Da: "La propaganda
- Quotidiano socialista" [16/12/1902]&nbssp;[1].
.
L’AFFARE
KRUPP
e le calunnie
italiane
Sotto questo
titolo telegrafano da Berlino al "Tempo" in data di Sabato quanto segue:
Non
è qui finita ancora la campagna contro "le bande di calunniatori
d’Italia" per ripetere una frase della stampa tedesca.
Ma ecco qua,
quello che pubblica l’"Hannoversche Allgemeine Zeitung":
"Dei morti
non si deve dire che bene; ma sarebbe un falsificare la storia se
si volesse dedicare a Krupp una delle solite necrologie in stile epigrafico...
Ciò che si andava sempre sussurrando, ma ciò che si
tenne sempre ansiosamente secreto, che cioè Federico Alfredo Krupp
- come tanti uomini ipersensibili ed anchhe troppo sazi - sia giunto poco
a poco ad
una morbosa degenerazione dei sensi, e che egli in conseguenza
abbia assunto abitudini che devono esser qualificate immorali…”.
Il "Vorwaerts"
riporta l’articolo del giornale niente affatto socialista. L’imperatore
non ne sarà contento, perché queste noterelle non purificano
la memoria del suo "caro amico".
Se il riserbo che
ci siamo imposti a proposito dell’inchiesta compiuta nei passati giorni
a Capri dall’on. Grad<e>nauer.[2]
del "Vorwaerts!"
e da un nostro redattore, non ci permette per ora di trattenerci diffusamente
su questa questione: non ci impedisce tuttavia di riferire queste parole
del giornale tedesco non socialista, parole che non hanno bisogno di comenti
[sic] da parte nostra.
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L'autore ringrazia
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su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà
eventuali errori in essa contenuti. |
Note
[1].L'affare
Krupp e le calunnie italiane, "La propaganda", 16/12/1902.
Ha copiato
il testo Davide
Locaputo, che ringrazio.
I neretti
e le spiegazioni fra [parentesi quadre] sono stati aggiunti da me.
[2]
Georg Gradnauer
(1866-1946), il quale cercava prove per resistere in giudizio
alla più ricca famiglia della Germania, e riuscì a trovare
solo pettegolezzi di paese... La sua preoccupazione, e di
riflesso il rifiuto di farsi invischiare ancor più in crociate
sulle beghe politiche di Capri e dintorni (che stavano a cuore alla "Propaganda")
sono riflesse dal giudizio spietato che di lui diede nel 1919 Silvano
Fasulo, ex redattore della "Propaganda" (e poi seguace di Mussolini):
"Sapemmo subito che il "compagno" Gradenauer amava il vino e i maccheroni,
e che era venuto per intendersi circa la prova da presentare al processo
intentato da Krupp contro i nostri due giornali.
Gli demmo
le prove possibili in tali casi, lo mandammo a Capri con uno dei nostri,
ma ci parve che egli avesse più cura di distrugger maccheroni nostrani
che degenerati
tedeschi. Se ne andò senza convinzioni".
Da: Guido
Podrecca,
Sessualità e politica nella Germania imperiale
[1919], OET, Roma 1946, p. 83. |