Home page Giovanni Dall'Orto > Saggi di storia gayBiografie di personaggi gay > Testi originali > Sec. XV >  Giovanni "Gioviano" Pontano

Giovanni Pontano (1426-1503)

dimensioni h 170 x largh 132
Busto del Pontano nel museo
di sant'Agostino (Genova).

NOTA BENE. Questo testo è un semplice "appunto", condiviso in attesa di trovare il tempo
per curare o farne curare la traduzione, il commento, o entrambe le cose.


Da: Parthenopeus [1455/58] [1]
.
I 5.
Ad pueros de columba.
I 5.
Ai ragazzi, su una colomba.

Cui uestrum niueam meam columbam 
Donabo, o pueri? Tibine, Iuli, 
Num, Coeli, tibi, num tibi, Nearche? 

A chi di voi, o fanciulli, donerò
La mia bianca colomba? Forse a te, Giulio,
o a te, Celio, o a te, Nearco?
Non uobis dabimus, mali cinaedi;
non uos munere tam elegante digni. 
Non la darò certo a voi, luridi finocchi;
voi non siete degni di un dono tanto raffinato.
Quin ite, illepidi atque inelegantes;
ales nam Veneris nitore gaudet,
odit sorditiem inficetiasque,
insulsos fugit et parum uenustos.
Anzi andatevene, uomini senza eleganza nè stile;
infatti l’uccello di Venere ama la grazia,
odia le cose sordide e insulse,
fugge quelli privi di gusto e di eleganza.
Sed cuinam cupis, o columba, munus
deferri? Scio; nam meam puellam
amas plus oculis tuis, nec ulla
uiuit mundior elegantiorue.
Ma tu, o colomba, a chi mai desideri essere data in dono?
Lo so; infatti ami la mia ragazza
Più dei tuoi occhi, e non esiste nessuna
Più raffinata o elegante.
Haec te in delitiis habebit, haec te
praeponet nitidis suis ocellis,
nec tanti faciet suam sororem.
Lei ti avrà cara, ti metterà davanti
Ai suoi piccoli splendidi occhi,
e non stimerà così tanto sua sorella stessa.
Huius tu in gremio beata ludes,
et circumsiliens manus sinumque
interdum aureolas petes papillas.
Giocherai felice nel suo grembo,
e, saltellando intorno, le beccherai la mano,
il petto, a volte i magnifici seni.
Verum tunc caueas, proterua ne sis;
nam poenas dabis et quidem seueras,
tantillum modo tam uenusta poma
de tactu uities: et est Diones
tutelae hortulus ille dedicatus;
numen laedere tu tuum caueto.
Ma allora stai attenta, non essere sfrontata;
infatti avrai fastidi e anche seri,
se sciuperai anche solo un pochino con il tocco
dei pomi tanto belli: e quel giardinetto
è consacrato alla protezione di Venere;
stai attenta a non offendere il tuo nume protettore.
Impune hoc facies, uolente diua,
ut, cum te roseo ore suauiatur
rostrum purpureis premens labellis,
mellitam rapias iocosa linguam,
et tot basia totque basiabis,
donec nectarei fluant liquores.
Con il favore della dea [nota], farai senza pericolo questo, 
che, quando ti bacia con la rosea bocca
premendo il becco sulle rosse labbra,
prenderai per scherzo la sua lingua di miele,
e darai tanti e tanti baci,
finchè scorreranno fiumi di nettare.
Eventuale dida di foto
I 29.
In Antoninum cinaedum.
I 29.
Contro il finocchio Antonino.

Antonine cinaedule,
huc ad nos redeas, nanque per Herculem

O Antonino, piccolo finocchio,
torna qui da me che, per Ercole,
istas turpiculas nates,
si te prenderimus, iam usque adeo malis
darò a queste tue sporche natiche
se ti prenderò, 
uirgis exagitabimus,
ut par sit sceleri supplicium tuo.
delle vergate tanto brucianti
che il supplizio sia pari alla colpa.
Audes tu media uia,
me praesente, meae comminitarier?
Osi tu, in mezzo alla strada,
con me presente, minacciare la mia donna?
Audes tu niueas rosas
e nostrae gremio tollere Cinnamae?
Osi tu strappare dal grembo
Della mia Cinnama le sue rose bianche?
Post haec tam male pallium
nixus surripere, atque in teneris manus
E dopo questo, hai tentato di strapparle di dosso,
così sfrontatamente, il mantello e
immiscere papillulis?
Quod si compulerit me furor improbus,
di frugare con la mano tra i suoi teneri seni?
Ma se il furore mi obbligherà ad essere crudele,
disces postmodo quid siet
tam bellas manibus tangere foeminas.
imparerai d’ora in poi cosa significhi
mettere le mani addosso a donne tanto belle.
Eventuale dida di foto

Da: Carminum appendix (B. Soldati, 1902)

9. 
Lectorem alloquitur.
9.
Si rivolge al lettore.

Pruritum feret hic nouus libellus
ad rubri luteum dei sacellum,

Questo nuovo libretto darà prurito
Al giallo tempietto della divinità arrossata [nota],
qui semper puerisque furibusque
minatur gladioque mentulaque.
che minaccia sempre i ragazzini e i ladri,
con la spada e il cazzo.
At tu, si sapias, caue, libelle. Ma tu, libretto, se lo sai, stai attento.

[2].

[3].

[4].

[5].

[6].

[7].

[8].

[9].

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.

Note

[1] Il testo da: Giovanni ("Giovano") Pontano, Parthenopeus sive de amoribus, così come online sul sito: "Poeti d'Italia in lingua latina", che ripubblica l'edizione ____ _____ _____.
Parzialmente in: Francesco Arnaldi (a cura di), Poeti latini del Quattrocento, Ricciardi, Milano e Napoli 1964 (vedine le pp. 329 e 416-418).

La traduzione dal latino qui proposta, inedita, è di Pierluigi Gallucci, che ringrazio per il contributo. 
La revisione del testo italiano è mia, quindi eventuali errori sono da imputare a me soltanto.

[Vedi le composizioni latine numero: 
5 (p. 329): "Ad pueros de columba", versi 1-13: 

29 (pp. 416-418): "In Antonium cinedum":

Anche I 31,4  Nam quidam mihi pessimus cinaedus (ma è solo uno che ha toccato la sua donna).]

[2].

[3]

[4].

[5].

[6].

[7].

[8].

[9].
 


Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

[Torna all'indice dei testi originari] [Vai alla pagina di biografie di gay nella storia]
[Vai all'indice dei saggi di storia gay]