Una famiglia "mitica"
7/7/2003 Ciao Giovanni, mi chiamo Federico e ti scrivo dal Veneto. Ho scoperto da poco il tuo sito e devo dire che è molto ben fatto, ricco di informazioni. Ho quasi 22 anni e frequento l'università a Venezia. Solo da poco ho iniziato a cercare contatti con persone che come me hanno dei gusti un po' strani sessualmente parlando. Ho iniziato a frequentare anche qualche chat, ma dopo tre giorni ero talmente disgustato che ho lasciato perdere; ho trovato gente sposata, preti, di tutto... e tutti volevano solo una cosa da me... Per fortuna ho anche trovato un ragazzo col quale mi vedo ogni tanto e col quale mi trovo molto bene; è un po' più grande di me (28 anni), ma è più esperto e mi sta dando una mano enorme. Sono sempre stato considerato un bravo ragazzo, per me è ancora più difficile uscire allo scoperto. Nessuno sa di me, tranne appunto questo ragazzo. Sono un tipo molto timido e riservato, non ho nessun amico col quale confidarmi; solo ora sto cercando di cambiare e di iniziare a vivere veramente. Hai una famiglia splendida, tua madre è mitica, sei proprio fortunato! Ti ho scritto solo per farti un imbocca al lupo enorme per il lavoro che stai facendo anche per me e per dirti che mi piaci come scrivi, mi ricordi il Pasolini corsaro, non sei d'accordo? Ti saluto e ti mando un baciotto grosso
grosso.
Federico |
Grazie per i complimenti. Spero solo di non fare la fine di Pasolini... :-)
Quanto alla famiglia... be', dico sempre che i
figli devono sapere educare i loro genitori...
Scherzi a parte, non è questione di essere
"fortunati", ma di sapersi costruire dei rapporti umani veri. Cosa che
tutti possono avere la "fortuna" di ottenere, se investono energie per
averla. Se infatti la famiglia non ha per conto suo problemi preesistenti,
se cioè non è una famiglia disfunzionale, di solito
il tempo, l'affetto, il dialogo, la pazienza, riescono a dare quel risultato
"mitico" che ti piace. Anche se nella vita nulla è gratis, e quel
risultato può avere, anzi ha di certo, un costo: discussioni,
scontri eccetera...
Se vuoi che anche i tuoi genitori ti accettino,
allora devi aiutarli a capirti, dare loro dei motivi per farlo, cioè
aiutarli
a superare i preconcetti contro l'omosessualità.
Tu stesso, vivendo (per ora) nascosto, dimostri
quanto sia pesante il giudizio sociale sull'omosessualità. Per questo
i genitori non vanno lasciati soli con questo peso, ma aiutati.
Noi ci siamo presi molti anni, il tempo necessario,
per accettarci, per superare i pregiudizi, le obiezioni... ma poi ci aspettiamo
che i nostri genitori capiscano e accettino nel giro di 24 ore dal mento
in cui diciamo loro di essere gay.
Anche se da bambini idealizzavamo la mamma e il
papà, da adulti ora sappiamo che sono esseri umani proprio come
noi, coi nostri stessi limiti.
E se noi ci abbiamo messo anni per accettarci,
allora prevedere un certo periodo di tempo di burrasche per far sì
che anche loro accettino non è troppo.
Dopo tutto loro ci hanno sopportato per almeno diciotto anni. Adesso tocca a noi. Glielo dobbiamo.
Ciao e mille auguri.