Da: Carmina
[14__] [1]
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Liber
2, 29.
Elegia
de Sibenicensis agri uastatione.
<Versus
30-38>.
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Libro
2, elegia 29.
Elegia
sulla devastazione delle campagne di Sebenico
(versi 30-38).
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(...)
30
Turcorum semper perfida turba fuit. |
I turchi furono
sempre un popolo pericoloso. |
Viuit
et hic populus Maomethis lege nephanda,
gens Alcorano
credit et ipsa suo. |
Questo
popolo vive secondo l’empia legge di Maometto,
questa gente
crede solo al suo Corano. |
Est
tamen huic generi fas ille uel ille cupido,
fas
Veneris crimen, fas Ganymedis amor. |
Tuttavia
a questo popolo è permesso perfino quel tal desiderio,
è permesso
il crimine di Venere, è permesso l’amore di Ganimede. |
35
Lex uetat his semper feruentis pocula Bacchi,
saepe tamen
uino turba sepulta iacet. |
La
Legge vieta sempre loro di desiderare le coppe di Bacco,
tuttavia spesso
il popolo giace immerso nel vino. |
Lex data,
ne porcis utatur turba prophanis,
foedior
est porcis Turchia turba tamen.
(...) |
La legge stabilisce
che il popolo non deve mangiare immondi maiali,
tuttavia i
turchi sono più ignobili dei maiali.
(...) |
Eventuale
dida di foto
|
Liber
3, 10.
De miseriis
amantium.
<Versus
1-2 et 69-78>.
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Libro
3, 10.
Infelicità
di chi ama.
(versi
1-2 e 69-78).
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1
Sunt tua dura nimis, sceuissime, castra, Cupido,
et laudat
signum nulla caterua tuum. |
Le tue fortezze
sono troppo ardue, funestissimo Cupido,
e nessuna truppa
loda il tuo vessillo. |
(...) |
(...) |
Tu
Myrram uetito perdis sub amore, Cupido,
70
patris in amplexu nata nephanda fuit. |
Tu,
Cupido, corrompi Mirra con un amore proibito,
la figlia si
unì al padre in un amplesso scellerato. |
Egregius
forma contactus amore Hiacynthus
turpiter
ex puero foemina factus erat. |
Giacinto,
di bellezza straordinaria, contagiato dall’amore,
da ragazzo
era diventato vergognosamente femmina. |
Legeque
nature quamuis damnata uoluptas
est
concessa tamen lege, Cupido, tua. |
Anche se il
piacere è condannato dalla legge e dalla natura,
tuttavia, è
permesso dalla tua legge, Cupido. |
75
Lex tua deformis, Veneris quoque digna marito,
a pereant
leges, magne Cupido, tue. |
La tua legge
è deforme, degna proprio del marito di Venere [Efesto],
ah, scompaiano
le tue leggi, grande Cupido. |
Ille erit
infoelix, tua qui uexilla sequetur,
infoelix
semper militis esca tui est. |
Sarà
infelice colui che seguirà i tuoi vessilli,
e infelice
chi abbocca sempre al tuo soldato. |
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L'autore ringrazia
fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati
su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà
eventuali errori in essa contenuti. |
Note
[1]
Il testo da: Giorgio Sisgoreo (Georgius Sisgoreus),
Carmina, come pubblicato online dal sito "Poeti
d'Italia in lingua latina", che riproduce l'edizione a cura di V.______
Gortan, _______, _____
1966.
La traduzione
dal latino, inedita, è di Pierluigi
Gallucci, che ringrazio per il l'aiuto.
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