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Michele Marullo, il "Tarcaniota" (1453-1500)

Michele Marullo in un ritratto del Botticelli.
Michele Marullo in un ritratto del Botticelli.

NOTA BENE. Questo testo è un semplice "appunto", pubblicato provvisoriamente in attesa di trovare il tempo

per curare o farne curare la traduzione, il commento, o entrambe le cose.

Da: Epigrammaton liber II / Libro secondo degli epgirammi [1493] [1]
.
II, 21.
In Censorium.
II 21.
Contro Censorio.

Censorius, quod ipse nil agit prorsus
quod optimo non iure debeat carpi,
reprendit unumquenque: siue quis mutit,
seu quis tacet, seu ridet, ore seu moesto est,
reprendit ille; siue quis dedit quicquam,
siue accipit quis, seu timetue speratue,
seu quis sedet, seu quis deambulat, seu quis
quodcunque qualecunque qualitercunque
ubicunque agit, reprendit: id homini est moris, si mos uocari tam euidens furor possit.

Censorio, poiché tu stesso non fai proprio nulla
che non debba essere ripreso con le migliori ragioni,
critichi tutti: chi brontola, 
chi tace, chi ride, chi è di poche parole [modesto],
tu lo critichi; chi ha dato qualcosa,
chi la riceve, chi ha paura, chi spera,
chi è seduto, chi cammina, 
chi fa qualunque cosa, quale che sia, in qualunque modo
e dovunque, tu lo critichi: egli ha quest’abitudine,
se può chiamarsi abitudine un tanto evidente delirio.
Atqui, si is esset hic nouus Cato noster
quem continentis optimus tenor uitae
sanctique pigra tollerent humo mores,
tamen reprendentem usquequaque quis ferret?
Ma se, dunque, questo nostro è un novello Catone
che l’ottimo tenore di vita sobria 
e le virtuose abitudini sollevano dall’inerte terra,
tuttavia chi lo sopporta mentre fa in continuazione il censore?
Nunc impudicus.[2], helluo, uorax, mango,
insulsus, aleo, improbus, salax, leno,
cinaedulorum pessimum omnium fulcrum,
bonos malosque iudicat sui oblitus:
o ante nullis cognitum nefas saeclis! 
Ora questo rottinculo.[2], ingordo, vorace, imbroglione,
insulso, baro, disonesto, lussurioso, mezzano, 
pessimo amico di tutti i finocchi,
giudica i buoni e i cattivi dimenticando se stesso:
oh prodigio sconosciuto prima di questa epoca!

fregio di separazionefregio di separazione

Da: Epigrammata varia.[3].


8. 
Ad Hylam
8.
Ad Ila.

Ore prius pleno solitus laudare iugatos,
cur nunc laudator caelibis es thalami,
quodque magis mirum, cum morem et coniugis artes,
cum faciem coelo laudibus ipse feras?

Prima di solito lodavi solennemente gli sposati,
perché ora lodi il letto del celibe,
e cosa vieppiù singolare, proprio tu innalzi al cielo con lodi 
il carattere, la condizione e le qualità del coniuge?
Crede mihi, non ista tori, non culpa maritae est:
sed quis, Hyla, natas sex, rogo, pauper amet?
Credimi, la colpa non è del matrimonio né della sposa:
ma quale poveraccio, ti chiedo, Ila, può amare sei figlie?

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.

Note

[1] Poeta bizantino-albanese, Marullo nacque a Costantinopoli, ma prima della caduta della città nel 1453 la famiglia si rifugiò in Italia, dove Michele studiò.

Il testo del primo epigramma da: Michele Marullo (Michael Tarchaniota Marullus Mabilius), Epigrammaton libri IV, come a suo tempo pubblicati online dal defunto sito "Poeti d'Italia in lingua latina", che riprendeva l'edizione: Michaelis Marulli carmina, a cura di Alesandro Perosa, Thesaurus mundi, Turici 1951.
Le traduzioni dal latino, inedite, sono di Pierluigi Gallucci, che ringrazio per il contributo. La revisione del testo italiano è mia, quindi eventuali errori sono da imputare a me soltanto.

[2]Quando è riferito ad un maschio il termine "impudicus" non è generico ma il più delle volte allude specificamente all'"impudicizia" del rapporto omosessuale nel ruolo passivo.

[3]Il testo da: Michele Marullo, Epigrammata varia, come pubblicati online dal defunto sito "Poeti d'Italia in lingua latina", dala medesima edizione a stampa.
Il testo della composizione non ha nulla di omosessuale, ma l'epigramma è indirizzato a un "Ila", che era il nome dell'amante omosessuale di Ercole. Forse Marullo si rivolgeva a un amico omosessuale, ma ovviamente questa mia è una pura illazione.


Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

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