Adolescenti e omofobia
7/12/2004 Gentile sign. Dall'Orto questa è la seconda volta che le scrivo. Innanzitutto la ringrazio di aver risposto alla mail precedente (non me l'aspettavo proprio :D ); comunque sia ho trovato sul suo sito delle dritte per difendersi dagli insulti delle gente... mi ha sorpreso notevolmente non pensavo minimamente a una cosa simile in quanto non ho mai letto dei consigli di questo genere... è bello che qualcuno scriva questo non solo per la difesa personale ma anche per salvaguardare la sensibilità e l'orgoglio di persone che, seppur sicure di essere omosessuali, non hanno il coraggio di reagire di fronte all'ignoranza di certa gente. Questo mi ha riportato alla mente degli episodi di qualche anno fa, quando andavo a scuola. All'uscita mi dirigevo verso la fermata dell'autobus e ogni santo giorno un 14enne veniva preso in giro pesantemente da alcuni bulli sia per strada che sul pullman... Non so se questo ragazzo sia stato effettivamente gay (ho avuto anch'io qualche sospetto anche se non amo questo termine), ma lo prendevano in giro solo perché era un ragazzo timido e dai modi fini. Questo ragazzo non solo non ribatteva
a questi insulti (probabilmente molto era dovuto alla timidezza) ma negli
ultimi tempi non scendeva alla fermata del suo paese (dove abitavano anche
quei ragazzi) ma scendeva a quella del mio paese talmente era tanta la
paura che gli mettessero le mani addosso (cosa che una volta vidi, quando
scese alla sua fermata)...
Io che ho 17 anni e credo di essere bisessuale (ho questi istinti da sempre) mi sarei potuta ritrovare al posto di questo ragazzo, anche se il 95% delle volte quella ad essere umiliata è la categoria maschile per via delle imposizioni della società che vogliono l'uomo come figura dominante... Gradirei che pubblicasse questa lettera (sempre se lei lo ritiene opportuno) perché è un argomento a cui tengo molto, e perché vorrei risvegliare la coscienza della gente che magari non penso ci faccia molto caso a questa triste realtà dell'ignoranza giovanile. Ancora i miei complimenti sul suo sito che è molto esauriente e parla dell'omosessualità a 360 gradi... in pochi hanno questo coraggio! Un forte abbraccio Elisa |
Cara Elisa,
eccoti accontentata. Permettimi in coda qualche osservazione.
Non è il bullismo
ad essere in aumento fra gli/le
adolescenti, ma semmai l'opposto: è la coscienza crescente del
fatto che è sbagliato, che rende più visibile oggi un fenomeno
che è sempre esistito, ma di cui non si è mai parlato perché
nessuno prima si ribellava e nessuno lo metteva in discussione.
In altre parole, il bullismo anti-omosessuale
degli adolescenti oggi è più (e non, meno) inaccettabile,
e per questo fatto oggi lo si nota di più. Un tempo di una scena
come quella che descrivi si sarebbe detto non: "è ingiusto" bensì:
"se lo meritava", perché un "vero maschio" deve imparare a prendere
a pugni chi lo sfotte...
Tu sei abbastanza giovane da non dover vivere il
resto della tua vita (si spera) fra uomini e donne omosessuali che della
violenza anti-omosessuale pensano solo che "capita solo a chi se la va
a cercare".
Ma un tempo le vittime omosessuali (e non solo
gli/le adolescenti) erano le prime a pensare di esserselo "meritato"...
Purtroppo, come dimostra il caso che citi tu, non
è vero che la violenza "ce la si va a cercare" (questa frase nasce
da una comoda ideologia che dà sempre la colpa alla vittima,
mai al colpevole!). La violenza razzista ti viene a cercare quanto più
te ne stai per i fatti tuoi: i bulli sono coraggiosi solo quando si trovano
dieci contro uno, e quando vedono che la loro vittima non reagisce, e quando
loro non rischiano assolutamente nulla nel loro "divertimento". Chi sa
difendersi, preferiscono lasciarlo in pace.
I bulli non se la prendono mai con un gay dichiarato
e coscientizzato che risponde pesantemente per le rime, ma sempre
col ragazzetto incerto, timido, troppo terrorizzato di essere quel che
è non solo per rispondere, ma anche per chiedere aiuto ai genitori
o agli insegnanti...
Ecco perché vorrei che tutti imparassimo
a difenderci, e non intendo a botte bensì rifiutando di sentirci
colpevoli solo perché siamo quel che siamo.
Purtroppo l'intervento
contro il bullismo nelle scuole, specie quello verso donne e omosessuali,
è solo agli inizi. Però, soprattutto grazie all'Agedo,
anche in Italia è finalmente iniziato...
Sarebbe così bello se alla prossima generazione
fossero risparmiate certe prove... ma temo che ci vorranno parecchi anni,
ancora...
Infine, il bullismo non è solo di una questione
di "ignoranza", come affermi tu. Nessuno di quei ragazzi "ignora" che mettersi
in dieci contro uno è da vigliacchi. E nessuno "ignora" che essere
vigliacchi non è il massimo. Nessuno "ignora" che... però
tutti scelgono di farlo lo stesso, perché il razzismo
concede loro la giustificazione per farlo.
Ecco perché occorre un'azione educativa,
sì, ma anche un'azione politica, assieme. Contro il fascismo,
il razzismo, il maschilismo, l'omofobia... l'informazione serve, l'educazione
sociale serve, però poi serve anche l'azione politica perché
siano prevenuti e puniti gli atti di violenza, soprattutto fisica, che
nessuna legge ha mai permesso né permette. Basta impunità!
Ma perché questo accada, le persone gay devono imparare a non avere paura di definirsi tali (....perché scrivi che "non ami il termine" "gay"? Che cavolo c'è di sbagliato in questa parola, o nel concetto che essa esprime, scusa?) e soprattutto a ribellarsi quando subiscono un'ingiustizia.
A volte, come sostiene il mio articolo che citi,
basta
una parola...
Risposta dell'autrice della lettera
08/12/2005 Gentile Sign. Dall'Orto
Un forte abbraccio Elisa |