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L’AFFARE
KRUPP
Il "Vorwaerts"
e Guglielmo
II
Il grande giornale
socialista
germanico, il
Vorwaerts, ha risposto con dignitosa e serena fierezza
all’inconsulto discorso funebre di Guglielmo II, che in questi giorni ha
raccolta larga messe di allori da tutta la stampa dei bassi fondi morali.
Lamenta il foglio
berlinese che, istruendosi un processo contro di lui per le notissime accuse,
la parola del sovrano venga con affermazioni precipitate e una difesa soverchiatrice,
a pesare sull’opera del magistrato, e inveisca contro gli accusatori mentre
l’istruttoria non è compiuta.
Ciò è
uccidere,
non proteggere la giustizia, che ha bisogno e [sic] di sicurezza
anche nell’austera Germania.
Nello stesso
senso commentano la gialla sfuriata dell’imperatore tedesco l’"Arbeiter
Zeitung", il giornale socialista di Vienna, e parecchi altri fogli non
socialisti di Germania, d’Austria e di Francia.
Guglielmo II
poi non ha inveito soltanto contro la "Propaganda" e il "Vorwaerts",
come giornali; bensì ha lanciati gli olimpici fulmini della sua
collera trascendentale contro tutto il proletariato che rumoreggia
oscuramente ai piedi del trono.
Ma il proletariato
tedesco, e quello degli altri paesi con lui, non dimenticheranno l’offesa
gratuita, piovuta dall’alto, e quando la verità avrà trionfato,
chiederà conto al gran sire della sua imprudente difesa d’un accusato
nel nome della pubblica moralità.
Oleografia ottocentesca
di Guglielmo II
A Berlino
si sapeva…
Il corrispondente
berlinese del "Tempo" chiude con queste parole significative pur nella
loro riserbata prudenza, un articolo sull’opera di Krupp:
...E
fu naturale la morte improvvisa? Quando ieri sera si seppe che Federico
Alfredo Krupp si era spento a soli 49 anni nella sua splendida villa Hugel,
vi fu chi disse subito trattarsi di morte non naturale. Ed ora non è
possibile controllare tale voce. Così non è qui il luogo
di esaminare se siano fondate le accuse mosse al Krupp dalla "Propaganda"
di Napoli e dal "Vorwarts" [sic] di Berlino.
Forse il processo
intentato contro il giornale socialista tedesco recherà luce sulla
cupa faccenda. Certo è però che a Berlino le notizie di
quelle due gazzette non giunsero affatto nuove".
Il "Secolo"
Leggiamo o togliamo
dal Secolo questo dispaccio bastevole per sé a sventare la
frottola corsa per i giornali che le nostre accuse siano state "ormai dimostrate
assurde".
Fra il dire
che il Magistrato non ha trovata nessuna querela di parte lesa contro il
Krupp, e dire che le nostre accuse erano un falso, ci corre... come, per
lo meno, tra il non sapere se Tizio ha ucciso e il negare che Tizio ha
ucciso.
Ma ecco l’importantissimo
dispaccio, che dedichiamo ai giornali e ai corrispondenti in mala fede:
(D.)
La "Propaganda" riporta il mio dispaccio intorno all’inchiesta fatta a
Capri e lo commenta, dicendo che ha le prove contro il Krupp.
Da parte mia
posso confermarvi in modo sicuro che l’opera del magistrato inquirente
si limitò a constatare l’inesistenza assoluta di qualsiasi querela
contro il grande industriale tedesco.
E perché
l’imputazione fatta a Krupp è di quelle perseguibili solo per querela
di parte [denuncia della persona interessata], mancando questa
il giudice non poteva fare altro che constatare tale fatto.
Questo, non
per negare o ammettere le accuse, ma semplicemente per l’esatta constatazione
degli avvenimenti.
Al "Travaso
delle Idee"
Il "Travaso
delle Idee", sorto a Roma un anno fa bello e scapigliato
tra il [sic] plumbei rancori del "Giornale
d’Italia" e lo sgonnellare pettegolo dell’ufficiosa "Tribuna",
è venuto da qualche tempo poggiando a destra verso "il buon
senso" e la praticità della vita; e nel suo schietto spirito versa
di tanto in tanto qualche goccia del fiele d’un cotale reazionario
vestito a nuovo per l’occasione.
Il signor Sob,
ad esempio, s’è messo, tanto per divertire, ad attaccare i socialisti
della "Propaganda" e del "Vorwärts" (e non "Warwärts", signor
Sob!)
e a difendere la... memoria di Krupp.
Adagio, Biagio!...
Le nostre accuse non sono state "ormai dimostrate assurde"; sono
anzi più vere e maggiori di prima. Date tempo al tempo, e vedrete
che la verità di cui siete così tenero, signor Sob,
farà cambiar tono al coro delle prefiche, cui accompagnate con la
vostra prosa cesarea...
A meno che non
aspiriate alla presidenza della "grotta
di Fra Felice", o al gran cordone... dell’"Aquila
Nera" [2].
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