Da: Epigrammatum
libri duo [1516?] [1]
.
Pro
imagine Ganimedis
|
Per
un'immagine di Ganimede
|
/
carte 2r /
Dum saeva
in magno Iuno spaciatur olympo
vidit stelliferum
cum Ganimede Iovem |
/
carte 2r /
Mentre la terribile
Giunone passeggia per il grande Olimpo,
vede Giove
Stellifero con Ganimede, |
Protinus
coelo furiis limphata puellum
expulit,
expulsus hic habitat prhygius. |
subito,
sconvolta dalla rabbia, caccia il ragazzo dal cielo:
ora il frigio
scacciato abita qui. |
Pro
imagine Ganimedis
|
Per
un'immagine di Ganimede
|
/
c. 7r /
Dicitur
insignem Ganimedem avis una rapisse
nunc timeo
hunc plures ne rapiant Aquilae. |
/
c. 7r/
Si dice che
un uccello abbia rapito da solo l'insigne Ganimede,
ora temo che
questo lo rapiscano molte aquile. |
Epitaphium
cuisdam paediconis
|
Epitaffio
di un tale, inculatore
|
/
carte 7v /
Cur scarabee
feris tenui miser aethera plantu:
qui dabat:
heu stercus: mi: iacet hoc tumulo. |
/
carte 7v /
Perché,
Scarabeo, mi ferisci con un debole gemito nell’aria?
"Chi dava,
ohimè, merda a me, giace in questa tomba". |
Pro
statua Narcisi
|
Per
una statua di Narciso
|
/
carte 9r /
Forma fuisset
aquis qualem nunc scalpit apelles
non foret
in florem versa, sed in superum. |
/
carte 9r /
Se nell'acqua
avesse mostrato la bellezza che ora Apelle scolpisce,
non sarebbe
stato trasformato in un fiore, ma in un dio. |
Pro
imagine Ganimedis
|
Per
un'immagine di Ganimede
|
/
carte 10r /
Credo equidem
phrygium coelum petiisse fabellam
sed terris
scalptor nunc facit hystoriam. |
/
carte 10r /
Credo senza
dubbio che il frigio ha ottenuto in cielo un piccolo aneddoto,
ma ora in terra
lo scultore ne fa una storia. |
In
eandem
<
= Pro statua Lucretiae Sodomae>.
Dial<ogus>.
|
Contro
il medesimo
<
= Per una statua del Sodoma
su Lucrezia.
Dialogo>.
|
/
carte 12r /
"Sodoma
paedico est: cur te Lucretia vivam
fecit"?
"Habet nostras pro Ganimede nates". |
/
carte 12r /
"Sodoma è un rompiculi:
perché, Lucrezia, ti ha scolpita in modo che pari viva?".
"Così userà
le mie natiche al posto di quelle di Ganimede". |
In
eandem
|
Per
la stessa
|
/
carte 12r /
Nun mihi
pulchra Venus tenui dat vescier aura
ut revocem
a teneris Sodoma te pueris. |
/
carte 12r /
La bella Venere mi concede
che io diventi viva
perch'io ti distolga, o
Sodoma,
dai teneri ragazzini. |
Pro
imagine Narcisi
|
Per
un'immagine di Narciso
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/
13v /
Si tibi
talis erat qualis nunc fulget imago
non mirum
est forma te periise tua. |
/
13v /
Se la tua immagine
era come quella che ora risplende,
non è
strano che tu sia morto per la tua stessa bellezza. |
Pro
imagine Narcisi
|
Per
un'immagine di Narciso
|
/
13v /
Non satis
hunc scalptor forma periisse benigna
vis iterum
fiat flosculus ex lapide. |
/
13v /
Scultore, non
ti basta ritrarre chi morì per la generosa bellezza,
vuoi che dalla
pietra nasca di nuovo un piccolo fiore. |
Eventuale
dida di foto
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L'autore ringrazia
fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati
su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà
eventuali errori in essa contenuti. |
Note
[1]
Il testo copiato da: Euryali Morani Asculani epigrammatum libri duo,
Semione de Nicolo Cartolaio, Siena 1516.
La traduzione
dal latino, inedita, è in parte mia e in parte (maggiore) di Pierluigi
Gallucci, che ringrazio per il l'aiuto.
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