in un ristorante... che
è in realtà solo una copertura per il suo traffico
di bambini da prostituire a personaggi ricchissimi e potenti.
Fallito l'agguato, ferito,
Ash coi suoi accompagnatori tornerà alla casa natale per vedere
se tra gli effetti del fratello morto si trovino foto e nomi che possano
far risalire agli spacciatori di "Banana fish".
Il padre lo accoglie non
proprio con gioia, chiedendogli sarcastico se i suoi accompagnatori siano
clienti da lui adescati.
Ma durante il soggiorno
l'intimità fra lui ed Eiji cresce...
YOSHIDA, AKIMI, Banana fish 4, Planet Manga / Panini comics, Modena 2003.
Quarto episodio della serie
di manga giapponesi Banana fish.
Qui l'aspetto di "poliziesco
d'azione" inizia a prendere il sopravvento e la vita di Ash inizia
a passare in secondo piano.
Ma non prima che abbiamo
saputo da padre la storia di Ash: violentato ad otto anni da un potente
uomo politico locale, la denuncia non aveva sortito alcun effetto. Da qui
il paterno consiglio: se ti succedesse di nuovo, almeno fatti
pagare. [Credo che questa autrice, o la morale giapponese che esprime,
o tutte e due, siano mostruose].
Ash ha preso sul serio il
consiglio, ma ad otto anni ha ucciso un cliente che non lo voleva pagare.
Ma nella casa del pedofilo erano state trovate ossa di bambini, da lui
uccisi. Da qui era iniziato il calvario di Ash.
Per quanto riguarda la trama
di questo episodio, Papa Dino ha capito dove sia andato Ash, ed ha mandato
i suoi uomini a catturarlo. Ma costoro falliscono, e Ash e i suoi amici
vanno a Los Angeles, a cercare una persona trovata nelle carte del fratello:
un chimico, l'inventore del Banana fish.
Ma nella casa l'uomo non
c'è, c'è solo il suo figlio adottivo, l'apparentemente effeminato
Youssis, un cinese sedicenne, dai lunghi capelli. Che però
non è chi dichiara di essere.
Papa Dino intanto s'è
assicurato l'appoggio della mafia cinese per recuperare Ash. E...
Due altri momenti significativi in questo episodio: il fotografo giapponese, Ibe, ammette (p. 18) che Eiji non era in realtà il assistente. Lo ha solo portato con sé perché "gli deve molto". Dopo tutto Eiji è stato il suo primo modello. E chi vuole capire, avrà qui bel che capito il motivo per cui Ibe se la prenda tanto per quel cretino di Eiji, che a parte cacciarsi nei guai e cadere in estasi per il bell'Ash non sa fare altro...
Infine (p. 162), quando la
situazione si fa cupa, e Ibe parla di tornare subito in Giappone, sia Eiji
che Ash hanno una mezza crisi isterica di sconforto.
Ah, che cose meravigliose
sa fare la profonda "amicizia" per un... semi-sconosciuto!
YOSHIDA, AKIMI, Banana fish 5, Planet Manga / Panini comics, Modena 2003.
Quinto episodio della serie
di manga giapponesi Banana fish.
La mafia cinese è
riuscita a rapire Eiji e a catturare Ash, i suoi amici, e
il chimico inventore di Banana Fish. Che, si è scoperto, era stata
sperimentata dall'esercito in Vietnam (fra gli altri, anche sul fratello
di Ash) perché permette di controllare la coscienza di chi l'assume,
instillandogli ordini post-ipnotici.
I cinesi consegnano tutti
a Papa Dino, assieme a Youssis (specificando che se gli piace
può farne l'uso che crede). E in effetti quando giunge la notizia
dell'arrivo a New York di Ash, Papa Dino era a letto assieme a Youssis
ed Eiji, nudo e legato, e stava proprio per...
I prigionieri vengono tutti
portati a pranzo, un pranzo di lusso, nel quale Papa Dino ricorda ad Ash
quante cose avesse fatto per lui e gli avesse insegnato quando era il suo
toy-boy. Da merce più pregiata del suo bordello minorile,
a giocattolo personale del boss e suo potenziale erede... Ma no, Ash gli
si è rivoltato contro!
Dopodiché Dino porta
tutti nella stanza delle esecuzioni capitali. Dove fa entrare una cavia
a cui è stato iniettata Banana fish (che è riuscito a far
sintetizzare di nuovo): si tratta di uno dei compagni di Ash (che aveva
tradito il suo capo).
Il test: sulla base del
comando post-ipnotico deve uccidere e sbudellare Eiji.
YOSHIDA, AKIMI, Banana fish 6, Planet Manga / Panini comics, Modena 2003.
Sesto episodio della serie
di manga giapponesi Banana fish.
L'omoerotismo ha poco spazio
in questa puntata, quasi tutta di azione. Per non guastare la sorpresa
a chi volesse leggerlo, dirò solo che ovviamente Ash riesce
a salvare Eiji e ad uccidere il suo assalitore, e a liberarsi, anche
grazie all'aiuto di Youssis, che liberando Ash riesce a suscitare
un trambusto utile a rubare la formula di "Banana fish", da mettere a frutto
per la mafia cinese. Accresce il trambusto l'attacco di due bande di ragazzi
di strada, per liberare Ash e il suo amico.
Quanto all'omoerotismo,
c'è giusto qualche momento romantico quando Ash trova Eiji (che
era stato destinato al piacere di Papa Dino e al suo bordello) e
deve nuovamente separarsi da lui per scappare divisi. Ma nulla di più.
YOSHIDA, AKIMI, Banana fish 7, Planet Manga / Panini comics, Modena 2003.
Settimo episodio della serie
di manga giapponesi Banana fish.
Ash sta preparando
la sua vendetta su Papa Dino Golzine. E intanto convive con
Eiji. L'autrice mostra in tutta una serie di aneddoti la loro intimità,
il fatto che solo Eiji riesce a comunicare serenità ad Ash, e che
lo accudisce come una mogliettina.
Ma fra i due s'innalza come
una barriera il tabù dell'omosessualità: quando Ash comunica
ridendo di essere biondo anche sul pube, ed Eiji dice ridendo "fa' vedere"
(p. 35) la reazione è imbarazzo e paura. Ok, abbiamo toccato un
tasto che l'autrice, visto l'anno di pubblicazione, non poteva infrangere.
Per il resto, in questo episodio
Dino Golzine corrompe il sindaco di New York per far dare la caccia
ad Ash da parte di tutti i poliziotti. Ash reagisce entrando nel sistema
informatico della mafia còrsa (quella di Dino) rubandogli parecchio
denaro e facendo ricadere la colpa del furto su di lui: per l'impresa usa
la password di Papa Dino, carpitagli quando era il suo giocattolo sessuale.
Dino, chiamato in Europa
a rendere conto dell'accaduto, incarica un teppista rivale di Ash di ucciderlo,
in sua assenza.
Ed Ash si prepara allo scontro
mortale... e a rimandare Eiji in Giappone.
YOSHIDA, AKIMI, Banana fish 8, Planet Manga / Panini comics, Modena 2003.
Ottavo episodio della serie
di manga giapponesi Banana fish.
"A me non è permesso
frequentare il mondo normale. Chi mi circonda è costantemente in
pericolo" (p. 86). Così Ash giustifica ad Enji
il fatto di non avere nessuna avventura con ragazze (così
come non ne ha avute nemmeno Eiji, che a quanto dice risulta, a 19 anni,
completamente "vergine").
A quattordici anni, spiega
Ash, c'era una ragazza che avrebbe voluto diventare "la ragazza del capo",
con lui. Ma fu uccisa da chi pensava che lo fosse già, a titolo
di vendetta trasversale... Quindi...
Questo discorso anticipa
di poco il tentativo di Ash di mettere su un aereo Eiji (senza che il giapponesino
lo sappia). Ed è quindi la spiegazione al tempo stesso del gesto
che Eiji sta per subire, e il motivo per cui Ash non si mai spinto a "consumare"
un rapporto che è palesemente d'amore.
Metà di questo episodio
è dedicato al complicatissimo duello rusticano fra Ash e il suo
rivale, Arthur, nel quale finiscono per essere coinvolte diverse
bande di piccoli criminali. La puntata si chiude a duello non ancora concluso,
in metropolitana.
YOSHIDA, AKIMI, Banana fish 9, Planet Manga / Panini comics, Modena 2003.
Nono episodio della serie
di manga giapponesi Banana fish.
Visto che siamo solo a metà
della serie (che comincia a diventare un po' lunghetta: tanti colpi di
scena, e mai che arrivi "il" colpo di scena d'una dichiarazione d'amore...)
è palese che nel duello Ash vince e Arthur muore.
Ash, gravemente ferito,
è portato in ospedale. Eiji, fuggito ai suoi accompagnatori
e ancora a New York, è fatto prigioniero da Youssis (alias
Yue-Lung Lee), che grazie a "Banana fish", somministrata al boss
newyorchese della mafia cinese, è diventato il burattinaio che ne
tira i fili.
Ma Banana Fish è
ormai utilizzata per fini politici sempre più sporchi, come omicidi
di avversari politici da parte di parlamentari. Ash viene quindi prelevato
dall'Fbi in ospedale e trasferito in un "centro d'igiene mentale".
In realtà se ne vuole fare una cavia, per le sue eccezionali doti
d'intelligenza (...manca solo che sappia anche volare ed è pari
a Superman...).
Come si vede, in questa
puntata non c'è praticamente nulla di omoerotico. Anche se (p. 49)
Ibe, in attesa (vana) all'aeroporto, si chiede se non sia un male
separare di due "amici", visto che Eiji da quando sta con Ash è
rinato; Ash (p. 108) s'infuria perché le infermiere lo corteggiano,
e infine (p. 116) un politico che manovra la vicenda ricorda di aver conosciuto
Ash nel bordello di Papa Dino.
YOSHIDA, AKIMI, Banana fish 10, Planet Manga / Panini comics, Modena 2003.
Decimo episodio della serie
di manga giapponesi Banana fish.
Comincia a mostrare un po'
la corda questa serie, visto che ricorre a riempitivi da sceneggiato televisivo
d'azione (i fuggitivi sopra a un ascensore, il piede che scivola, la mano
che si aggrappa all'ultimo istante e i nostri eroi appesi per una mano
sola e penzolanti... ohhhh.... riusciranno a cavarsela? ...Come se non
sapessimo già che ovviamente sì, se no cosa succede nei prossimi
9 albi?).
Questa banalizzazione
è anche la conseguenza diretta della rinuncia a delineare
(come avveniva nei primi numeri) l'ambiguo rapporto fra Ash ed Eiji,
che aveva un solo, ovvio, sbocco possibile... che però si è
scelto di non sfruttare.
In questa puntata Ash sta
per essere usato come cavia umana per l'uso militare e politico di "Banana
fish" (la stessa Cia è coinvolta nel gioco) ma viene salvato in
extremis, già sul tavolo operatorio, da Papa Dino. (Ne siamo
debitamente impressionati, ovviamente...).
Per il resto, business
as usual: Eiji riesce ad evadere, non senza l'acquiescenza di
Yue-Lung Lee, e da parte sua Ash, reduce da un duello in cui è
stato quasi ucciso, ancora intontito dall'anestesia dell'operazione rimandata,
attira nella sua cella una guardia (prima facendo la checca puttana davanti
alla telecamera di sorveglianza, poi promettendole un rapporto orale) e
riesce a sopraffarla a mani nude e ucciderla! I finocchi, ultimamente,
sanno farsi valere, eh?
L'albo si conclude con Ash
in fuga, inseguito dai cattivi... Riuscirà il nostro eroe a cavarsela?
Oh, suspense insostenibile...
YOSHIDA, AKIMI, Banana fish 11, Planet Manga / Panini comics, Modena 2003.
Undicesimo episodio della serie di manga giapponesi Banana fish.
Buona parte della puntata è dedicata alla fuga di Ash dall'ospedale. Anche qui la sua bellezza lo aiuta: per uscire si traveste infatti da infermiera… ed è perfino costretto a pestare un paio di componenti del personale perché troppo portati alle molestie sessuali…
Una volta fuori Ash riprende
contatto con la sua banda, e si concede perfino (pp. 90-91) un lungo abbraccio
con Eiji. Ma nulla di più: l'autrice ha ormai fatto la scelta
di non spingere il fumetto oltre un certo livello. Anzi, in una lunga scena
di dialogo (pp. 107-115) fra i due adolescenti, nella quale Ash finalmente
ammette di avere bisogno della presenza fisica di Eiji, (che, tontolone,
la prende come un gioco: "Mi tirerebbe su di morale... dai, me lo ridici?"),
a un complimento di Ash, "Tu non hai certo bisogno di dimagrire",
Eiji lo sfotte chiedendo: "Ma che dici? Sei forse gay?".
E va be'. Vorrà dire
che ci rassegneremo ad arrivare al finale senza che l'ovvio sia
mai accaduto. Peccato.
Nel frattempo, mentre i due ragazzini giocano a non fare gli amanti, Dino Golzine e Yue-Lung Lee / Youssis si alleano, impegnandosi ad uccidere l'uno i fratelli maggiori di Yue-Lung, a capo della mafia cinese, l'altro l'intera "cupola" della mafia corsa, in modo da restare entrambi capi assoluti delle rispettive cosche.
E nemmeno Ash è stato dimenticato: un abilissimo killer, Blanca, è stato sguinzagliato sulle sue tracce…
YOSHIDA, AKIMI, Banana fish 12, Planet Manga / Panini comics, Modena 2004.
Dodicesimo episodio della
serie di manga giapponesi Banana fish.
L'inizio è divertente.
Ash si prepara per andare a prostituirsi. Suscitando l'ovvio
sconcerto di Eiji. Ovviamente si tratta solo di un astuto
piano: riuscire a introdursi, sostituendosi a un vero prostituto, nell'appartamento
di un ex cliente del bordello di Dino Golzine, un uomo politico. Quando
Ash faceva parte del bordello, aveva conosciuto (intimamente…) quel cliente,
ed oggi, facendo due più due, sospetta che sia lui a garantire il
collegamento che permette a Golzine di trattare col governo per l'uso politico-militare
di "Banana fish".
Lo stratagemma di Ash riesce,
ma prima che il politico "canti", qualcuno provvede a metterlo a tacere.
Ash si sente braccato, e
non gli fa certo cambiare idea il fatto che lui e il suo amato Eiji iniziano
ad essere bersagliati da attentati "di avvertimento".
Infine Yue-Lung Lee,
Golzine e Blanca telefonano ad Ash intimandogli di presentarsi,
se non vuole che cessino gli "avvertimenti" e s'inizi a fare sul serio.
E a p. 107, in modo molto indiretto, Blanca fa capire con una domanda che
Yue-Lung Lee odia Eiji perché ne è geloso.
All'appuntamento coi tre
compari, nel corso del quale Ash chiama "sorellona" (p. 139) l'effeminato
boss cinese (ma allora si vuole che si pensiamo che è omosessuale
anche lui? ...oltre tutto a un certo punto costui si fingerà amante
di Blanca per far fuggire una donna con cui stava flirtando), il biondo
eroe si dimostra pronto a morire per l'"amico" Eiji. Suscitando l'ira di
Yue-Lung Lee (allora era proprio gelosia! "Perché per uno come
lui tu fai tutto così facilmente?", p. 146).
Il castigo sarà
terribile. Se vuole salvare l'insipido Eiji, Ash dovrà consegnare
se stesso, e tutto quanto hanno raccolto i suoi amici giornalisti, su "Banana
fish". Diverrà inoltre lo schiavo sessuale di Golzine, ma
almeno l'insopportabile giapponesino cretino sarà salvo.
E Ash accetta.
Tuttavia prima di andarsene
ingaggia uno scontro di lotta con Blanca, che è stato il suo maestro
di lotta e armi, e che lo ha amato (e confessa che la fiamma arde ancora:
"Anche io ti desidero, Ash", p. 179).
Blanca vince lo scontro,
e gli consiglia di tornare sotto l'ala di Golzine, di cui sarebbe l'erede.
Ma Ash non ne vuole sapere.
Ora che ha uno come Eiji che si preoccupa per lui senza chiedere nulla
in cambio, prova una gioia che non ha mai provato in vita sua. Il resto
non conta.
Gran bella cosa, l'"amicizia"…
In questa puntata, dopo gli
albi di sola "azione", l'ambiguo legame affettivo tra i due ragazzi,
e il contesto omosessuale da cui era nata l'intera vicenda, tornano all'improvviso
in primo piano, e con prepotenza.
Non so se il "non detto"
sia tipico della letteratura giapponese, di questo genere di fumetto, o
semplicemente una caratteristica di questa autrice, ma in questa puntata
il "non detto" amoroso si lacera più di una volta, lasciando intravedere
i sentimenti amorosi e il desiderio di Yeu-Lung Lee, di Blanca, e perfino
un poco di Eiji. Che vorrebbe portare via con sé, in Giappone, il
biondino assassino... Averne uno in famiglia, in effetti, può far
sempre comodo.
YOSHIDA, AKIMI, Banana fish 13, Planet Manga / Panini comics, Modena 2004.
Tredicesimo episodio della
serie di manga giapponesi Banana fish.
|
La parte iniziale di questo episodio è dedicata all'esecuzione delle condizioni imposte ad Ash. Che dopo aver recuperato tutte le prove dell'esistenza di "Banana fish", scompare.
Eiji (che a p. 78 indossa, dettaglio delicato indicativo di un'intimità, una maglietta con la scritta "Fish bone" che nelle puntate precedenti era apparsa addosso ad Ash) inizia a cercare l'"amico" nel mondo delle gang newyorkesi. Ottenendo ascolto da parte del giovanissimo cinese Sin Su Rin (sic: è noto che i nomi cinesi contengono la lettera "r"). Che lo porta da Yeu-Lung Lee, il quale gli rivela l'accaduto e lo accusa di essere stato, con la sua incoscienza infantile, causa della rovina di Ash.
Ash nel frattempo è
usato, ed esibito, da Golzine. Che ne sfrutta la mente per elaborare
piani di colpi di stato e sovversioni per i suoi compari del governo americano.
L'esibizione di Golzine
va però un po' troppo oltre, spingendosi a portarlo con sé
all'opera ad ascoltare Mozart (per prudenza, però, solo sotto l'effetto
di una sostanza che dilata le pupille).
Ash viene così visto
in tv dai suoi amici, sia dal giornalista Max Lobo (che non ha cessato
d'investigare), sia da Sin Su Rin. Che decide di liberarlo.
Ash però ha deciso
di lasciarsi morire di fame.
Golzine non vuole permetterglielo.
Ha altri piani: lo vuole adottare come figlio. E qui Ash esplode,
rinfacciando tutti i modi in cui era stato usato sessualmente, ironizzando
sul fatto che ora si pretenderebbe da lui pure gratitudine, per questo.
Ma per Golzine non c'è problema: si tratta solo di domare il giocattolo.
A cui promette di trasformarlo in breve in una devota mogliettina.
Il frisson sadomaso non guasta mai...
Purtroppo questo fumetto, che è fondamentalmente omofobo, riserva gli aspetti sessuali esclusivamente ai personaggi malvagi e alle situazioni di stupro. Il solo amore omosessuale nobile di questa vicenda non viene mai consumato, anzi, nemmeno nominato.
YOSHIDA, AKIMI, Banana fish 14, Planet Manga / Panini comics, Modena 2004.
Quattordicesimo episodio
della serie di manga giapponesi Banana fish.
Qui si ritorna all'azione, e l'aspetto affettivo passa di nuovo in secondo
piano.
Le gang degli amici di Ash
ha deciso di liberarlo in occasione della festa in cui Golzine annuncerà
la sua adozione come figlio. Alla quale, per prudenza, lo porta nuovamente
privato della vista.
Non servirà: anche
grazie all'aiuto di Blanca (che si asterrà dall'intervenire),
il colpo avrà successo.
La maggior parte dell'episodio descrive il combattimento alla festa, e la fuga per le fogne di New York. E per una volta è Eiji a dimostrarsi disponibile al sacrificio per salvare l'esausto Ash.
Che infatti riesce ad essere portato (svenuto) alla luce, grazie a una diversione organizzata da Eiji, che resta nel sottosuolo.
YOSHIDA, AKIMI, Banana fish 15, Planet Manga / Panini comics, Modena 2004.
Quindicesimo episodio della
serie di manga giapponesi Banana fish.
Anche qui abbiamo soprattutto
azione.
Ash attira su di sé
l'attenzione per permettere ad Eiji ed agli altri di uscire dal
sottosuolo. Sgomina a questo scopo un intero esercito di scagnozzi
che Yue-Lung Lee gli ha scatenato addosso, e riesce nell'intento,
scansando le pallottole di Blanca; baratta anzi la vita di Yue-Lung
Lee con quella di Eiji, riottenendo il suo prezioso bambolotto.
E già che c'è,
organizza anche il salvataggio, armi alla mano, d'un gruppo di cinesini,
catturati nelle fogne e finiti nelle mani assai vendicative della mafia
cinese di Yue-Lung Lee.
Dopodiché si mette sulle tracce di Frank Zaleb, l'uomo che lo aveva violentato e avviato alla prostituzione. A questo scopo entra nel bar gay posseduto da Zaleb, e poiché lo accompagna Max Lobo, "per non dare nell'occhio" finge d'essere suo amante, suscitando per questo la nausea dell'amico. In senso letterale: Lobo è costretto ad andare in bagno a vomitare. Questo, credo, la dice più lunga di mille trattati sulla mentalità omofoba di questa autrice, che pure si diletta ipocritamente a titillarci con l'omosessualità, salvo propinarci queste tirate moralistiche sulla "nausea" che l'omosessualità suscita...
Sia come sia, Ash estorce
a Zaleb le foto porno pedofile di tutti i politici e Vip che hanno
fatto sesso coi suoi ragazzini, compreso Ash stesso.
Ash consegna le foto al
redattore che ha affidato a Max Lobo le indagini su Banana fish.
Ma Lobo brucia quelle di
Ash. Per rispetto...
YOSHIDA, AKIMI, Banana fish 16, Planet Manga / Panini comics, Modena 2004.
Sedicesimo episodio della
serie di manga giapponesi Banana fish.
Di rilevanza gay in questa
puntata c'è solo la notizia dell'assassinio di Frank Zaleb, da parte
di un mercenario assoldato dalla mafia corsa che gli ha così tappato
la bocca.
Alle pp. 37-38 c'è
una ributtante scena di riconoscimento di un braccio amputato a
Zaleb, riconoscibile da un tatuaggio, da parte della "moglie"...
che è un uomo. ("Sì, si sono sposati in California. Anche
se è un uomo, è registrato come 'moglie'"). E il giovanotto
biondo è apostrofato come "Mrs Zaleb".
Oltre che scorretta per
la falsa notizia sulle inesistenti nozze gay in California (l'autrice palesemente
non conosce ciò di cui straparla) la scena è ridicolmente
omofoba.
Il resto dell'albo è
occupato dal lunghissimo scontro a fuoco tra l'esercito di mercenari assoldato
da Golzine e i ragazzi delle bande, capitanati da Ash.
Che dopo aver permesso loro
di mettersi in salvo, si arrende per salvare gli amici.
YOSHIDA, AKIMI, Banana fish 17, Planet Manga / Panini comics, Modena 2004.
Anche questo diciassettesimo episodio della serie di manga giapponesi Banana fish è dedicato soprattutto all'azione, che non racconto per non sciupare il gusto della lettura.
Il buon Ash (che a p. 64 viene presentato espressamente nelle fattezze mitologiche d'un semidio, per quanto demoniaco) ha il suo da fare per liberarsi dalle grinfie dei mercenari che lo hanno cattuato, con l'aiuto della banda cinese di Sin Su Rin. Armi alla mano, deve anche andare a liberare i suoi compagni presi prigionieri nell'episodio precedente. Ed ovviamente ci riesce.
Nella vicenda giocano un ruolo di rilievo il killer Blanca, che rivela per il suo ex allievo una specie di affetto paterno, o forse qualcosa di più (ma anche per lui l'affetto e l'amore sono debolezze pericolose, che mettono a rischio la vita, e quindi da evitare), e l'adolescente cinesino Sin, deciso ad aiutare Ash, nonostante il crescente malcontento dei suoi sottoposti per il fatto che prende ordini da un altro.
Nota: a p. 89 Ash scocca uno sguardo di gelosia a Eiji, quando costui gli propone di agire da solo assieme a... una donna. Insomma, l'autrice ha ormai deciso che quello fra i due ragazzi è amore.
YOSHIDA, AKIMI, Banana
fish 18, Planet Manga / Panini comics, Modena 2005.
Diciottesimo episodio della
serie di manga giapponesi Banana fish.
YOSHIDA, AKIMI, Banana
fish 19, Planet Manga / Panini comics, Modena 2005.
Questo è il volume
conclusivo del ciclo di Banana fish.
Non vorrei entrare troppo nei dettagli per non sciupare il gusto della lettura a chi ama la sorpresa, ma non posso tacere il fatto che, posta di fronte alla scelta di (1) lasciare le cose in sospeso con un lieto fine, come nel finale del volume precedente (che in origine era il finale "vero"), (2) sciogliere infine il nodo ambiguo del rapporto affettivo tra i due protagonisti (permettendo loro di vivere come coppia, "altrove": in Giappone), o (3) fare in qualche modo espiare gli innumerevoli delitti al demoniaco Ash, l'autrice opta per la terza soluzione.
Ash, distratto dal
suo amore per Eiji, cala la guardia, e ciò gli costa la vita;
in qualche modo la sua morte è anche un suicidio espiatorio. Probabilmente
per la morale giapponese (e non solo...) sarebbe stato eccessivo permettere
un "lieto fine" e una nuova vita a una persona colpevole di decine d'assassinii,
un essere i cui lati "demoniaci" sono stati sottolineati più e più
volte (anche in questo volumetto). Non si introducono diavoli nell'onorata
terra degli avi... ma nel mondo dei fumetti non li si lascia neppure col
cuore spezzato a New York....
Ash sa, quando si lascia
morire senza reagire, che la sua morte è un'espiazione, ma al tempo
stesso anche un'apoteosi: la morte è infatti la prova del fatto
di avere goduto nella sua breve vita di un amore vero: quell'amore
che per uno come lui era un lusso, un pericolo mortale che, semplicemente,
non si poteva permettere di vivere. Lo ha voluto provare, gli è
stato fatale, però lui è morto felice per il fatto di averlo
provato. Amen.
L'epilogo occupa, sorprendentemente,
pochissime pagine (pp. 6-35) di questo albo, come se l'autrice avesse avuto
fretta di arrivare al finale (magari per mettersi definitivamente al sicuro
dal rischio che le fans la costringessero a proseguire questa saga interminabile,
alla quale avrebbe certo giovato una maggiore brevità, dato che
le situazioni finiscono per ripetersi...).
Ma oltre a ciò, all'autrice
premeva soprattutto darci un completamento della vicenda con un antefatto
e un seguito, "otto anni dopo", per sciogliere infine gli elementi lasciati
deliberatamente ambigui per tutta la serie.
Il primo dei due episodi
aggiuntivi ("Angel eyes", pp. 36-115) ci mostra Ash quindicenne
in carcere. Bellissimo, attira il desiderio sessuale dei carcerati, che
si battono per farne un giocattolo erotico. Ma quell'aria infantile nasconde
un carattere demoniaco, un assassino spietato in grado di farsi rispettare
con le maniere forti. Il carattere "demoniaco" di Ash è sottolineato
ripetutamente, nel caso ci fosse sfuggito.
L'episodio ci mostra anche
le radici dell'amicizia con Shorter Wong, che era apparso nei primi
episodi ed era stato il capo della banda di Sin prima d'essere ucciso.
Il secondo episodio, "Il giardino di luce" (pp. 116-185) ci mostra Eiji e Sin otto anni dopo la morte di Ash, ed è scritto palesemente per dare una risposta alle domande sulla natura della relazione fra Eiji e Ash. L'autrice chiarisce: era un amore di natura omosessuale.
Con tutto il pudore richiesto
da questo genere letterario, Eiji e Sin ci vengono mostrati adulti, a New
York.
Eiji (che ora fa il fotografo)
non aveva in realtà preso l'aereo, e in Giappone era atterrato solo
il suo maestro, Shunichi Ibe (in una vignetta apprendiamo che Eiji
era stato il suo primo modello, prima di diventare il suo assistente, il
che ci autorizza a pensare che fossero stati amanti - questo genere
letterario non solo permette, ma addirittura incoraggia le letture
"fra le righe").
Sin è diventato gran bel un pezzo d'uomo, ha mollato la delinquenza illegale ed ha abbracciato la delinquenza legalizzata, trasformandosi un uomo d'affari che traffica in export-import con la Cina. E nella migliore tradizione delle famiglie mafiose studia per avere un titolo in economia.
Dettaglio che avevo dimenticato
di specificare: Eiji e Sin vivono assieme, e sono diventati talmente
intimi che Sin ha imparato il giapponese.
La relazione è vista
attraverso gli occhi della nipotina decenne di Eiji che va a trovarlo a
New York; le rivelazioni sono quindi commisurate al grado di apertura che
si può avere con una ragazzina di quell'età (anche se, parlando
di Eiji e Ash, Sin è straordinariamente esplicito: il loro era amore,
anche se non avevano mai avuto rapporti sessuali).
Ash incombe nei ricordi
sia (soprattutto) di Eiji, sia (sorprendentemente) di Sin, che a posteriori
scopriamo essere stato a sua volta innamorato del demonio biondo. L'arrivo
della nipotina costringe i due a dare spiegazioni a lei, e così
facendo a darsele a vicenda. Il risultato è catartico: la
morte di Ash viene infine metabolizzata ed accettata, ed Eiji permette
finalmente a Sin, che glielo chiede espressamente, di prendere nel suo
cuore il posto che era stato di Ash.
Nemmeno qui l'omosessualità viene mai nominata come possibile scelta di vita in positivo, però ci si accorge del fatto che dopo tanti anni passati a girare attorno al tema, l'autrice ha preso partito e ha deciso che per i suoi personaggi poteva andare bene. E che potevano essere felici anche essendo "così".
Applausi... e calo del sipario.
Gulp! Una bibliografia sull'omosessualità maschile e il lesbismo nel fumetto. Parte 1: A-L.
Gulp! Una bibliografia sull'omosessualità maschile e il lesbismo nel fumetto. Parte 2: M-Z.
Gulp! Una bibliografia sull'omosessualità maschile e il lesbismo nel fumetto. Parte 3: Kizuna
Gulp! Una bibliografia sull'omosessualità maschile e il lesbismo nel fumetto. Parte 4: Zetsuai 1989
Gulp! Una bibliografia sull'omosessualità maschile e il lesbismo nel fumetto. Parte 5: Banana fish
Gulp! Una bibliografia sull'omosessualità maschile e il lesbismo nel fumetto. Parte 7: Fumetti Bonelli
Repositorio (Fumetti ancora da recensire).