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Lo scandalo Krupp [Capri, 1902] e la stampa.

"La Propaganda"
 
Friedrich Albert Krupp

Friedrich Alfred Krupp
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Da: "La propaganda - Quotidiano socialista" [20/10/1902] <[1].
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GLI SCANDALI DI CAPRI

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La beneficenza di Krupp - La corruzione nell’isola
Imperatore ed ambasciatore di Germania

Da Tiberio a Krupp

È una sventura per la incantevole isola del golfo napoletano, ma è certo che dagli ozii viziosi e degenerati dell’imperatore Tiberio alle recentissime porcherie del signor Krupp essa è stata sempre asilo e ricovero paradisiaco per ogni categoria di ricchi dissoluti e degenerati.

Quest’isola meravigliosa non ha mai avuto industrie e commerci, all’infuori dei commerci carnali e delle industrie voluttuarie.

La gente che l’abita, vive in un continua prostrazione morale, dovuta al clima incantevole ed allo spettacolo del lusso.
Infatti non c’è scandalo ed incentivo maggiore a corrompersi dello sfrenato lusso altrui, in rapporto alle masse deboli e fiacche sia moralmente, sia fisicamente. Una parola educativa ha un potere di espansione minimo: un atto di corruttela ha una forza di imitazione massima.

Abituate ad una vita sardanapelesca [sic], abbagliate da una fosforescente vita di lusso, accecate dal piacere dei privilegiati dimoranti in case fantastiche ed in ville lussureggianti, le popolazioni dell’isola, salvo eccezioni lodevoli di forza e di carattere, vivono in un completo stato di marasma morale. Vivono sul forestiere, vivono sulla ricca e viziosa cocotte [prostituta] straniera, vivono con la professione di modello ai pittori o scultori; professione che spinge fatalmente al vizio ed alla prostituzione [2].

In questo ambiente ricchi stranieri sono venuti a svernare, godendo dei loro vizii e delle loro ricchezze: in questo ambiente è venuto un ricchissimo straniero, il signor Krupp, un tedesco industriale, un proprietario di colossali officine metallurgiche, un uomo che ignora la cifra dei suoi milioni, e che, seduto su tanta ricchezza, è più potente di un monarca o di un papa.

Il signor Krupp

Un pezzo d’uomo di circa cinquant’anni, rotto a tutti i vizii, capace di barattare milioni per un istante di godimento vituperevole e da degenerato.

Venuto a Capri, i soliti abituati a vivere sulle spalle dei ricchi stranieri, gli si fecero intorno. Avevano odoraati [sic] i milioni, avevano trovato l’uomo. 
Fu ricevuto a Capri come non fu mai ricevuto imperatore romano: tutti ai suoi piedi e niuno al di sopra di lui - neppure il codice penale!

Degenerato sessualmente, egli ha riprodotto in una proporzione grandiosa quanto ebbe ad attuare verso il 1870 un ricco bavarese in una sua villa nella vicinanze di Caserta [3]
Installato superbamente, meglio di un re, egli ordinò la sua Corte a base di potenza sessuale.

Molti uomini, giovani o adulti, ricorsero a lui per quattrini o per altri favori pecuniari ed, in scompenso, gli spianarono la via del lubrico e sudicio piacere. 

Le autorità chiusero ambo gli occhi, le persone aventi cariche pubbliche lasciarono correre, e molte di esse accumularono tesori sui vizi del grande e ricco ammalato
Ma quello che, soprattutto, fece male fu la propagande viziosa nelle classi giovanili della povera gente. Marinai, barcaioli, contadini, ricorsero a lui vendendo a lui la propria forza giovanile ed una larga seminagione di vizii fu fatta nella popolazione isolana.

È difficile che vi sia qualche povero giovane che non abbia dovuto accontentare il signor Krupp od i suoi amici. Vi sono giovani poverissimi che hanno ottenuto dal Krupp i quattrini per fare il servizio di un anno come soldato volontario [4]. Vi sono poveri diavoli che hanno così potuto comprare dei campi e costruirsi delle case.

La beneficenza di Krupp

Oh la famosa e vantata beneficenza del signor Krupp!
Ecco a che si riduceva!

Il signor Krupp ha beneficato i singoli, corrompendo - ha beneficato l’isola fittandola come alcova per i suoi bassi istinti. La famosa strada ch’egli ha donato a Capri porta a grotte fantastiche ed a villini, entro i quali gran parte della gioventù si è prostituita, mentre il signor Krupp dava sfogo alla sua bestialità tra suoni di mandolini e chitarre! [5].

Un festino nella Grotta di fra' Felice
Krupp intento a un'"orgia" nella "Grotta di fra' Felice", da lui 
trasformata in un padiglione per ricevimenti. Da Knight, s.n.p. 

Vergogna, vergogna per Capri, vergogna per l’Italia, che ha sopportato per anni una simile porcheria. Giambattista Marini, Giovanni Boccaccio, Paolo da Kock, l’autore innominato del Tempietto di amore.[6], non hanno mai potuto immaginare un harem più turpe e più ributtante.

Si era giunti perfino alla creazione di un club di... sportisti (come faremo a dire con altre parole?), i cui membri avevano un segno di riconoscimento, una medaglia speciale, a quanto ci riferiscono persone degne di fede [7].

Quante volte il passeggiero non ha incontrati per le stradicciuole, o non ha intravisto nei giardini e nelle grotte quanto di più turpe si possa immaginare? Quante volte le poche persone oneste, nauseate da tanta vergogna, non si sono rivolte all’autorità? Ma sempre invano: l’autorità doveva chiudere gli occhi: si trattava di toccare Krupp, cioè una grande potenza.

O forti operai della Germania, che producete le ricchezze del sig. Krupp, ecco dove e come si impiega il vostro diuturno sfruttamento al lavoro.

Le autorità italiane - L’imperatore e l’ambasciatore di Germania

Intanto cosa facevano le autorità italiane? Cosa faceva il sindaco, il delegato di P.S. di Capri? 
Ed il prefetto di Napoli poteva ignorare quanto era noto a tutti?

Lo scandalo deve giungere all’orecchio dell’imperatore di Germania, il quale (ci si dice da persone degne di fede) espedì ordini precisi al suo ambasciatore a Roma. E costui mandò a chiamare il signor Krupp e gli consigliò di lasciare Capri. E Krupp ha da poco e per sempre lasciata l’isola delle sue lascivie.
Via Krupp a Capri
Via Krupp a Capri, in gran parte finanziata da Friedrich Krupp.

Il telegramma del governo e del sindaco di Napoli

Ultimamente, alla venuta di Zanardelli a Napoli, si volle festeggiare la beneficenza e la munificenza del signor Krupp. Ed a Capri, tra le copiose libazioni, Zanardelli e Miraglia mandarono un telegramma di omaggio e di ringraziamento al colossalmente sudicio uomo.
Ma ignoravano essi che quella beneficenza era il prezzo della prostituzione? Ignoravano essi, governo e sindaco, che la strada donata era stata percorsa da coppie scurrili e sudicie ed era il premio delle più laide operazioni?

Noi denunciamo tutto ciò alla pubblica opinione, questa grande e sovrana giustiziera.

E con ciò, crediamo di aver fatto il nostro dovere, senza paura e senza falsi scrupoli. Scovrire la piaga, anche se cancerosa; scovrirla per un intento civile di cura: ecco il dovere.

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L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.

Note

[1].Gli scandali di Capri, "La propaganda", 20/10/1902.

Ha copiato il testo Davide Locaputo, che ringrazio. 

I neretti e le spiegazioni fra [parentesi quadre] sono stati aggiunti da me.

[2] Divertente la tesi secondo cui i capresi avevano bisogno di farsi insegnare dai tedeschi l'omosessualità... ma questa era l'ideologia ufficiale in Italia, ieri come oggi. L'omosessualità non è problema, né questione politica, in quanto non esiste. E, per chi fa storia di quegli anni, o dello scandalo Krupp, non è mai esistita, a Capri: Krupp non era omosessuale e lo scandalo fu solo una montatura contro un giglio innocente (si veda ancora, recentemente, Carlo Knight, L'utopia caprese di Krupp, La Conchiglia, Capri 2002, che nega tutto, compresa l'evidenza).

Divertenti anche le pazzesche argomentazioni pseudomorali, rese poco credibili dal fatto che qui lo scandalo morale è una posa esteriore che mira a ben altri fini rispetto a quelli dichiarati.

[3] Non so a quale personaggio si stia alludendo. Se qualcuno lo sapesse, per favore mi scriva per dirmelo.

[4] Non ho per ora trovato notizie su questa pratica (la storia militare non è certo il mio forte). A quanto intuisco, era possibile fare una servizio militare più breve (un solo anno) purché ci si mantenesse a spese proprie. Ma non ci metterei la mano sul fuoco. Chi potesse illuminarmi su questo dubbio, mi scriva.

[5] Da qui in poi il pezzo scade nel pettegolezzo puro e semplice. Ci si chiede per esempio perché Krupp avrebbe dovuto fare certe "cose" (che a tutti noi piace farci in privato senza rompiscatole tra i piedi), in pubblico e sotto gli occhi di tutti, anziché sul suo yacht privato, al largo, e lontano da occhi indiscreti. Misteri della mente dei pettegoli.

La leggerezza con cui furono fatte queste affermazioni (nessuna delle quali, in un secolo, ha mai trovato riscontro) misero in seri guai "La Propaganda", che rischiava di dover rivelare in un processo per diffamazione la (inesistente) fonte di queste notizie, spacciate quali "informazioni", ma  palesemente ciarle da  cortile. 
La morte di Krupp la salvò da questo rischio e la paura presa servì di lezione, facendo adottare al giornale un tono meno frivolamente pettegolo, e più prudente.

[6] Ignoro di che opera si tratti.

[7] Era un circolo, se non ricordo male di velisti, con un distintivo per i soci. Tutto qui.
Ma tutto ciò che fa un omosessuale, agli occhi degli omofobi (quali i redattori di questo giornale), diventa turpe e losco

Krupp non era così idiota da andare in giro con un distintivo per dire d'essere un frocio patentato. Essendo uno dei più grandi produttori d'armi del mondo, aveva troppi crimini da farsi rinfacciare, per potersi permettere la sincerità.

Infatti, una volta la verità venuta a galla, non ebbe altra scelta che uccidersi: affrontarla non era mai stata un'alternativa neppure concepibile, per uno come lui.
 


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