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Pier Candido Decembrio (1392-1477)

dimensioni h 170 x largh 132

NOTA BENE. Questo testo è un semplice "appunto", pubblicato provvisoriamente in attesa di trovare il tempo
per curare o farne curare la traduzione, il commento, o entrambe le cose.

Da: In Antonium siculum Panormitanum / Contro il siciliano Antonio Panormita [1428] [1]
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Ecce autem puellus non illepidus cauponis filius flabello urentes muscas excutere; tu vicissim importunam belluam magis ac magis detestari, puellum ut accederet propius orare. Statim cognitus invisi servarique coepisti.

Cerco traduzione in italiano per questo brano. Chi potesse aiutarmi, mi scriva
Grazie anticipate.

Fuere ea tempestate qui studia tua non immerito expavescerent, cum omne librorum genus te lecturum spopondisses. Testo
Sive astu itaque sive invidia, dum Italam tabernam musis Siculis frequenter illustras et demum in cavea lupae vorax agno intentus latitares, a pastoribus conspicatus, subito vinctus in palatium nudus recta ductus et sine bracis, colis hinc inde pendentibus, Priapo tamen honoris causa medium locum obtinente. Testo
Qui risus hominum de te! Quae turbellae concursatio! Nec mirum in urbe optimarum artium parente talia rara certe et inopina conspicari. Testo
Ad tribunal itaque deductus stans capite obstipo: quod, inquit iudex, facinus quod scelus admisisti? Tu palam: Virgilii nostri imitatorem esse te, artem aliam nullam factitasse. Testo
O hominem nequam et delirum! Nonne abunde fuerat te Virgilii imitatorem ex versibus tuis ostendisse, ni insuper clarissimi poetae famam dubia interpretatione confunderes?  Testo
Ridetur ab omnibus. Visum est tandem, haruspice potissimum suadente, satis poenarum ridiculo homini impertitum, si modo scoparum ictibus et his quidem levissimis inustus per urbis media usque ad aedes caederis.  Testo
Assensum undique. Vix igitur, fimo incessentibus pueris, catulis hinc inde latrantibus, non secus ac Lucius noster, domum rediisti: cum interim foramen illud memorandum soli pateret celebrandumque spectaculum cunctis exibilantibus praestitisses. Testo
Scisne me de rebus tibi notissimis loqui, non fabellas obgannire?. Testo

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L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.

Note

[1] Il testo copiato da: In Antonium siculum Panormitanum et Guarinum, eius praeceptorem [1428], inedito, così come riportato da: Remigio Sabbadini, Cronologia documentata della vita di Antonio Beccadelli, detto il Panormita. In: Luciano Barozzi e Remigio Sabbadini, Studi sul Panormita e sul Valla, Le Monnier, Firenze 1891, pp. 1-47, alle pp. 33-34.

Parla della dipartita da Bologna di Antonio Beccadelli, detto "il Panormita", nel 1427.
L'accusa al Panormita di essere stato processato per corruzione di un ragazzo non è  da prendere necessariamente alla lettera, perché nel genere letterario della invettiva umanistica, a cui appartiene il presente scritto, è prevista la possibilità di servirsi, accanto ai fatti veri, di pettegolezzi e calunnie
Questo era infatti, in parte, anche un gioco letterario in cui vinceva non chi aveva argomenti più "veri", ma chi sapeva rendere più convincenti ed eleganti le sue parole, vere o false che fossero. 
Ciò non toglie che spesso le invettive siano la sola fonte per fatterelli autentici, e imbarazzanti, che altrimenti non sarebbero stati tramandati.
Sull'argomento si veda: .....

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Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

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