Per l'isola
di Capri
Ciò
che dovrebbero fare delle coscienze oneste
Con la scomparsa
di Krupp, rimane l'accusa terribile lanciata dalla "Propaganda"
contro l'isola gentile e deliziosa, accusa raccolta entusiasticamente dal
berlinese "Vorwärts".
Nel triste
momento che attraversiamo, momento in cui tutti tentano buttarci sul
viso una manata di fango, un sacro dovere incombe alla Propaganda:
la pubblicazione dei documenti.
Molti e giustamente
si maravigliano come il foglio socialista non l'abbia ancora fatto; è
così abituato a dar consistenza di realtà alle chimere che
il suo silenzio al riguardo impressiona stranamente. No, non è così
che si crea l'ambiente e si prepara il terreno per la facile popolarità
a conseguir la quale oramai sono impotenti i vuoti paroloni ed il solito
frasario.
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Capri:
bambini al mare. Cartolina postale d'inizio Novecento.
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Voi signori
della Propaganda, avete accusato tutta una popolazione, ebbene,
provate il vostro asserto, perchè, fino ad oggi, tutti abbiamo il
diritto di chiamare la vostra una calunnia.
Via, coraggio:
quattro manifesti rossi (marca S.N. del P.S.I.) alle cantonate e
fiato alle trombe del ciarlatanismo.
Forse quel numero
vi farà rivalere delle spese dei cartelloni e vi cullerà
per un sol giorno nella dolce illusione che il vostro libello si venda.
Siate cauti
però e non fate che avvengano nuove discordie in famiglia per la
spartizione
dei soldini.
Coraggio adunque:
la morte cade spesso a modino [è spesso vantaggiosa] per
voi; la disgrazia di Emilio
Zola non vi diede forse l'addentellato di [il pretesto
per] far venire qui il compagno
Ferri (quello del finestrino) a procurarvi trecento lire? Ebbene,
la sventura di Krupp vi farà raggranellare qualche altra
liretta [2].
Gli affari,
sono affari!
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