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Lo scandalo Krupp [Capri, 1902] e la stampa.

"La Propaganda"
 
La coppia imperiale tedesca nel 1906

L'imperatore tedesco e sua moglie nel 1906.
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Da: "La propaganda - Quotidiano socialista" [2/12/1902] <[1].
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L’imperatore e Krupp.
Ancora il discorso di Guglielmo II

Del discorso dell’imperatore Guglielmo ci siamo occupati, ed abbiamo fatti i nostri comenti [sic] conoscendone solo il sunto telegrafico pubblicato dai giornali. Oggi, che proprio nelle [sic] sue testuali parole giunge il discorso, ci accorgiamo che, lungi dall’essere eccessivamente violento, il nostro giudizio sull’atto di Guglielmo II era fin troppo tenue, data la straordinarietà della cosa. E di questo si accorgerà chiunque voglia leggere il testo del discorso pronunziato dal Kaiser sulla bara di Krupp, com’è riportato in una corrispondenza berlinese al "Mattino" di ieri.

Il commento che fece giorni fa l"Avanti!" [il quotidiano nazionale del partito socialista, NdR] e che noi riportammo, era invero molto esatto, poiché proprio l’imperatore ha esplicitamente affermato, con modo che in altri sarebbe tacciato di impudenza, che ricordando di aver "goduto dell’ospitalità della famiglia Krupp" non ha potuto astenersi di accorrere alla morte dell’"amico".
Ed è accorso - lo ha detto proprio lui! - per levare "sulla casa e sulla memoria del defunto lo scudo dell’imperatore tedesco".

Mentre un giudizio, quello contro il Vorwäerts, pende, questo significa dire ai magistrati ed alla giustizia del proprio paese: di qui non si passa!

Ecco il testo del discorso.

"È per me un bisogno di dirvi come io sia stato profondamente commosso dalla morte di Alfredo Krupp.

Sovente ho goduto dell’ospitalità della famiglia Krupp; e nel corso degli anni i nostri rapporti furono tali, che io mi posso chiamare un amico del defunto. Perciò non ho potuto astenermi dall’accorrere qui, al fianco della vedova e delle figlie del mio amico.

I fatti che accompagnarono il triste avvenimento, mi hanno anche indotto ad accorrere qui per tenere alto sulla casa e sulla memoria del defunto lo scudo dell’imperatore tedesco. Chi ha conosciuto da vicino Alfredo Krupp sa di che natura dedicata e sensitiva ei fosse dotato; sa che questa sua natura poteva offrire il solo punto vulnerabile per colpirlo a morte.

Nella patria tedesca è stata commessa un’azione tanto volgare e tanto abietta, che fa arrossire ogni patriota. Si è attaccato nel suo onore un uomo, un vero tedesco che pensò soltanto per gli altri, per il bene della patria e dei suoi operai. Quest’abnegazione non è che un assassinio: giacché non v’ha differenza fra chi somministra un veleno e chi, nascondendosi dietro il torchio della redazione, uccide un uomo cogli strali della calunnia.

E chi è colui che commise sì vergognoso delitto contro il nostro amico? Sono uomini, che fino a ieri passavano per tedeschi, ma che oggi sono indegni di tal nome, sono uomini usciti dalla classe operaia
(E rivolgendosi agli operai): Voi operai delle officine Krupp siete sempre stati fedeli ed attaccati al vostro datore di lavoro: non è spenta nel vostro cuore la gratitudine. Uomini, che vogliono essere i duci degli operai tedeschi, vi hanno privato del vestro [sic] caro padrone.

A voi tocca proteggere l’onore del vostro padrone, proteggerne la memoria contro gli insulti. Io confido che voi troverete la retta via per far comprendere agli operai tedeschi che ogni rapporto con gli autori di quell’atto obbrobrioso è escluso. Chi non scava un abisso fra sé e simil gente si addossa moralmente una parte di colpa".

manifesto per fiera tedesca, 1898
Manifesto di fiera tedesca, 1898.

L’imperatore ebbe la pruova

L’imperatore sente la gratitudine verso il miliardario che in vita lo ha beneficato come uno dei tanti poveri (i poveri per gli uomini come Krupp, o come Rotchild [sic] sono i re e gl’imperatori) e giura di salvarlo dall’onta. 
Né la gratitudine sarà sprecata, perché i miliardi di casa Krupp esistono tuttavia, e chissà, domani dal biondo imperatore potranno non senza speranze essere richiesti.
Dunque l’imperatore ha giurato di porre tra la giustizia e il benefattore, la propria persona.

Dopo il discorso un’altra notizia, l’incarico della cui circolazione alle agenzie ufficiali è stato affidato, fa il giro dei giornali: egli garentisce [sic] personalmente... come diremo?… l’integrità di Krupp.
Ecco la strabiliante notizia:

"Krupp, avanti di morire, dimostrò pienamente la insussistenza delle accuse all’Imperatore"...

*
*    *

Deve essere stato così: [2].

Krupp si presenta in casa di Guglielmo.

- Caro Guglielmo... -

- Oh, quali onori! Come state, ed a che debbo attribuire l’onore? -

- Ecco, vi dirò: un piccolo favore. -

- Al vostro servizio, per quel poco ch’io posso. -

Il signor Krupp sembra impacciato, non sa come incominciare. Entra un cameriere, con del vino del Reno e con dei taralli in una guantiera: Krupp beve d’un fiato il primo bicchiere, versa il secondo e, centellinandolo:
- Senti, mio caro, hanno stampato, alcuni porci, laggiù, nel paese dei briganti, che io... -

- So tutto, so tutto, signor mio, ed hanno anche detto ch’io vi avevo consigliato di abbandonar Capri. Per parte mia, non li crederete, spero, eh?-

- No; e son venuto appunto per darti la pruova che quelle pubblicazioni non sono esatte. 
Chiunque lo dicesse non sarebbe creduto: quei maledetti godono la massima fiducia, ma tu... T’invito adunque ad una perizia sul mio corpo.-

- !? -

Il cameriere, che sta tutto orecchi dietro la cortina e prende appunti per mandarli al suo giornale prediletto, "La Propaganda", spinge leggermente la porta. E dallo spiraglio tenta di vedere ciò che avviene nella camera. Allo scricchiolio Krupp si volge. Guglielmo si alza, chiude a due girate la porta dalla parte interna, abbassa la cortina, e non s’ode più nulla.

Quel che avviene, quindi, non si sa. Quando uscirono, il cameriere udì soltanto queste parole di Guglielmo: "Ora ho la pruova che laggiù ci sono dei porci!".

Il fatto è che dopo due giorni Krupp moriva; poi Guglielmo gli faceva il discorso, e non contento, manda oggi la notizia che della... integrità di Krupp egli personalmente ha avuta la pruova.

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Note

[1].Gli scandali di Capri, "La propaganda", 2/12/1902.

Ha copiato il testo Davide Locaputo, che ringrazio. 

I neretti e le spiegazioni fra [parentesi quadre] sono stati aggiunti da me.

[2] Qui il redattore si diverte a buon mercato insinuando scenette omosessuali fra il Kaiser e Krupp.

Il buon gusto non fa decisamente parte di questa "sceneggiata napoletana". 

 


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