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Gulp!
Una bibliografia sull'omosessualità maschile e il lesbismo nel fumetto (gay comix, shonen ai / yaoi / boys' love, manga...).
Parte 4:
La serie di Zetsuai 1989, di Minami Ozaki
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Copertina di Zetsuai 2

OZAKI MINAMI, Zetsuai 1989 (vol. 1), Planet Manga / Panini, Modena 2002.

Fumetto giapponese shonen ai (e il senso di lettura è quello giapponese, invertito), primo volume della pentalogia di Zetsuai (parola qui tradotta come "amore assoluto" ma che ho visto rendere, e forse in modo più adeguato, come "amore disperato").
Questo ciclo di fumetti, del 1989, è importante perché ha dato vita in tutto il mondo a un fenomeno cult, con tanto di video (OAV) con gli stessi personaggi, fans, gadgettistica, cd con le canzoni di uno dei due protagonisti del fumetto (Koji), e l'immancabile sequel: la serie "Bronze" (non tradotta in italiano). Ha anche influenzato la successiva serie di Kizuna, che ne riprende, sia pure in modo meno esasperato, alcuni tratti.
Tutto ciò, a mio parere, immeritatamente - almeno in parte.

Diciamo subito che, al di là della nazionalità, è la personalità dell'autrice a dare a questo serie un tono inquietante che molti lettori hanno apprezzato come esotico e "decadente", ma che spesso è più che altro terribilmente depresso e deprimente.
C'è in tutta la vicenda un sottofondo sadomasochista, uno scoraggiante senso di tragedia incombente, di Fato avverso, di amore e morte, che bene si adatta ai toni dark di moda nell'epoca in cui la serie fu prodotta.
E fu prodotta da donne per donne, è bene ricordarlo una volta ancora, perché vista da un'ottica gay maschile l'omofobia palese dell'autrice, mescolata ai suoi gusti sadomaso, è una miscela esplosiva e velenosa: i gay sono nati per soffrire, gli etero forse hanno i loro guai (come la famiglia disfunzionale da cui viene uno dei protagonisti, Takuto) ma possono costruirsi famiglie decenti, come quella che ha adottato i fratellini di Takuto; a un gay invece si prospetta solo "amore disperato", sangue (versato a litri nel corso della vicenda), passioni inesprimibili, vergognose, distruttive ma anche insopprimibili, per culminare nella distruzione di sé e della persona "amata". La scena in cui alla fine i protagonisti riescono a finire a letto assieme è infatti anche una scena di stupro, e una scena in cui (metaforicamente?) "si riapre la vecchia ferita" della coltellata inferta dalla madre al figlio, il quale inizia a sanguinare. E forse a morire (magari!!!).
Un panorama da depressi cronici, a voler essere gentili. O da omofobi incalliti, a non volerlo essere.

Un bacio rubato di ZetsuaiA ciò si aggiunga il tratto del disegno. Qui l'ideale erotico del maschio "ingentilito" raggiunge la caricatura. Esseri diafani, anemici (si veda il bianco cadaverico della pelle nelle ultime due copertine), slungati come mantidi religiose... e con la medesima morale sessuale delle mantidi, oltre tutto.
Né aiutano i visi stucchevoli, tra l'infantile e il femminile, e le sempre-fluttuanti chiome da Maria Maddalena in penitenza.
Ci si chiede come facciano a stare in piedi simili manichini anoressici, eppure a dire dell'autrice si tratterebbe di autentiche divinità di bellezza, adorate da tutte le ragazzine. E non solo da loro.
Davvero: tutti i gusti son gusti...
In compenso la grafica e l'impaginazione sono molto belle e originali, e il minimalismo dell'autrice raggiunge a tratti, con la sua essenzialità stilizzata, risultati stupendi (trovo sconvolgente l'ultima vignetta della serie, con una sedia rovesciata su una sciabolata di luce - o di tenebre? - piantata in diagonale su una doppia pagina bianca). E questo indubbiamente le rialza la media dei voti...

***

Ma veniamo a questo primo volume. In esso conosciamo il sedicenne Koji Nanjo, un delinquentello incline alla violenza e all'alcol, ma anche un cantante che sta avendo un enorme successo di pubblico.
Koji s'è innamorato, anni prima, d'una bambina un po' maschiaccio che ha visto giocare a calcio. Ora la reincontra, cresciuta, e scopre che non era una bambina ma un bambino: il diciassettenne Takuto Izumi.
Un ragazzo segnato da una tragedia: la madre s'è suicidata, dopo aver assassinato per gelosia il padre e ferito Takuto cinquenne che cercava di difenderlo.
 
Dal video di ''Zetsuai''
Dall'OEV (video) tratto da Zetsuai. 
Da allora Takuto vive solo per il calcio, cercando di diventare un campione (cosa che pare gli stia riuscendo) per riscattare la famiglia, cioè la sorellina e il fratellino minori, che sono stati adottati. Takuto studia, lavora, e gioca, e nella sua vita non c'è posto per altro (nemmeno per le ragazze) nel tentativo di lavare l'onore di famiglia e costruire un futuro a sé e ai fratelli.
Koji inizia ad essere ossessionato da Takuto, da un "amore assoluto", o disperato che dir si voglia. Trascura i suoi doveri e pedina l'amato - che lo ha salvato trovandolo svenuto per abuso d'alcol sotto la pioggia, evitandogli una polmonite quasi certa.
I giornalisti iniziano a cercare la star sparita, la trovano sul campo di calcio accanto a Takuto, indagano su di Takuto, e scoprono il suo passato. Ecco partire gli articoli scandalistici, che ipotizzano un flirt fra la rockstar e la sorellina di Takuto, "sputtanando" nel contempo la storia della famiglia Izumi, e danneggiandone l'onore (siamo in Giappone, dopo tutto).
Tutto l'albo, dentro e fuori dagli ospedali (l'autrice non ha la mano leggera, con malattie e incidenti, ovviamente sempre mortali... o quasi) segue la crescita dell'amore di Koji per questo oggetto "impossibile", a base di "se lui fosse stata una ragazza avrei potuto essere amore", "se si ha davanti un ragazzo fare tutte quelle cose è decisamente anormale" o "cosa stavo per fare"...

Nel finale la vicenda rimane in sospeso, e l'esile albo dev'essere perciò rimpolpato da un racconto ("Ballad"): protagonista un Koji quattordicenne che mostra la sua totale indifferenza e insensibilità per gli altri esseri umani. Specie se di sesso femminile.


Copertina di Zetsuai 2

OZAKI MINAMI, Zetsuai 1989 (vol. 2), Planet Manga / Panini, Modena 2002.

Fumetto giapponese shonen ai (e il senso di lettura è quello giapponese, invertito), secondo volume della pentalogia di Zetsuai.

L'assedio dei giornalisti continua, Takuto ne è esasperato, e finisce con l'arrivare alle mani con Koji. Vuole che esca dalla sua vita.
Ma in Koji la passione continua ad avvampare. E i momenti introspettivi in cui ammette l'irresistibilità del suo amore, a volte prolungati per diverse pagine, sono l'aspetto più grazioso di questo fumetto, e ne spiegano in parte il successo. La sensibilità esasperata dell'autrice riesce a dischiudere qui piccoli gioielli di rassegnata introspezione. Anche se al prezzo di far chiedere a Koji se è "un pervertito, come si dice"...

Koji giura a se stesso di non rivedere più Takuto. Si concede a un'attrice, una delle più belle donne del Giappone.
Ma invano. Eccolo poco dopo dal suo amato.
Ennesimo alterco e, nella concitazione, Takuto rischia di finire sotto un camion. Koji lo salva, ma si rompe una spalla nel gesto. Dovrà cantare in quello stato, ma il pubblico andrà in delirio per la passione che ora brucia nelle sue interpretazioni.
Un manager, il giovanissimo Katsumi Shibuya, capace di assecondarlo ma anche di farsi rispettare da lui, lo premia dopo lo spettacolo con un biglietto aereo per la città in cui sta per giocare Takuto.

Lì giunto, Koji riesce a sviare l'attenzione di un gruppo di teppisti che han preso di mira Takuto, e le prende di nuovo. Ma così facendo ha permesso a Takuto di vincere un'importante partita di qualificazione, decisiva per il suo futuro.
La mossa successiva di Koji per stare vicino all'amato sarà cercare di reiscriversi al liceo (che aveva abbandonato), nello stesso istituto di Takuto. E ci riuscirà... con sgomento del giovane calciatore.
Ovviamente al momento di metter piede nella scuola non ci sarà più traccia di tutte le ferite appena riportate. I giapponesi pare siano di gomma... o almeno pare lo siano i personaggi dei loro improbabili e assurdi fumetti...


Copertina di Zetsuai 3

OZAKI MINAMI, Zetsuai 1989 (vol. 3), Planet Manga / Panini, Modena 2002.

Fumetto giapponese shonen ai (e il senso di lettura è quello giapponese, invertito), terzo volume della pentalogia di Zetsuai.

A scuola e sul campo di calcio, Koji continua a pedinare l'amato Takuto. Per prudenza il suo giovane manager, Katsumi Shibuya, si iscrive allora nella sua stessa scuola per tenerlo d'occhio.

In questo albo non "succede" in realtà nulla: Koji segue come un'ombra Takuto, e per due volte gli rivela (la seconda in modo esplicito) che è proprio lui l'oggetto dell'amore "assoluto" che i giornali scandalistici fremono per conoscere.
(Per sviarli, Takuto non esita a suscitare a bella posta uno scandaletto con una cantante, anche a costo di perderci in reputazione).
Sarà Koji a "spiegargli" che l'amore "assoluto" può arrivare alla morte (data o ricevuta), e che quindi la tragedia dei suoi genitori è stata, di fatto, un doppio suicidio...

Peraltro Takuto, che o è molto scemo o è molto sessualmente represso (si vedrà più avanti che l'ipotesi giusta è la seconda), continua a non capire cosa stia succedendo: sospetta addirittura che Koji menta perché innamorato della sorellina di Takuto...

Poiché questo episodio è piuttosto breve, l'albo è stato rimpolpato in fondo con una "side story" di scarso rilievo, Miroku, con personaggi diversi da quelli di Zetsuai. In campo è l'amicizia fra un ragazzo e un suo coetaneo, figlio di un mafioso, che l'ha preso come compagno di giochi ed anche come servitorello.
Spontaneo il parallelo con Kizuna, ma qui la vicenda è solo rudimentalmente abbozzata, e non appare nulla di gay.


Copertina di Zetsuai 4

OZAKI MINAMI, Zetsuai 1989 (vol. 4), Planet Manga / Panini, Modena 2002.

Fumetto giapponese shonen ai (e il senso di lettura è quello giapponese, invertito), quarto volume della pentalogia di Zetsuai.

In questo episodio la dimensione omosessuale si scatena... finalmente!
Nella postfazione al termine della serie, l'autrice lamenterà che i personaggi a un certo punto le siano sfuggiti di mano, "con un Koji che alla fine è diventato un semplice (sic) gay, e un Izumi effeminato e ridotto a un personaggio completamente estraneo rispetto alla mia idea di partenza"...
In realtà i personaggi, proprio come le persone nella vita, le sono semplicemente maturati, ed hanno "capito" il significato delle loro emozioni.
Non a caso Koji lascia la bella attrice con cui aveva una relazione, e propone a Takuto, che è appena stato sfrattato, di vivere da lui - stipendiato - per fargli da mangiare e tenere in ordine la casa. Ai due si aggrega anche Katsumi, il giovane manager.

Da questo momento sarà un'escalation: baci rubati, dichiarazioni, sogni erotici...
Ma Takuto, nulla: non capisce ciò che non vuole assolutamente capire. Ha un vero blocco mentale. Di peggio: a Koji ammette di non avere mai avuto una ragazza, pur essendo corteggiatissimo, e di non avere mai baciato nessuno.

Koji cerca allora sollievo da questa escalation mettendosi a lavorare come un forsennato. (E qui Takuto scopre di "sentirlo vicino" anche quando non c'è...).
A furia di rimuginare riesce persino a porsi un certo problemino, chiedendo a Katsumi se Koji abbia sempre confuso ragazzi e ragazze. E qui, in un paio di pagine esilaranti, Katsumi "spiega", probabilmente per le lettrici adolescenti e ingenue, la differenza fra un gay e un etero...
...Peccato che Takuto continui lo stesso a non voler capire.

E così la situazione precipita. Tornato a casa ferito per un incidente, Koji si fa curare da Takuto. E da qui al dichiarare ancora il proprio amore, e al tentare lo stupro, a quanto pare, secondo l'autrice il passo è brevissimo. Nel corso della colluttazione Koji chiede addirittura a Takuto di ucciderlo, per impedire che la passione diventi ancora più grave e divorante...
E Takuto? Un po' continua a negare perfino di fronte all'evidenza, un po' alza le mani, un po' lascia fare senza resistere... ed è così che si trova sul letto, nudo e con le mani legate. (Wow, anche il bondage!). Siamo ormai sull'orlo del baratro del ridicolo.

Eppure, ormai entrata in questa spirale sempre più incredibile di sentimenti eccessivi e gesti esageraaaati e dinamiche assurde, per la prima volta l'autrice riesce a trovare davvero il bandolo della matassa. E quando Koji chiede a Takuto di intimargli di andarsene, per farlo smettere, Takuto non lo fa.
Stupito, Koji rientra in sé e libera l'amato, illeso.

Il giorno dopo Takuto sfoga la rabbia sul campo di calcio, e Koji, tutto malconcio, deve vedersela coi suoi manager.
A scuola, incontrandosi, i due fanno sprizzare scintille. Ma Koji ammette di aver tentato lo stupro per creare una situazione che gli rendesse impossibile rivedere Takuto, per chiudere la storia.
Takuto da parte sua finalmente ha capito, ed è spaventato all'idea che Koji lo ami: è contro natura!

La scena finale, azzeccata, vede Takuto davanti a un televisore, mentre Koji Nanjo presenta la sua nuova canzone. Nella quale chiede in pratica a Takuto cosa debba fare, ora.
E il bello è che Takuto si accorge di non saperlo...


Copertina di Zetsuai 5

OZAKI MINAMI, Zetsuai 1989 (vol. 5), Planet Manga / Panini, Modena 2002.

Fumetto giapponese shonen ai (e il senso di lettura è quello giapponese, invertito), quinto volume della pentalogia di Zetsuai.

La risposta di Takuto alla domanda postagli da Koji è: accettare un flirt con una compagna di scuola, e annunciare a Koji che avrebbe dimenticato tutto, e se ne sarebbe andato di casa appena ricevuto lo stipendio.
La contromossa di Koji è violentare la compagna di Takuto. (No comment, se no stavolta mi arrabbio davvero...).
La "logica" è: Takuto ha usato quella ragazza per sfuggire a Koji, ed Koji l'ha "usata" per impedirglielo...
Be': a quanto pare, riesce nell'intento: Takuto, scioccato, comprende il suo torto. E dopo un confronto con Koji (in cui di nuovo parte la sfida a uccidere se vuole essere finalmente libero dall'ossessione) Takuto si trova ripiombato nella logica che ha portato alla morte dei genitori.

Ma se non altro dopo questo shock i blocchi mentali finalmente saltano, e Takuto arriva finalmente a capire il senso della tragedia che ha sconvolto la sua infanzia.
La cosa lo porta a capire perfino se stesso: "Sono arrivato a ferire una ragazza che non c'entra niente solo per fuggire da me stesso".
(Wow. Che cavalleresco! Lo sposerei quasi...).

Così, quando Takuto va a chiedere scusa e perdono alla ragazza, le ripete gli stessi argomenti che Koji aveva usato con lui, per giustificare l'amore fra due persone dello stesso sesso. E a lei che obietta: "Io sono una ragazza! Sarebbe più normale che tu amassi me! Sono più qualificata per essere amata da te!", Takuto ribatte: "Mi ami per quello che sono, oppure... ti sei innamorata di me perché è normale innamorarsi di un ragazzo?".
 
Un disegno per Zetsuai
Un disegno di Ozaki Minami coi personaggi di Zetsuai. 
A questo punto un intermezzo (che non rivelo) svela le ragioni soggettive del gesto della madre di Takuto, e la sua bizzarra filosofia dell'amore come passione che può arrivare a distruggere l'oggetto amato, pur di averlo per se soli.

Dopo questo intermezzo ci sono cambiamenti nell'aria. Ma Katsumi, che se ne va dalla casa per tentare l'ammissione a un'università, ammonisce Takuto, che gli annunciava che anche lui stava per andarsene: "So bene che non è facile capire i propri sentimenti. Ed è proprio per questo che non devi fuggire".
E quando torna a casa Koji, i due finiscono abbracciati, con Koji che chiede per l'ennesima volta invano a Takuto di fermarlo, senza che costui muova un dito per farlo. I due si svegliano così nello stesso letto, la mattina dopo, seminudi... e imbarazzati.

Ma non hanno ancora fatto l'amore. Sarà solo quando Takuto verrà a sapere che la federazione del calcio lo ha notato e vuole mandarlo a studiare calcio in Italia (sic), che Koji sfodererà alla fine la sua vena sadica (e Takuto quella masochista). Koji vuole il corpo di Takuto come risarcimento della notizia di stare per perderlo.
E Takuto lo lascia fare, non reagisce.
La scena finale non viene mostrata, solo accennata, ma s'intuisce che forse Koji sta penetrando Takuto.
Al quale nel corpo-a-corpo si riapre la vecchia ferita causata dalla madre. Immagino, simbolicamente.
Le frasi finali della serie sono due pensieri di Takuto: "Sto per... morire... ...ossia, ancora niente"...
(No, non muore, se no il sequel "Bronze" come lo faceva, l'autrice?).

Le passioni di questo albo sono tutte sballate, irritanti o tali da destare indignazione... Ma va riconosciuto all'autrice di aver raggiunto la bravura sufficiente a rendere "credibili" i personaggi che vivono tali passioni.
La scena finale dello stupro, per quanto fastidiosa, risulta anche un intricato mosaico in cui cose dette e cose pensate, spesso in contrasto fra di loro, si intersecano di continuo, creando una sensazione di vertigine, simile a quello che la passione ha provocato nel protagonista. Notevole.

In calce all'albo: "3 days", una side story con Koji Nanjo, ma estranea alla vicenda narrata da Zetsuai, e "Prova di lealtà", un racconto senza alcuna tematica omosessuale.
 


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Gulp! Una bibliografia sull'omosessualità maschile e il lesbismo nel fumetto. Parte 1: A-L.

Gulp! Una bibliografia sull'omosessualità maschile e il lesbismo nel fumetto. Parte 2: M-Z.

Gulp! Una bibliografia sull'omosessualità maschile e il lesbismo nel fumetto. Parte 3: Kizuna

Gulp! Una bibliografia sull'omosessualità maschile e il lesbismo nel fumetto. Parte 5: Banana fish

Gulp! Una bibliografia sull'omosessualità maschile e il lesbismo nel fumetto. Parte 6: Julia

Gulp! Una bibliografia sull'omosessualità maschile e il lesbismo nel fumetto. Parte 7: Fumetti Bonelli

Repositorio (Fumetti ancora da recensire).


 
 
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