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Lo scandalo Krupp [Capri, 1902] e la stampa.

"La Propaganda"
 
Guglielmo II nel 1888

Guglielmo II nel 1888

Da: "La propaganda - Quotidiano socialista" [29/11/1902]&nbssp;[1].
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GUGLIELMO II ED I SOCIALISTI

Manutengolismo

La improvvisa morte di Sua Eccellenza Krupp, l’intervento dell’imperatore di Germania ai funerali, il discorso abbastanza retorico (come una vecchia scomunica) del Kaiser, ha ridato un po’ di forza ai garretti già fiaccati dei giornalisti da fondi segreti [fondi neri], dei mantenuti sulle aberrazioni altrui.

La cosa non ci sorprende, data la colossale influenza che il dio giallo [l'oro] ha sui giudizi umani. 
L’imperatore di Germania, per il primo, ha perduto nel suo Krupp il fido banchiere che gli prestava quattrini, il fido compagnone che gli tenne al morso un esercito di operai; ed infine nella tragica scomparsa dell’uomo ha subito veduto una magnifica speculazione contro la Socialdemokratie dei suoi non abbastanza imperiali dominii. 
 

Le officine Krupp a inizio secolo
Le officine Krupp in un disegno d'inizio secolo.

Gli industrialitedeschi ed inglesi, felicissimi per la catastrofe riversatasi sulla potente casa, si atteggiano a dolenti prefiche e lanciano anch’essi il dardo contro i socialisti, che suscitarono a dignità le masse operaie. 
Le autorità tedesche ed italiane, con ipocrisia solita, si aggiungono al coro dei protestanti [di coloro che protestano] - esse, che, a luce fatta, verrebbero ricoverte di vergogna e di disprezzo.

I giornalisti che vivono di scrocco, i pittori, gli scultori, i musicisti che hanno il vuoto nel cervello ed il fango nel cuore [2], tutti gli avvezzi a vivere lautamente senza lavorare, tutti i souteneurs [ruffiani] ed i monsieurs Alphonse.[3] della terra che girano periodicamente tra la bisca e la casina elegante - tutti questi schifosi parassiti sbraitano anch’essi, poiché loro è sottratta la miniera aurea alla quale con un po’ di ruffianesimo, con un po’ di leccamento di zampe potevano liberamente attingere.

Le autorità dell’isola di Capri e quanti a Capri erano gli sfruttatori del ricco signore, e quanti trovavano nelle aberrazioni sessuali di moltissimi sventurati stranieri il modo onde costruire case, comperare proprietà, pagare i debiti, e godersi la vita, strillano anch’essi e si vestono a nero, e portano in giro i loro farisaici lamenti sotto forma di un funerale pubblico.

E così tutti, dal potente imperatore all’ultimo straccione di Capri, tutti fondono le loro geremiadi attorno alla salma di uno sventurato, che da noi ebbe accusa serena e disinteressata, da essi ebbe lodi ed incitamento interesati [sic] e colpevoli.
Evviva dunque il dio giallo, che per una volta almeno, fonde così armonicamente elementi tanto disparati!

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Bande di briganti! Sì, e di quelle che neppure la legge marziale Pica potrebbe distruggere!

Quando tutta un’isola pone le prime sue autorità ed alcuni suoi principali proprietarii od industrianti [imprenditori] al servizio delle degenerazioni altrui: quando un giovane inglese si uccide improvvisamente [4], quando due inchieste della pubblica sicurezza si compiono, quando molti stranieri munificentissimi verso l’isola sono additati come la fonte della corruzione, quando i preludii ad ogni aberrazione si eseguono in pubblica osteria, quando cocchieri e marinai della penisola sorrentina e di Capri danno a questi sventurati il nome ch’essi meritano, quando tutto ciò avviene impunemente, come se per l’isola di Capri non esistesse un codice penale - quando tutto ciò accade impunemente per anni ed anni e si trovano giornali e fogliacci di occasione i quali schizzano veleno contro di noi - i soli a parlare ed a gridare lo scandalo - noi non abbiamo che una sola parola rispondente alla situazione presente ed alle persone: Manutengoli!

Eh si! Manutengoli ben peggiori di quei poveri proprietarii di Calabria e di Sicilia che dovevano dare un po’ di pane a Ninco Nanco, alla banda Maurina ed a Musolino. Quelli erano soli a resistere contro i manigoldi. Quando il brigante picchiava alla loro porta e chiedeva cibo, essi non avevano la pubblica sicurezza che li garentisse [sic] contro l’incendio del campo ed il trafugamento del bestiame. Eppure nel 1860 furono fucilati come cani rognosi ed ora sono mandati innanzi alle Assise. 

Ma questi di oggi sono delle canaglie che fanno da manutengoli non per evitare un pericolo alla vita ed alla sostanza, ma per vivere meglio, per godersela più degli altri mortali. E se una voce onesta e morale scovre [svela]  le fonti impure e lubriche del loro benessere, essi strillano ferocemente perché pestati sulla coda, urtati nel ventricolo [stomaco].
 

Cartolina di Capri, 1908
Capri in una cartolina del 1908

Dunque non foste voi, signori scribacchini di qualche giornale napoletano, che deste la stura all’accusa larvata contro Krupp? Accusaste sottoforma sospetta, per poi tacere. Ma che avvenne perché taceste? Eravate forse affamati? Trovaste tavola imbandita?
Rispondete a noi, vilissimi manutengoli - perché accusaste nella forma più vile ed impunitaria della diffamazione larvata?
E chi poi vi cucì la bocca? ...

O covo di affamati mastini, covo di lupi e di iene che andate fiutando dei possibili cadaveri che abbiano gli anelli al dito, sgombreteci [sic] la via. Noi accusammo perché un paese andava alla perdizione, perché Capri era diventata bordello: noi compiemmo opera civile ed onesta. 
Sgombrateci la via, e voi di Capri, voi autorità e privati che mangiaste sulle degenerazioni altrui, apprestatevi a rendere il conto.

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E così, per un fenomeno di associazione spontanea ve li trovate sempre di fronte, or gli uni, or gli altri. Oggi la calunnia, domani l’aggressione sulla strada, dopodomani la pugnalata alle reni. Ve li trovate tutti di fronte, pronti a difendere contro di noi - i guastatori del mondo presente - le ultime trincee del vizio, del manuteengolismo, della corruzione.

Ma vi scacceremo a pedate, e vi ripiomberemo in quel grande crogiuolo della vita, che vi fonderà e vi sopprimerà come personalità di fango. 
Krupp è un indice della situazione, ma non è tutta la situazione. 
Krupp è un nome, ma ve ne sono cento altri, italiani e stranieri, artisti e giornalisti, imbellettati e straccioni.

E noi distruggiamo il marcio, perché siamo il fuoco purificatore.

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Note

[1].Guglielmo II e i socialisti, "La propaganda", 29/11/1902.

Ha copiato il testo Davide Locaputo, che ringrazio. 

I neretti e le spiegazioni fra [parentesi quadre] sono stati aggiunti da me.

Il caso Krupp occupa l'intera prima pagina del quotidiano. Nello stesso giorno è apparsi infatti anche: Il discorso di Guglielmo II.

[2] Il bersaglio è Scarfoglio, bollato dalla "Propaganda" come  "L'uomo di fango".

[3] Personaggio di un'opera di Dumas fuiglio, passato a indicare lo sfruttatore di prostitute.

[4] Non ancora trovato notizie sull'identità del suicida. Chi fosse in grado di aiutarmi è pregato di scrivermi.


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