Da: "Il Sud - Giornale
del popolo del Mezzogiorno" [31/101902] [1].
Federico Giannini,
Mi
congratulo con la
PROPAGANDA e mi metto alla sua suite per la campagna contro
S. E. Krupp.[2].
Io non leggo che "la
Propaganda": questo lo avete ben indovinato.
Ciò che non avrà
indovinato nessuno è la probabilità che io mi trovi d'accordo
con l'autorevole foglio socialista.
Quelli dei miei azionisti
che mi hanno creduto antisocialista fino al sonninismo
del tempo di Pelloux,
e quelle brave persone che m'hanno fatto credito pensando di aiutare un
giornalista retrivo e reazionario si morderanno le mani, e m'accuseranno
d'averli ingannati.
M'accusino come vogliono;
ma io mi accodo alla Propaganda. Ella si muove ed
io le tengo dietro, dico come Dante.[3],
e specialmente per lo scandalo di Capri.
Ecco: la prima pagina di
questo
n.
333 che ho tra le mani mi dà l'argomento per due
articoletti. Uno che sarebbe contrario al giornaletto, e l'altro che è
favorevolissimo. Scrivo per oggi questo: domani forse, se non mi sarà
offerto argomento più importante, scriverò contro le sciocchezze
e le stupide imposture che i miei colleghi hanno detto per la stampa venduta
e per la non venduta.
La campagna contro S. E. [4].Federico
Krupp è nobile e moralissima.
Ed è anche molto abile.
La campagna per il processissimo.[5].ha
avuto esito felice. Incominciata con fulmini d'indignazione civile e con
saette di morale inesorabile, è diventata rapidamente, ahimè,
inefficace e ridicola.
Figuratevi che dopo una virile
rampogna alla parte civile, tre suoi avvocati si concedono un giorno di
vacanza.
Non v'è più
gratitudine né nel mondo né nel tribunale.
Ma la campagna contro Krupp
ha già procurato al giornale socialista di [delle] belle
soddisfazioni. Essa ha avuto “una grande ripercussione in Italia e all'estero”
come dice la Propaganda.
Forse non è vero, ma
si può dire. Chi si metterebbe a dimostrare che né in Italia
né all'estero si sono occupate delle sudicerie stampate dalla Propaganda
per farsi réclame?
Il nobile scopo del giornale
socialista, è o di trascinare qualcuno a dir [sporgere]
querela,
o almeno di condire di pepe la focaccia cotidiana [quotidiana],
che il pubblico non vuole.
Ora io plaudo a questa campagna
in prò della moralità soprattutto perché è
generosamente cretina.
Giacché, è
vera, e prego i miei lettori di esimermi dall'obbligo di dimostrarla, la
seguente proposizione: “In tutte, assolutamente in tutte le contrade
deliziose dove convengono [si radunano] forestieri ricchi
si commettono [sic] un mondo di porcherie d'ambo i generi” [6].
E la Propaganda
non mi farà mentire siccome suona [secondo quanto dice] un
elegante luogo comune del tribunale dove andiamo spesso a perdere tempo
molti di noi [sic], poiché sa che anche dove non sono forestieri,
dove non è ricchezza, né copia [abbondanza] di delizie
naturali, non è mancato talora chi abbia sbagliato in grammatica
ponendo al maschile ciò che è devoluto [declinato]
al femminile, come trovo detto nel Pablo
di Segovia del Quevedo.[7].
Parlo in generale, s'intende.
Nella specie [nel caso specifico] non posso dire se l'accusa contro
Krupp sia calunniosa, quale vorrei che fosse per amor di nettezza pubblica
e privata, oppure no.
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L'albergo
Quisisana di Capri com'era all'epoca del soggiorno di Krupp, prima degli
ampliamenti.
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So che a Capri tutti
volevano denaro da Krupp, il quale naturalmente non avrebbe mai potuto
lasciarsi bottonare [arpionare] dagli
stoccatori
[parassiti] indigeni
e stranieri, segnatamente [in particolare] tedeschi, dimoranti nell'isola
incantevole; e ciò che più d'un caprese avrebbe con tutto
il cuore tirato una schioppettata alla schiena del cav. Federico
Serena, reo di albergare al suo Hotel Quisisana il
ricco tedesco, e di averne molto vantaggio, a quanto si diceva.
Queste sono buone fonti di
calunnie; ma io non giuro niente.
E non deploro neanche,
poi che sono convinto che l'uomo (compreso la donna) [sic] è
naturalmente sporcaccione.
Se le cose che la Propaganda
ha esposte e le altre che vuole esporre – quando, come attorno al cerretano
[ciarlatano] della fiera si sia anche attorno a lei [sic!]
radunata un po’ di quella gente, ch'essa medesima [sic] pone in
fuga con la ignoranza, la inavvedutezza e la malafede, - sono vere, sarebbe
stato meglio accontentarsi dello sfratto dato [espulsione inflitta]
a Krupp, che sarebbe potuto bastare anche come freno a chi n'avesse
bisogno, e non diffamare un paese a rischio d'immiserirlo.
Dappoiché [dato
che], insigni disoccupati [fannulloni] della Propaganda,
quando avete presentata Capri come isola d'infamie, non v'andranno
né i porci né i puliti, almeno finché non sia dimenticato
lo scandalo.
O credete che basterà
a Capri avere alcuni di voi, a predicare la santità de' costumi
– si licet [ammesso che ciò vi sia lecito] – o il
valente consigliere Guarino, per esempio,
a fondarvi una borsa di lavoro [fornire lavoro ai disoccupati] qualunque? [8].
Federico Giannini
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L'autore ringrazia
fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati
su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà
eventuali errori in essa contenuti. |
Note
[1]
Sullo scandalo Krupp si
veda la pagina apposita nella sezione "biografie" di questo sito.
L'indice della
rassegna stampa è
qui.
I neretti
e le spiegazioni fra [parentesi quadre] sono stati aggiunti da me.
[2].Federico
Giannini, Mi congratulo con la Propaganda e mi metto alla sua
suite per la campagna contro S. E. Krupp, "Il Sud", anno 1 n.
240, venerdì 31 ottobre 1902. Il testo è stato copiato da
Stefano
Bolognini, che ringrazio. Non farò commenti sull'italiano
a dir poco vacillante del direttore di questo giornale. Certo un intellettuale
di spicco...
[3].Si
noti la malizia di questa citazione del dantesco "Però va oltre:
i' ti verrò a' panni", verso che è
nel
capitolo XV dell'Inferno, che parla
dei sodomiti...
[4]
"Sua Eccellenza".
[5].Credo
alluda al processo
contro la camorra e i politici ad essa legata, voluto dai socialisti
napoletani e in particolare da "La propaganda".
[6]
Interessante questo riconoscimento a cuor leggero del fatto che il turismo,
ovunque esista, è anche turismo sessuale, ed è anche
turismo omo-sessuale.
Questa
tranquillità di giudizio è indicativa della mentalità
delle élites acculturate, anche di destra, nell'Italia del
Sud della fine Ottocento. Non c'è da stupirsi se l'Italia, data
questa mentalità che considera "inevitabili" le "sudicerie d'ambo
i generi" ovunque ci sia turismo, fosse una
meta prediletta del turismo sessuale ottocentesco.
[7].In
realtà è un gioco di parole molto più antico, risalente
almeno al medioevo.
[8]
Questa argomentazione è particolarmente sbalorditiva agli occhi
di noi moderni. "Sì, forse Krupp si "faceva" davvero i ragazzi
capresi, incoraggiando la prostituzione... però così facendo
portava lavoro e denaro a Capri, e quindi denunciare il suo turismo sessuale
ha danneggiato l'economia dell'isola, lasciando molti poveri diavoli senza
lavoro. Ciò dimostra quanto siano immorali i marxisti"...
Chi
crederebbe oggi che allora fosse possibile scrivere argomentazioni del
genere senza arrossire?
Quando
si studia la storia dell'omosessualità, occorre non dimenticare
che non esistono solo i cosiddetti "Discorsi del Potere" tanto cari a Foucault,
ma anche contro-discorsi, come questo di Giannini, che ha avuto
il merito d'esprimere con sfacciataggine un ragionamento e una mentalità
che, pur diffusa in vaste aree d'Italia a cavallo fra XIX e XX secolo,
ha lasciato poche tracce nei documenti "ufficiali" del Potere. Ma che fece
dell'Italia la meta del turismo omosessuale fin-de-siècle.
Senza
questa mentalità il turismo omosessuale di fine secolo non sarebbe
stato possibile. |